lunedì 5 novembre 2012

nuovo guasto Formia a secco comitato contro acqualatina: esposto

Nuovo guasto, Formia a secco
Comitato contro Acqualatina: esposto

La pioggia blocca ancora una volta il serbatoio di Sant'Antonio


di Sandro Gionti
FORMIA - Un’altra pioggia, nemmeno tanto forte, e il popoloso quartiere formiano di Castellone è rimasto nuovamente senz’acqua per l’intera mattinata di ieri per l’ennesimo guasto al serbatoio di Sant’Antonio.E ancora disagi per gli abitanti del rione, che hanno dovuto rifornirsi, sotto la pioggia, alle due autobotti posizionate da Acqualatina in piazza Sant’Erasmo e in via Cassio.
Dopo aver fatto la fila dinanzi alle autobotti giovedì e venerdì scorso per il blocco totale della stazione di pompaggio della sorgente Mazzoccolo, centinaia di cittadini sono stati costretti a sopportare altri disagi per l’ennesimo guasto alla condotta idrica. Il comitato spontaneo di lotta contro Acqualatina ha indirizzato un esposto alla Procura della Repubblica di Latina contro disservizi e inadempienze che nei giorni scorsi hanno messo in ginocchio per 40 ore le due principali città del Golfo. «Le bollette aumentano - afferma il comitato - ma ancora di più le inefficienze del gestore. A nostra memoria, nemmeno il tanto vituperato Consorzio degli Aurunci aveva causato un danno così grave alla città.

Acqualatina aveva promesso che con il mutuo da oltre 140 milioni di euro contratto con la Depfa Bank avrebbe fatto gli investimenti per risolvere i problemi della rete idrica. E’ il caso che indaghi la magistratura per accertare se ci sono responsabilità penali in tutta questa vicenda, che ha prodotto danni pesantissimi a cittadini e attività commerciali del sud pontino. Chi li risarcirà?».

Il consigliere comunale del Pd Giuseppe Masiello sostene che lo stesso direttore operativo dell’ente, Ennio Cima, «ha ammesso che la sorgente Mazzoccolo è priva di un sistema di taratura del pompaggio iniziale, che il sistema di apertura delle paratie era guasto e non c'era un servizio di guardiania in loco ma solo di reperibilità e, infine, non erano disponibili i motori di ricambio del sistema di pompaggio». E alla crisi idrica si aggiungono anche le gravi responsabilità per la carente manutenzione del torrente killer di Pontone a Vindicio, che coinvolge in termini di competenze tre Comuni, quelli di Formia, Gaeta e Itri.

E’ in corso un’inchiesta della magistratura per disastro ambientale colposo, che potrebbe riservare clamorosi sviluppi. L’associazione antimafia Caponetto chiede, attraverso il coordinatore regionale Elvio Di Cesare, «provvedimenti severi nei confronti dei responsabili del disastro» e denuncia, tra l’altro, «una cementificazione selvaggia di tutto il territorio confinante con il torrente Pontone, dove qualcuno poi ha concesso la sanatoria e si è permesso di costruire perfino sugli argini».
Lunedì 05 Novembre 2012 - 12:20
Ultimo aggiornamento: 12:21

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