lunedì 5 novembre 2012

Latina e l'edilizia troppe case allarme degli agenti immobiliari

Non vi pare lo stesso stia succedendo a Pontinia? da dove vengono i soldi o meglio chi in questo periodo ha liquidiatà? chi può accedere ai mutui ammesso che i mutui vengano erogati? Latina e l’edilizia: troppe case L’allarme degli agenti immobiliari «Serve un monitoraggio». Un plauso va al decreto salva-suolo del governo http://www.ilmessaggero.it/latina/latina_allarme_agenti_immobiliari/notizie/229569.shtml LATINA - E’ stato varato lo scorso 14 settembre dal Consiglio dei Ministri il Decreto salva suolo, con l’obiettivo di limitare la cementificazione selvaggia delle aree extraurbane. Soddisfazione è stata espressa dalla Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip)perché in questo modo si punta a garantire l'equilibrio tra i terreni agricoli e le zone edificate o edificabili, ponendo un limite massimo al consumo di suolo e stimolando il riutilizzo delle zone già urbanizzate. I dati italiani sono preoccupanti: ogni giorno si cementificano oltre cento ettari di superficie libera, e Latina rientra perfettamente nella media. La crescita dell'urbanizzazione dal 1999 al 2009 è stata pari a 2.018 ettari, cioè 0,8 volte le dimensioni della città di Latina. Ogni giorno si perdono 5.600 mq di suolo e, nel decennio, il suolo agricolo consumato è stato di 2.142 ettari. A dirlo sono i dati del Rapporto 2012 del Centro Ricerca Consumo di Suolo di Legambiente e dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. «Il disegno di legge è uno stop alle cementificazioni selvagge – interviene il presidente provinciale Fiaip Latina, Santino Nardi – e contribuisce alla salvaguardia del territorio. In Italia ogni giorno spariscono centinaia di ettari di superficie libera e si deliberano piani di edilizia agevolata, immettendo sul mercato nuove abitazioni, anche se le imprese edili del nostro Paese hanno circa un milione e duecentomila immobili invenduti di nuova costruzione». A detta del presidente in provincia di Latina si dovrebbe partire da una ricognizione immobiliare dell’esistente e pianificare uno sviluppo del territorio che non sia votato solo al consumo del suolo attuata con concessioni indiscriminate, ma che miri al recupero dell’esistente soprattutto quando è degradato. «Nel corso della storia - ha spiegato il presidente nazionale Fiaip, Paolo Righi - si sono alternate epoche in cui la campagna ha vissuto dei momenti di splendore e dei momenti di abbandono. In questa alternanza si è inserito un fattore che ha reso il consumo del suolo un processo irreversibile: la cementificazione». Questa sottrazione di superfici alle coltivazioni oltre a ridurre le produzioni agricole, ha un effetto nefasto sul paesaggio. Serve, secondo i rappresentanti Fiaip, una nuova visione economica nuova, un diverso modello di sviluppo: «Dobbiamo modificare una certa cecità della politica, introducendo un cambiamento normativo nel meccanismo di spesa degli oneri di urbanizzazione che vanno nelle casse dei Comuni». Fiaip seguirà l’iter del provvedimento sperando che non subisca troppi stravolgimenti. Domenica 04 Novembre 2012 - 14:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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