Mobilità pubblica o boicottaggio? Il paese dell’incontrario
Ogni tanto torna la speranza di avere qualche amministratore illuminato che afferma di voler adeguare il trasporto pubblico in questo modo diminuendo quello privato e, di conseguenza, incidenti, inquinamenti che, come sappiamo, sono la causa di malattie gravi.
Non solo tumori all’apparato respiratorio, ma anche danni seri agli altri organi, tra i quali il cuore.
Come abbiamo imparato nel corso delle conferenze, delle valutazioni di impatto ambientale su progetti che farebbero aggravare la situazione, già ai massimi livelli nel distretto di Latina e nel comune di Pontinia, quali centrali a turbogas, biomasse e inceneritori occorre intervenire.
All’estero importanti studi, peraltro già applicati da città molto popolate degli USA, come dell’Inghilterra, tra cui Londra, dimostrano che con pochi interventi la situazione può essere migliorata, favorendo la qualità della vita.
5 anni fa con un altro progetto devastante, il corridoio tirrenico meridionale, era diventato patrimonio culturale la necessità di aumentare la sicurezza, adeguare le strade esistenti, eliminare incroci a raso, effettuare la manutenzione delle strade, illuminare gli incroci pericolosi.
Ma anche adottare piani del traffico (quello del comune di Latina era stato sbandierato 3 anni fa, chi ne ha visto gli effetti?), per mettere ordine ad una situazione che in alcuni tratti di strada è caotica così come in certi orari la coda è senza soluzione di continuità da un semaforo inutile all’altro.
Poi veicoli meno inquinanti (esistono, anche qui altri paesi, altre storie, altri amministratori), mezzi di dissuasione al trasporto privato, di incentivazione a quello pubblico, come all’uso comune di macchine, un sistema integrato di trasporto pubblico.
Quindi spostare il traffico su gomma a quello su rotaia, per costituire ciò che la comunità europea intende come corridoio di trasporto, cioè un sistema integrato di sistemi pubblici dove quello su gomma ha una parte marginale.
Da noi, paese dell’incontrario, si incentivano le aziende a investire sul trasporto privato, togliendo finanziamenti a quello privato per darli ad aziende che in Italia licenziano, mettono il personale in cassa integrazione per poi produrre all’estero.
Il paese dell’incontrario continua aumentando, lo scorso anno, costi dei biglietti e degli abbonamenti del trasporto pubblico del 25/30%, tanto per cambiare.
Magari poi succede, come sta avvenendo in questi giorni che a Pontinia non vengano distribuiti, dai concessionari del servizio di trasporto pubblico, né abbonamenti, né biglietti delle corriere utilizzato da studenti e da lavoratori che vorrebbero dare il loro contributo alla riduzione dell’inquinamento.
Dalle notizie che arrivano pare che non si abbia alcuna notizia sul quando e se tali preziosi biglietti e abbonamenti verranno mai distribuiti e siamo alla fine di febbraio.
E’ un boicottaggio del trasporto pubblico, un errore di programmazione, un difetto di fabbrica o un invito alla vacanza?
Dov’è l’eroe, pronto a salvare la provincia di Latina dall’inquinamento, che si incatena quando serve?
Pontinia 28 febbraio 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
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