tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/24/venere-influencer-la-semiologa-la-campagna-e-stereotipata/7139713/?utm_term=Autofeed&utm_medium=Social&utm_source=Twitter#Echobox=1682349812
dall'articolo di Paolo Frosina: “È inutile prendersela con l’agenzia, con le immagini d’archivio, con i costi o con il politico di turno: la comunicazione turistica dei governi italiani è un disastro da anni. Non dovremmo criticare il prodotto finale, ma l’idea che ci sta dietro“. La professoressa Giovanna Cosenza, ordinaria di Semiotica all’Università di Bologna, commenta sul piano tecnico la criticatissima campagna “Open to meraviglia” realizzata dai pubblicitari della Armando Testa per il ministero del Turismo guidato da Daniela Santanché: per attirare visitatori dall’estero, la Venere di Sandro Botticelli è fotomontata, vestita da influencer, su sfondi che raffigurano le più note mete italiane, mentre mangia una pizza o porta la bicicletta. Il costo totale del progetto ammonta a nove milioni di euro. Cosenza, allieva di Umberto Eco e tra i massimi esperti italiani di comunicazione, premette di aver “letto un sacco di stupidaggini” nel dibattito di questi giorni, e chiede di “alzare il livello della critica”. Ma non perché trovi l’idea geniale, anzi: “È un esempio di ciò che accade quando la politica si rivolge ai professionisti della comunicazione. Viene fuori un mix letale, una specie di implosione”, spiega.
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