Più avanza questo 2023, più ci sembra di ritrovare le atmosfere de Il racconto dell’ancella: la crociata della destra contro la denatalità, e quindi contro l’aborto e i diritti delle donne, sta facendo proseliti anche in campo avverso. È il caso del governatore pugliese, Michele Emiliano, o meglio della giunta da lui guidata: una delibera voluta dall’assessora al Welfare Rosa Bruno avrebbe destinato cinquemila euro alle donne per convincerle a non interrompere la gravidanza. Avrebbe, perché la delibera, che in Puglia non poche critiche ha sollevato, è stata congelata. Almeno per il momento. Ci racconta tutto Ilaria Proietti. Rimanendo in tema 194, vi riproponiamo qui l’articolo uscito sul Fatto di oggi sulla marcia indietro di Aifa rispetto alla gratuità della pillola anticoncezionale. Apriamo poi il capitolo internazionale. Come fare a non essere razzisti in una società razzista? Cosa può fare un bianco per non essere parte del sistema di oppressione che ancora oggi schiaccia intere categorie socio-economiche? Sono queste alcune delle domande che si pone da sempre la filosofa brasiliana Djamila Ribeiro, che nel 2019 è stata inserita dalla Bbc tra le cento donne più influenti della Terra. In questi giorni è in Italia per presentare il suo libro, “Piccolo manuale antirazzista e femminista”, ed Elisabetta Ambrosi è riuscita a intervistarla. Razzismo, fascismo e sessismo hanno la stessa matrice, sostiene l’attivista e giornalista di San Paolo. “Il razzismo non è una questione individuale – spiega –, ma sistemica. È l’oppressione di classe, di genere e razziale ad aver creato separazioni nella società. Non posso dire che opprime di più il sessismo del razzismo”. E a proposito di razzismo, l’Italia dovrà tenersi pronta a una nuova ondata migratoria, stavolta dal Sudan: secondo le ong, sarebbero già 20mila le persone che hanno abbandonato il Paese in guerra. Per questo oggi vogliamo ricordare quanto le migrazioni non siano un fenomeno emergenziale, pur se collegate – negli ultimi decenni – anche al cambiamento climatico. La poetessa inglese Ruth Padel ha dedicato alla Via Crucis dei migranti un volume, composto da prosa e poesia, in cui ricorda che il Pianeta che abitiamo è stato creato proprio dalle migrazioni. Ne pubblichiamo uno stralcio. Continuiamo, poi, a occuparci di medicina di genere: il 28 e 29 aprile si svolgerà a Rimini l’8° Convegno Internazionale Erickson “Autismo – Vite ad ampio spettro”, un evento per condividere idee e progetti e affrontare le sfide legate al mondo delle neurodiversità. Tra le relatrici, Luisa di Biagio, psicologa e persona ella stessa autistica, cui abbiamo chiesto di spiegarci perché sarebbero necessarie formazione e competenza nel trattare, specificatamente, l’autismo al femminile. Dal sacro al profano. Ci spostiamo negli Stati Uniti, perché Antonella Ciancio ci racconta l’ultima frontiera di Playboy, la storica rivista travolta qualche anno fa dagli scandali sessisti legali al suo fondatore e dal #MeToo. Ebbene, oggi il gruppo dirigente è formato soprattutto da donne e la piattaforma lanciata, “Centerfold” (un omaggio alle pagine centrali della rivista), è destinata al piacere di chiunque. Playboy era invece, all’epoca, una “cosa da maschi”. Eppure, sostiene Alessandro Giammei, che insegna al Dipartimento di Studi italiani a Yale, gli oggetti non hanno un genere. Si limitano a raccontare, meglio delle parole, cosa significhi essere maschi socializzati in un preciso momento della Storia. E così, nel suo libro come nelle risposte che dà a Valentina Mira, analizza alcune cose di uso comune o alcune parti del corpo, per spiegare per esempio che la virilità è stranamente legata all’infantilismo: più un uomo adulto corrisponde agli stereotipi del macho e più sembra bisognoso di un’angelica mamma. Buona lettura. A cura di Silvia D’Onghia Ascolta questa newsletter su FqExtra o su Spotify |
Nessun commento:
Posta un commento