martedì 31 gennaio 2023

Il Fatto di domani. Intercettazioni, Melillo gela il governo: "Cambiarle danneggia la lotta alla mafia". Ucraina, il no di Biden sugli F-16 già vacilla. Il caso Cospito e le parole di Donzelli, parla Cafiero De Raho

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Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

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COSPITO, LE PAROLE DI DONZELLI E I DUBBI SULLE INFORMAZIONI RISERVATE. INTERVISTA A CAFIERO DE RAHO. Alla Camera dei deputati, durante la discussione sull’istituzione della Commissione antimafia, si accende lo scontro su Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame detenuto al 41 bis e trasferito nel carcere milanese di Opera. In Aula, Giovanni Donzelli capogruppo di Fratelli d’Italia ha ricordato una coincidenza: mentre la delegazione del Pd (Serracchiani, Verini, Lai e Orlando) entrava nel penitenziario di Sassari per visitare Cospito, lui aveva appena annunciato al camorrista Francesco Di Maio di appoggiare la lotta dei clan contro il carcere duro. Conclusione del meloniano: “Voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi che parlano con la mafia”. Il Pd è salito sulle barricate: “Parole con rilevanza penale”, secondo Debora Serracchiani. Il dem Federico Fornaro si è domandato da dove arrivassero i documenti citati da Donzelli sui colloqui in carcere di Cospito: il dubbio è che il meloniano, vicepresidente del Copasir, abbia svelato indagini segrete riferite all’organo di vigilanza. Lo sospetta anche Federico Cafiero De Raho, che ha chiesto un chiarimento da parte della presidenza del Comitato. Sul Fatto di domani inquadreremo il caso con un’intervista all’ex pm oggi deputato 5S. Intanto, sulle parole del capogruppo di Fdi è stata aperta una procedura al Giurì d’onore della Camera, mentre Salvini gli ha manifestato solidarietà. Cospito resta nel carcere milanese di Opera per ricevere le cure e scontare 10 anni di reclusione per il reato di strage politica. Stamattina in conferenza stampa Carlo Nordio ha rivendicato lo spostamento dell’anarchico a Opera perché “la salute del detenuto è sacra e inderogabile”, ma ha confermato che il 41-bis resta e lo Stato non tratta, chiarendo anche che la questione è appannaggio esclusivo della magistratura (si attende il verdetto della Cassazione il 7 marzo). Domani pomeriggio, a Montecitorio, è prevista l’informativa del ministro della Giustizia sul caso Cospito.


INTERCETTAZZIONI, MELILLO: “INDEBOLIRE LE INDAGINI SULLA CORRUZIONE LEDE LA LOTTA AI CLAN”. Il caso Cospito è solo un capitolo del dibattitto sulla Giustizia in corso sulla scena politica. Molta parte del quale passa dalle intercettazioni. Un riassunto delle posizioni: il centrodestra (con Renzi e Calenda) vuole limitarle per le indagini sui colletti bianchi; i 5 stelle le difendono a spada tratta; il Pd nicchia, soprattutto sulla pubblicazione del contenuto. Il governo ha istituito una commissione d’indagine conoscitiva sulle intercettazioni, che però si sta rivelando un bagno di sangue per Meloni & Co, visto che tutti i pareri concordano nel dire che le norme sugli ascolti vanno bene così come sono. Da ultimo oggi si è espresso il procuratore antimafia Giovanni Melillo: “Ridurre la possibilità dell’uso del trojan nei reati contro la pubblica amministrazione minerebbe anche le indagini sulla criminalità organizzata”. Traduzione: la corruzione è uno dei reati spia che conducono ai clan. Un pugno nello stomaco per quanti sostengono la linea Nordio: le intercettazioni non si toccano solo per i reati di mafia, per il resto (mazzette incluse) si vedrà. Raffaele Cantone è sulla stessa linea: non solo mafia, le intercettazioni sono “l’unico strumento” per indagare su tangenti e delinquenza comune. Sul Fatto di domani ricorderemo anche qual era il metodo di indagine di Nordio quando era magistrato: all’epoca anche lui non disdegnava per niente le intercettazioni.


UCRAINA, QUANTO PUÒ DURARE IL “NO” DI BIDEN SUGLI F-16. INTERVISTA A JEFFREY SACHS. AMADEUS “GARANTISCE” PER ZELENSKY A SANREMO. Kiev prevede di ricevere dai 120 ai 140 carri armati in una “prima ondata” di consegne da una coalizione di 12 paesi, e spinge perché le consegne accelerino rispetto a quanto previsto (marzo-aprile, hanno detto tedeschi e americani). Zelensky e il suo governo però continuano soprattutto a chiedere i caccia occidentali, gli F-16 della Nato. All’Ucraina ne servono almeno 200, ha stimato oggi il portavoce dell’Aeronautica Militare di Kiev. La risposta per ora resta “no”: lo ha detto Joe Biden ai giornalisti che gli chiedevano se Washington intendesse inviare F-16 a Kiev. Anche se poi ha aggiunto che “parlerà con il presidente ucraino delle sue richieste”. E c’è già chi legge queste parole come un’apertura. Sulla strategia americana, sul Fatto di domani leggerete un’intervista all’economista Jeffrey Sachs. Oggi il segretario della Nato ha confermato indirettamente le preoccupazioni sull’espansione della guerra. Incontrando il premier del Giappone, Stoltenberg ha detto che “ciò che accade oggi in Europa potrà accadere domani in Asia”, con riferimento ai venti di guerra e alla minaccia della Cina. Vedremo le implicazioni della visita del presidente cinese Xi Jinping a Putin, annunciata da Mosca ma non confermata da Pechino, mentre continueremo a dare voce alle iniziative del movimento pacifista. Tutto ciò mentre dall’Ariston Amadeus ha dichiarato di essere “in contatto” con Zelensky e che il suo sarò un discorso di pace.


L’ITALIA EVITA LA RECESSIONE (PER ORA), MA IL LAVORO RESTA FERMO AL PALO. I FRANCESI SCIOPERANO ANCORA. Le prospettive economiche mondiali sono meno cupe di qualche mese fa. Lo scrive il Fondo monetario internazionale nell’aggiornamento del suo World economic outlook. La recessione globale non è arrivata, l’Italia nel 2023 crescerà dello 0,6% (quest’anno la stima è di +3,9%). Lo scenario globale più roseo porterà la Fed, secondo gli analisti, a raffreddare l’aumento del costo del dollaro (0,25 punti invece di 0,5) e considerare di sospendere la stretta monetaria da marzo. Per la Bce è ancora presto per invertire la rotta, ma la strada appare segnata. Tornando al nostro Paese, i dati macroeconomici vanno letti insieme alle ultime rilevazioni sul mercato del lavoro. Dopo il calo registrato a novembre, l’Istat segnala a dicembre 2022 un aumento degli occupati di 37 mila unità sul mese precedente e 334 mila rispetto a dicembre 2021. Il problema, però, come vedremo sul Fatto di domani sono le retribuzioni ferme al palo: lo scarto tra l’aumento dei prezzi e quello dei salari non è mai stato così alto negli ultimi 20 anni. Sul giornale di domani ci occuperemo anche di energia pulita. Diversi studi mostrano che, se vogliamo rispettare gli impegni sull’abbattimento delle emissioni di CO2 entro il 2050, dovremmo raddoppiare la produzione solare. Su FQ Extra è disponibile una video inchiesta sui problemi che bloccano l’energia pulita nel nostro Paese. Infine andremo in Francia per seguire la seconda giornata di sciopero campale contro l’aumento dell’età pensionabile voluto da Macron.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Qatargate, ok alla revoca dell’ immunità Tarabella-Cozzolino. Il Parlamento Europeo voterà giovedì la revoca dell’immunità degli eurodeputati Marc Tarabella e Andrea Cozzolino, per la quale si è espressa all’unanimità la commissione Juri stamani. Il sindaco Manfredi però non revoca l’incarico di coordinare la cabina di regia sul denaro pubblico destinato a Napoli che aveva dato a Cozzolino.

Superlega, il tribunale di Madrid a favore dei club: “Da Fifa e Uefa comportamento anticoncorrenziale”. I magistrati spagnoli si esprimono a favore dei promotori (Real, Juve e Barcellona) ritenendo siano stati “ostacolati da un monopolio” e ordinano di non procedere con provvedimenti sanzionatori. A dicembre l’Avvocatura generale della Corte di Giustizia Europea aveva sostenuto il contrario: la sentenza Ue è attesa per marzo.

Falsi vaccini: confermato il coinvolgimento di Camila Giorgi e Madame. Nel corso dell’incidente probatorio che si è svolto nel Tribunale di Vicenza per l’indagine sulle false vaccinazioni per ottenere il Green pass, la dottoressa Daniela Grillone Tecioiu ha confermato le sue dichiarazioni su due delle principali indagate, la tennista marchigiana Camila Giorgi e la cantante Francesca Calearo, in arte Madame, che avrebbero fatto ricorso all’escamotage per evitare il vaccino.

Il Perugino torna in Umbria. Per i 500 anni dalla morte dell’artista rinascimentale, le sue opere saranno raccolte in una grande mostra. Tra queste anche lo Sposalizio della Vergine, rimpatriata per l’occasione dalla Francia.


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