Tutti abbiamo avuto una mamma, una (o due o più) nonna, molti hanno avuto zie, cugine, sorelle, moglie, compagne di vita, figlie. Oppure sono stati curati, alimentati, aiutati da donne. Non credo esistano dei limiti o delle cose impossibili. Come diceva Albert Einstein "Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa." La famiglia è la base, la cultura della forza sociale, dove i ruoli devono essere intercambiabili per un momento o per anni, a seconda delle situazioni, delle necessità, di soccorso e di solidarietà. Non esiste quindi un ruolo da uomo o da donna. Tutti abbiamo sbagliato una o più volte, l'importante è correggersi e quando è possibile riparare gli errori. Offendere, disprezzare una donna o le donne, oltre che l'evidenza di una malattia mentale, significa offendere chi ci ha concepito, nutrito, difeso, amato. Significa non sapere amare. Quando l'Italia aveva come presidente del consiglio l'esponente di un partito e coalizione che si vantava delle sue imprese "amatoriali", spesso a pagamento come "utilizzatore finale", a chi lo votava, chiedevo come poteva sentirsi rappresentato da chi pensava le donne come oggetto (quando andava bene). Essere maestre o parrucchiere o scienziate o meccanici o idraulici deve essere una scelta, non un obbligo o un limite. Tratto da ciaopontinia.it: "Patria aveva sposato a sedici anni un agricoltore ed era già madre di quattro figli. Ciononostante, non esitò ad aderire al movimento nella speranza che i figli potessero vivere in un mondo migliore. Anzi, fu proprio la responsabilità sentita per le generazioni future a spingerla alla lotta perla libertà. Patria dichiarava: «Non possiamo permettere che i nostri bambini crescano in questo regime corrotto e tirannico. Noi dobbiamo lottare contro di esso, e io sono pronta a rischiare tutto, anche la mia vita se necessario» (thevintagenews.com). Le sorelle assunsero un nome in codice per la loro battaglia: “Mariposas” (“Farfalle”). Eppure, soltanto dopo qualche mese, alle Farfalle non fu più permesso di volare."
CIAOPONTINIA.IT
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