giovedì 2 settembre 2021

Il Fatto di domani. Gli impresentabili in lista non si devono sapere. Brunetta e Cingolani contro "fannulloni" e ambientalisti

 dalla newsletter de ilfattoquotidiano.it

GREEN PASS, IL FLOP DELLE MANIFESTAZIONI NO VAX. Una decina di partecipanti a Milano e Bari, due a Napoli, qualcuno fuori da Torino Porta Nuova e Firenze Santa Maria Novella. A Roma i militanti di Forza Nuova sono rimasti in un bar della stazione Tiburtina e si sono limitati poi a srotolare uno striscione. L’annunciato blocco delle stazioni ferroviarie, nel giorno in cui è entrato in vigore il certificato verde per i treni a lunga percorrenza, si è trasformato in un boomerang per gli organizzatori, che si erano dati appuntamento sul canale Telegram “Basta dittatura”. “Qui ci sono solo giornalisti, io vado via. Grazie per la prossima volta non invitate proprio”, scrive qualcuno sulla chat, e dello stesso tenore sono molti interventi, in cui si alternano commenti sgrammaticati e scambi di insulti. E poi c’è chi, come lo stesso leader di Forza Nuova Giuliano Castellino, dopo le polemiche sul suo ingresso allo stadio (la sua organizzazione espelle chi esibisce il green pass), si è premurato di far sapere: “Ho fregato tutti: sono entrato esibendo solo il tampone negativo, non il green pass perché la legge me lo permette”. Sul Fatto di domani, oltre a occuparci di Castellino, vedremo com’è andata questa giornata. Qui le regole sull’uso del green pass.

FAR WEST SCUOLE, TUTTO SULLE SPALLE DEI PRESIDI. Certo, sarebbe potuta andare peggio, ma il primo giorno con il green pass a scuola non è stato neanche semplicissimo. Come abbiamo scritto, tutto è demandato alla buona volontà e all’organizzazione dei singoli presidi, che in molti istituti si sono attrezzati con i tablet per verificare la validità dei certificati esposti dagli insegnanti. A Milano si è creato qualche disagio per i professori guariti dal Covid: “L’applicazione dava ‘semaforo rosso’, però è bastato chiamare il medico”, ha spiegato la Flc Cgil. A Torino, invece, i primi casi che finiranno in tribunale: due docenti di una scuola superiore sono stati respinti dal preside, perché sprovvisti del green pass. Al dirigente, infatti, non è bastato il certificato medico prodotto dai due, uno dei quali ha poi sporto denuncia ai carabinieri. In Toscana, invece, sono stati nove gli insegnanti non ammessi a scuola. Sul giornale di domani vedremo nel dettaglio quali sono state le difficoltà che i presidi hanno dovuto, e dovranno, affrontare. I dati dei contagi delle ultime 24 ore.

BRUNETTA ATTACCA I “FANNULLONI”, E CINGOLANI GLI AMBIENTALISTI. Oggi il Sole 24 ore anticipa l’intenzione del ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, di decretare la fine dello smart working per i dipendenti pubblici. Si tratterebbe di un emendamento per renderlo non più prioritario. La scelta è in controtendenza rispetto a quella fatta dal settore privato, dove invece il lavoro da casa proseguirà ad alternarsi alla presenza in ufficio fino a dicembre. Ma dentro ci si legge il sottotesto ideologico tipico del ministro, famoso per aver definito i dipendenti della Pa “fannulloni”. Sul Fatto di domani leggeremo la proposta da vicino. L’andazzo di Brunetta è stato riecheggiato dal ministro della (cosiddetta) Transizione ecologica Roberto Cingolani, che oggi alla festa di Italia Viva ha detto: “Il mondo è pieno di ambientalisti radical chic ed è pieno di ambientalisti oltranzisti, ideologici: loro sono peggio della catastrofe climatica”.

CANDIDATI IMPRESENTABILI? I PARTITI EVITANO I CONTROLLI. Un’occasione persa, ma anche una conferma annunciata. Per la prima volta, grazie a una modifica recente, le forze politiche potevano sottoporre alla Commissione Antimafia le liste provvisorie dei candidati alle prossime elezioni amministrative: un modo per conoscere l’eventuale presenza di “impresentabili” prima dei termini e per sostituirli. Invece alla commissione presieduta da Nicola Morra è arrivato solo un pugno di elenchi: “Faccio notare come si voti in oltre 1100 comuni e nella regione Calabria, sono arrivati solo 459 nominativi, significa meno di un candidato per comune”, sottolinea Morra. “Senza considerare – continua – che se noi indichiamo che il candidato X della lista Y è impresentabile, nulla vieta ai partiti di spostare il candidato X nella lista Z, fino a oggi mai inviata alla commissione”. Domani sul Fatto vedremo chi sono.

IL REFERENDUM CHE CONVIENE AGLI STALKER. Il quinto quesito del referendum sulla giustizia proposto da Lega, Radicali, Forza Italia e Italia viva “apre a scenari di inaudita gravità”, hanno scritto oggi i deputati M5S della commissione Giustizia della Camera, in riferimento al rischio di ridurre al minimo la possibilità che possano essere applicate misure cautelari agli indagati per stalking. Il nostro giornale ha sollevato la questione per primo, raccogliendo i dubbi dell’associazione Telefono rosa. Sul giornale di domani continueremo a esplorare il problema con un’intervista al costituzionalista Alfonso Celotto (che conferma i dubbi delle associazioni).

L’AFGHANISTAN TALEBANO. Concluso il ritiro definitivo degli Usa e delle truppe occidentali, i talebani festeggiano la vittoria, oggi con una grande parata militare a Kandahar, considerata la capitale spirituale dal movimento degli studenti coranici. I video postati sui social mostrano miliziani che ostentano armi e mezzi corazzati dell’esercito degli Stati Uniti, sequestrati all’ex esercito afghano o acquisiti dopo il ritiro. C’è stato anche una sorta di parata aerea con un elicottero Black Hawk che sorvola la città sventolando la bandiera bianca talebana. I prossimi giorni sarà resa nota la composizione del governo (i taliban avevano detto che non avrebbero ufficializzato alcuna nomina prima del ritiro Usa), ma intanto i mullah hanno confermato che “senza alcun dubbio sarà un governo islamico” (parlando peraltro a un media cinese). Sembra invece fallito il tentativo di composizione con il figlio di Massoud, asserragliato con un suo piccolo esercito nella regione del Panshir. In un messaggio audio su Twitter l’alto funzionario talebano Amir Khan Muttaqi ha detto che i colloqui sono falliti e invitato i combattenti a deporre le armi. Sul Fatto di domani faremo un bilancio economico dei 20 anni di guerra.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Montale inedito. Il primo numero della rivista Quaderni montaliani pubblica un carteggio inedito dell’immenso poeta di Ossi di seppia, premio Nobel.

Venezia 78: si parte. La mostra del cinema in Laguna è cominciato oggi con Madres paralelas, ultimo lavoro di Pedro Almodóvar e continua, stasera, con il premio alla carriera a Roberto Benigni.


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Il giuramento di Ipocrita (free)

Diceva La Rochefoucauld che l’ipocrisia è la tassa che il vizio paga alla virtù. Infatti ormai è l’unica tassa che nessuno evade. Una specie di Green Pass obbligatorio per fare politica. Ipocrita Conte che attacca i due decreti Sicurezza del suo ex ministro dell’Interno Salvini senza fare autocritica: il premier che li avallò era lui. […]

di Marco Travaglio

 
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