“Qua come c’è un po’ di caldo ci facciamo male”. Perché quella roba puzza, crea percolato nei capannoni e continua a “fumare”, anche quando viene trasportata e stesa sui terreni agricoli. Meglio interrarla nei campi, pagando i proprietari. Pazienza se si creano “danni irrimediabili e devastanti per l’ambiente e la salute pubblica”. Il problema, ai titolari del gruppo Sep srl, Società Ecologica Pontina, non interessa. Tanto da cedere a diverse aziende dell’Agro pontino il loro...
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La Società Ecologica Pontina, al centro dell'inchiesta della Dda di Roma che vede indagate 23 persone, avrebbe venduto a cinque aziende agricole fertilizzante nel quale i rifiuti organici venivano triturati con scarti di ogni tipo: vetro, plastica, metalli vari. Perfino siringhe. E quelle lo interravano nei loro campi su cui sono coltivati "olivi e granturco e sono attigui ad altre piantagioni". Un sistema con il quale in 4 anni la società avrebbe smaltito 57mila tonnellate di rifiuti speciali
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