L’ottima
intervista venerdì sera al ministro all’ambiente, Sergio Costa, all’Hotel
Miramare di Latina Lido, di Massimiliano Coccia, ha lasciato molti spunti e
argomenti su cui riflettere, approfondire per la chiarezza e la comprensibilità
degli argomenti e del modo di porsi del ministro. Finalmente abbiamo avuto, per
la prima volta, l’atteggiamento, la volontà e la capacità di un ministro di
essere veramente dalla parte dell’ambiente. Purtroppo non c’è stato tempo e
modo di analizzare le problematiche e le emergenze ambientali e territoriali.
Anche i pochi che hanno potuto parlare, come quasi sempre succede, hanno
approfittato per esibizione personale e per impedire che si entrasse nel cuore
delle questioni. Hanno fatto eccezione Laura Scalabrini che ha avuto il merito
di ricordare il problema delle 2 centrali nucleari, del deposito unico
nazionale delle scorie, dell’inquinamento delle falde a Borgo Sabotino causate
dall’abbandono di sostanze e materiali. La Scalabrini ha anche ricordato il
problema dell’inquinamento da pesticidi e dell’agricoltura di qualità. Ci ha
provato il sindaco di Latina a chiedere aiuto per la bonifica della discarica
di Borgo Montello. Il Ministro con il
suo atteggiamento signorile e non volendo mancare di rispetto al sindaco della
città che lo ospitava, gli ha fatto notare con garbo con la competenza non è
del Ministero. Non ha voluto aggiungere che la bonifica è compito e obbligo del
comune che ospita la discarica, ha voluto però specificare la competenza della
Regione . E’ stato secco quando ha ricordato gli obblighi degli Enti,
probabilmente sperando che il sindaco finalmente capisca, che “Ciascun ente
deve fare ciò per cui è pagato”. http://pontiniaecologia.blogspot.com/2018/07/ministro-allambiente-sergio-costa-13.html.
Purtroppo in due anni l’attuale amministrazione non solo non è stata in grado
di fare atti significativi per contrastare impianti e progetti nella discarica,
ma non ha ancora capito quale sia, tra le due delibere approvate, quella
valida, in merito alle varianti urbanistiche nella discarica di Borgo Montello.
Non solo non ha ancora compreso che quando ci sono delle varianti, fino a
quando l’iter non si conclude, valgono le regole della salvaguardia
urbanistica. Così come non ha saputo dare seguito all’impegno al risarcimento
ai cittadini intrapreso dalla precedente amministrazione DI Giorgi, senza costi
per il comune e anche questo è un argomento non compreso. Domani ci sarà un’altra
commissione ambiente sul tema della discarica e delle relative varianti, grazie
all’insistenza del Consigliere di opposizione del Pd, Nicoletta Zuliani https://pontiniaecologia.blogspot.com/2018/07/comune-di-latina-commissione-ambiente.html.
Tornando all’intervento del Ministro all'ambiente Sergio Costa, l'altra sera
all'Hotel Miramare, ha parlato del problema dei cambiamenti climatici in atto
che rischiano di sommergere diverse isole e coste. Ha elencato l'obbligo che ha
l'Italia a partecipare a questa prevenzione. Se avesse potuto parlare qualcuno
che conosce il territorio di Latina e provincia, con i suoi problemi e
fragilità, gli avrebbe ricordato, per esempio, che, secondo l'Enea, https://pontiniaecologia.blogspot.com/2018/07/pontinia-agro-pontino-sabaudia-latina.html,
se non si interviene per tempo tornerà ad allagare la pianura pontina e il
posto dal quale parlava. Questo dei cambiamenti climatici e della possibilità
di allagamento di gran parte della nostra provincia in pianura è uno dei tanti
argomenti che le amministrazioni locali e le redazioni hanno fatto sparire
dall'agenda e dalle cronache. Stranamente, visto il luogo, ci si aspettava
anche un accenno al problema dell’erosione (il Ministro ha anche competenza,
come ha ricordato più volte, sul mare). Oppure agli impianti incompatibili
delle numerose, inutili, inquinanti e cancerogene centrali a turbogas,
biomasse, biometano, biogas… Per fortuna invece il Ministro ha parlato del
problema della sicurezza, finora ignorato, proprio di questi impianti che
quando trattano rifiuti vanno a fuoco, non hanno la dovuta sicurezza
antincendio. Come la centrale “modello” che ha operato per anni, nel silenzio
delle amministrazioni, senza il certificato di prevenzione incendi… questi
tanti i motivi per non parlare delle nostre criticità territoriali al Ministro…
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