domenica 15 luglio 2018

Anche il ministro all’ambiente Sergio Costa deve spiegare le competenze ambientali al sindaco di Latina


L’ottima intervista venerdì sera al ministro all’ambiente, Sergio Costa, all’Hotel Miramare di Latina Lido, di Massimiliano Coccia, ha lasciato molti spunti e argomenti su cui riflettere, approfondire per la chiarezza e la comprensibilità degli argomenti e del modo di porsi del ministro. Finalmente abbiamo avuto, per la prima volta, l’atteggiamento, la volontà e la capacità di un ministro di essere veramente dalla parte dell’ambiente. Purtroppo non c’è stato tempo e modo di analizzare le problematiche e le emergenze ambientali e territoriali. Anche i pochi che hanno potuto parlare, come quasi sempre succede, hanno approfittato per esibizione personale e per impedire che si entrasse nel cuore delle questioni. Hanno fatto eccezione Laura Scalabrini che ha avuto il merito di ricordare il problema delle 2 centrali nucleari, del deposito unico nazionale delle scorie, dell’inquinamento delle falde a Borgo Sabotino causate dall’abbandono di sostanze e materiali. La Scalabrini ha anche ricordato il problema dell’inquinamento da pesticidi e dell’agricoltura di qualità. Ci ha provato il sindaco di Latina a chiedere aiuto per la bonifica della discarica di Borgo Montello.  Il Ministro con il suo atteggiamento signorile e non volendo mancare di rispetto al sindaco della città che lo ospitava, gli ha fatto notare con garbo con la competenza non è del Ministero. Non ha voluto aggiungere che la bonifica è compito e obbligo del comune che ospita la discarica, ha voluto però specificare la competenza della Regione . E’ stato secco quando ha ricordato gli obblighi degli Enti, probabilmente sperando che il sindaco finalmente capisca, che “Ciascun ente deve fare ciò per cui è pagato”. http://pontiniaecologia.blogspot.com/2018/07/ministro-allambiente-sergio-costa-13.html. Purtroppo in due anni l’attuale amministrazione non solo non è stata in grado di fare atti significativi per contrastare impianti e progetti nella discarica, ma non ha ancora capito quale sia, tra le due delibere approvate, quella valida, in merito alle varianti urbanistiche nella discarica di Borgo Montello. Non solo non ha ancora compreso che quando ci sono delle varianti, fino a quando l’iter non si conclude, valgono le regole della salvaguardia urbanistica. Così come non ha saputo dare seguito all’impegno al risarcimento ai cittadini intrapreso dalla precedente amministrazione DI Giorgi, senza costi per il comune e anche questo è un argomento non compreso. Domani ci sarà un’altra commissione ambiente sul tema della discarica e delle relative varianti, grazie all’insistenza del Consigliere di opposizione del Pd, Nicoletta Zuliani https://pontiniaecologia.blogspot.com/2018/07/comune-di-latina-commissione-ambiente.html. Tornando all’intervento del Ministro all'ambiente Sergio Costa, l'altra sera all'Hotel Miramare, ha parlato del problema dei cambiamenti climatici in atto che rischiano di sommergere diverse isole e coste. Ha elencato l'obbligo che ha l'Italia a partecipare a questa prevenzione. Se avesse potuto parlare qualcuno che conosce il territorio di Latina e provincia, con i suoi problemi e fragilità, gli avrebbe ricordato, per esempio, che, secondo l'Enea, https://pontiniaecologia.blogspot.com/2018/07/pontinia-agro-pontino-sabaudia-latina.html, se non si interviene per tempo tornerà ad allagare la pianura pontina e il posto dal quale parlava. Questo dei cambiamenti climatici e della possibilità di allagamento di gran parte della nostra provincia in pianura è uno dei tanti argomenti che le amministrazioni locali e le redazioni hanno fatto sparire dall'agenda e dalle cronache. Stranamente, visto il luogo, ci si aspettava anche un accenno al problema dell’erosione (il Ministro ha anche competenza, come ha ricordato più volte, sul mare). Oppure agli impianti incompatibili delle numerose, inutili, inquinanti e cancerogene centrali a turbogas, biomasse, biometano, biogas… Per fortuna invece il Ministro ha parlato del problema della sicurezza, finora ignorato, proprio di questi impianti che quando trattano rifiuti vanno a fuoco, non hanno la dovuta sicurezza antincendio. Come la centrale “modello” che ha operato per anni, nel silenzio delle amministrazioni, senza il certificato di prevenzione incendi… questi tanti i motivi per non parlare delle nostre criticità territoriali al Ministro…

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