La “Costituzione più bella del mondo” ha vinto nonostante
le reti unificate Rai – mediaset pro Renzi, giornaloni schierati, personaggi
vari che sono passati sul carro renziano e che oggi guardiamo con occhi
diversi. Non è bastato l’aver infranto qualsiasi regola e rispetto elettorale e
di chi ha un pensiero diverso da quello unico del sistema affaristico –
speculativo, regole democratiche e civili, ha vinto la Costituzione. Nonostante
promesse e ricatti, 80 euro, nonostante il tentativo di falsare le opinioni con
dati e proiezioni fasulle, nonostante il terrore mediatico e gli interventi
esterni pro-Renzi ha vinto la Costituzione. Che non fosse esattamente un
argomento prioritario per i cittadini alle prese con le difficoltà giornaliere
a trovare un lavoro, poi a farsi pagare per questo lavoro in modo onesto oppure
a regolarizzare il rapporto di lavoro, oppure con il problema della casa, dei
mutui, degli affitti, delle tasse spesso inique, delle spese mediche, di un’Italia
che frana e crolla nell’incuria, del disastro della cultura, la sanità, le
scuole, i trasporti pubblici non serviva certo un esperto. Pur essendo stato fin dall’inizio contrario a
questa deforma costituzionale convinto del NO sento, di aver vinto un risultato
referendario ma di avere perso come cittadino, per aver perso un altro anno. L’aver bloccato per un anno qualsiasi
decisione e scelta, discussione e intervento per le vere priorità è una grave
colpa di un sistema che ci vorrebbe sudditi e servi in vendita. Ancora una
volta ci hanno diviso e distolto per il loro desiderio di potere e di
sopraffazione. Per rendersi di come sarebbe andata bastava chiedere ai
conoscenti, in grande maggioranza per il NO. Però mi sento come chi ha sventato
l’ennesimo furto: occorre prendere altre e più importanti precauzioni per
difenderci dai malintenzionati. Intanto una nuova cultura per il bene della
comunità, contro ciò che ci divide e chi ci vuole terrorizzare e distogliere
dal nostro umile e necessario operato a servizio della società. C’è un’Italia
da ricostruire dal punto di vista sociale, della solidarietà, dell’economia,
del lavoro, un Paese da riunire e riappacificare dopo un ventennio
berlusconiano e un triennio renziano disastrosi. Ci dobbiamo riappropriare dei beni
comuni: acqua, aria, salute, cultura, trasporti pubblici, messa in sicurezza
del territorio e degli edifici pubblici, ridare la dignità alle famiglie (in
qualsiasi forma e composizione) cioè al primo nucleo della democrazia e della
società restituendo un lavoro fatto anche di diritti e certezze
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento