Oggi sono in molti a temere che il recente disgelo fra Cuba e Stati Uniti possa preludere a un arrivo in massa di capitalisti più o meno selvaggi sull’isola. Il pericolo oggettivamente esiste. Ma bisogna essere fiduciosi nella capacità del popolo e del governo cubano di tenere sotto controllo anche questo processo di apertura, ricavando i dovuti benefici dallo scambio economico senza buttare a mare le conquiste realizzate in oltre cinquant’anni di socialismo.
Tutti gli Stati, a prescindere dalla loro collocazione geopolitica e dal loro livello di sviluppo, dovrebbero invece riflettere sull’elementare verità affermata da questa esperienza, e cioè che è possibile coniugare livelli soddisfacenti di benessere sociale e la tutela della natura solo esercitando un controllo ferreo sulle attività economiche, restituendo in tal modo ai popoli, mediante le loro rappresentanze politiche, il diritto a guidare lo sviluppo dell’economia e della società verso mete effettivamente condivise, che prescindono ovviamente dalle bulimiche ansie di profitto degli attuali playmaker dell´economia e della politica mondiale. Quali forze politiche italiane sono oggi in grado di fornire una risposta convincente su questo piano? http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/01/cop21-a-parigi-loccidente-prenda-cuba-come-esempio/2264836/