Da Trento a Messina, da Torino a Reggio Calabria sono tante le città italiane che per tutelate la salute di uomini e "amici" a quattro zampe dispongono divieti e restrizioni. Alcune applicano le deroghe proprio per la notte di San Silvestro, altre invitano solo a usare il buon senso
di AGNESE ANANASSOBotti petardi, castagnole, fontane. Che Capodanno sarebbe senza i fuochi d'artificio? Eppure dovremo abituarci a notti di San Silvestro sempre meno colorate e soprattutto meno rumorose. Quest'anno sono moltissimi i Comuni italiani, da Torino a Reggio Calabria, da Siena a Sassari, da Messina a Cortina che hanno emesso delle ordinanze che vietano l'utilizzo di botti e petardi per tutto il periodo natalizio per tutelare la salute e la sicurezza di persone e animali, contenere i livelli di inquinamento e prevenire gli incendi.I regolamenti comunali già prevedono che non si possano far esplodere prodotti pirici nelle aree pubbliche, in prossimità di manifestazioni e nelle zone private limitrofe. Ma le amministrazioni hanno sempre chiuso un occhio per le festività. Ora invece hanno fatto retromarcia, e alcune hanno approfittato per imporre norme ancora più stringenti. Con molte eccezioni.
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A Bologna, Siena e Tortona (Alessandria) i divieti più stringenti.Estremamante restrittive invece le condizioni a Bologna e Siena. Nel capoluogo felsineo infatti non sono vietati solo petardi e scoppi fino al 7 gennaio, ma anche la vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro e lattine nelle aree pubbliche dei festeggiamenti. E' la perenne lotta del Comune contro il degrado delle vie del centro storico. A Siena la notte di San Silvestro è vietato non solo far esplodere botti e petardi ma anche prodotti "con effetto luminoso, tipo candela magica", ossia le cosiddette "stelline", quelle che si mettono in mano anche ai bambini. A Tortona, in provincia di Alessandria, sono addirittura vietati "festeggiamenti molesti e potenzialmente pericolosi anche in considerazione della recente congiuntura internazionale". Quindi verranno tenuti d'occhio anche i comportamenti "rumorosi" e gli schiamazzi.
Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Reggio Emilia: niente ordinanza, impossibile vigilare. Al contrario, alcuni sindaci hanno deciso di "non" vietare i botti, come a Palermo, Roma, Napoli, Reggio Emilia e a Firenze, facendo affidamento sul buonsenso dei cittadini e sul loro senso civico. Sia per il sindaco fiorentino Dario Nardella che per l'assessore reggiano Natalia Maramotti "è un'ordinanza sulla cui applicazione è impossibile vigilare".
I paesi della Campania, 'culla' dei botti per eccellenza, non seguono la scelta del capoluogo: a San Giorgio a Cremano il divieto copre tutti i luoghi pubblici "a salvaguardia della sicurezza dei cittadini, degli animali e dei più piccoli". L'amministrazione ha inoltre affisso in città manifesti anti-botti per sensibilizzare i cittadini. A Portici il sindaco vieta la vendita agli ambulanti anche se autorizzati di tutti i tipi di fuochi d'artificio, anche i giochi pirotecnici.
Più soft l'ordinanza a Ercolano, che vieta la vendita di fuochi proibiti e consente quella degli artifici pirotecnici in esercizi commerciali abilitati che presentino "apposita etichettatura" sulle condizioni di sicurezza e di "prevenzione per possibili infortuni in particolare dei minori".
Liguria, a Sestri divieto fino al 10 gennaio. In Liguria, regione che ha reso i fuochi un elemento di attrazione turistica, quasi tutti i Comuni, da Levante a Ponente hanno deciso di vietare i botti. A Sestri Levante addirittura il sindaco ha esteso l'ordinanza fino al 10 gennaio. "Cerchiamo di tutelare la sicurezza e l'incolumità dei cittadini" ha spiegato il sindaco Valentina Ghio "cercando di limitare il più possibile anche i rumori molesti che in queste occasioni di festa a volte si protraggono nel tempo: le festività devono rappresentare giornate di festa ma anche di tranquillità e sicurezza per tutti".
A Genova il Comune ha ricordato che esiste un regolamento della polizia urbana che vieta l'utilizzo di petardi e prodotti simili "in tutti i luoghi coperti o scoperti, pubblici o privati in cui si svolgono manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico di qualsiasi tipo. Il divieto include tutte le vie, piazze ed aree pubbliche ove transitano o siano presenti delle persone e all'interno di asili, scuole, ospedali, case di cura, comunità, uffici pubblici e ricoveri di animali come canili e gattili, nonché entro un raggio di 200 metri da tali strutture".
La prima volta di Pescara. In Abruzzo sono molte le località, da Chieti a Montesilvano, che diffondono ordinanze per limitare l'uso dei botti a Capodanno. E quest'anno per la prima volta lo fa anche il sindaco di Pescara Marco Alessandrini. Negli anni scorsi infatti i sindaci usavano altri metodi, come semplici comunicati di raccomandazioni alla cittadinanza, ricordando il regolamento di polizia urbana che, in effetti, già prevede i divieti.
Lanterne cinesi nel Napoletano e a Terlizzi (Bari). Liberare nel cielo lanterne cinesi invece di sparare i botti per dare il benvenuto al nuovo anno. È l'idea lanciata dall'amministrazione comunale di Casamarciano (Napoli) e di Terlizzi, nell'area metropolitana di Bari. Nel comune del Napoletano, dove l'ordinanza anti-botti è già in vigore, la notte di Natale sono state consegnate 500 lanterne cinesi che i cittadini potranno liberare in cielo a Capodanno, durante in festeggiamenti in piazza. A Terlizzi ne verranno distribuite gratuitamente cento ma a a condizione di registrarsi sulla pagina facebook dell'evento della notte di San Silvestro.
Cortina, no ai botti per tutelare gli animali. Le associazioni animaliste Enpa, Lav e Lipu chiedono ai sindaci che ancora non hanno firmato l'ordinanza anti-petardi una maggiore attenzione alla salute degli animali. "Con l'approssimarsi delle feste di fine anno tutti i Comuni che ancora non lo avessero fatto, vietino gli spettacoli pirotecnici pubblici e privati nei quali sia previsto l'utilizzo dei botti. Contro un'usanza così pericolosa per l'incolumità non soltanto degli animali - moltissimi dei quali sia d'affezione sia selvatici perdono la vita proprio a causa dei botti - ma anche per le persone. Come testimoniano peraltro i consueti 'bollettini di guerra' di Capodanno".
Considerati "i gravi rischi per gli animali e per l'incolumità pubblica", le associazioni esortano l'Anci "affinché -si legge sul sito della Lipu- inviti i primi cittadini a emanare un'ordinanza che vieti l'utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere su tutto il territorio comunale". Cortina D'Ampezzo è tra i Comuni che hanno risposto all'appello, mettendo nelle motivazioni dell'ordinanza che vieta i botti anche la salute e il benessere degli animali.
Pugno duro a Bari: "Filmate chi fa esplodere i botti". Dopo il flop dell'ordinanza anti-botti per Natale, il sindaco di Bari Antonio Decaro, promette più controlli e forze dell'ordine a vigilare per l'ultimo dell'anno e chiede l'aiuto, quasi la 'complicità' dei cittadini: "Nell’ordinanza ho inserito il divieto di esplosione di botti sia su aree pubbliche che private" dice il primo cittadino "per questo chiediamo la collaborazione dei cittadini: se ci mandano i filmati di esplosioni e spari da abitazioni e appartamenti privati, stiamo studiando la possibilità di usare quelle immagini per denunciare direttamente i proprietari di casa che sono corresponsabili".
Oristano: annullato lo spettacolo pirotecnico. Il comune di Oristano ha deciso di annullare lo spettacolo di fuochi d'artificio previsto per la notte del 31 dicembre, in linea con la scelta di organizzare un Capodanno low cost e a"chilometro zero" con artisti e tecnici locali. I soldi in verità l'amministrazione li aveva trovati ma è stato deciso così su richiesta degli animalisti, che ora insistono per ottenere un'ordinanza che vieti botti e petardi anche nelle aree private.
Trento, no ai botti in campagna: pericolo di incendio. Nella provincia di Trento fuochi d'artificio di qualsiasi tipo vietati per troppa siccità. La Provincia in questo modo vuole prevenire la formazione di incendi boschivi che potrebbero colpire anche gli edifici fuori dei centri abitati. La Provincia ha invitato i sindaci dei comuni a controllare il rispetto dell'ordinanza nei centri abitati ed eventualmente a prendere provvedimenti per "fronteggiare particolari situazioni di pericolo". Una decisione questa che in parte risponde all'appello della Lav trentina rivolto alle amministrazioni comunali per emettere ordinanze anti-botti a tutela degli animali.
Sanremo e Viterbo: divieto con deroga... a Capodanno. Curiosi i casi di Sanremo e Viterbo che vietano l'uso dei botti, tranne che a Capodanno. Nella Città dei fiori, l'ordinanza permette di esplodere botti e fuochi d'artificio tra le 24 e le 24,20 del primo gennaio, per consentire così lo svolgimento dello spettacolo pirotecnico in piazza e ai cittadini che usano "sparare i botti" di festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo. A Viterbo la deroga al divieto riguarda addirittura tutto il 31 dicembre e il primo gennaio "attese le consuetudini in uso".
Roma a Milano restano in finestra. Per ora Roma e Milano non hanno preso decisioni sulla questione botti. Anche se a Milano è attesa una decisione nelle prossime ore, visti anche gli appelli sia della Regione che dell'Arpa Lombardia a vietare i fuochi di artificio per non aumentare ulterioremente i livelli di inquinamento, già altissimi in questi ultimi giorni, tanto da imporre il blocco totale del traffico in 12 Comuni per tre giorni. Lo scorso anno il capoluogo meneghino aveva vietato i botti per tutelare il benessere degli animali.
Le sanzioni. Contravvenzioni salate per chi trasgredisce: da 25 a 600 euro. Il problema sarà individuare i "colpevoli". A essere puniti saranno anche commercianti e ambulanti pizzicati a vendere prodotti non autorizzati e fuori legge. http://www.repubblica.it/cronaca/2015/12/28/news/capodanno_botti_smog_animali_incendio-130205029/?ref=twhr&utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter
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