Il Comitato Unesco per il Patrimonio Mondiale ha deciso di non includere per il momento la Grande barriera corallina australiana nella 'lista nera' dei siti 'in pericolo', ma ha criticato l'Australia sulla gestione di un'altra area del patrimonio mondiale, le foreste nello stato-isola di Tasmania, minacciate dal disboscamento commerciale e dall'estrazione mineraria.
Il comitato di 21 paesi membri, riunito questa settimana a Berlino, ha respinto in gran parte il piano governativo di gestione delle foreste protette, che prevede l'apertura al disboscamento commerciale in circa 200 mila ettari, pari al 12% dell'area di patrimonio mondiale di 1,5 milioni di ettari. E ha chiesto di presentare entro il 2016 un piano riveduto di gestione che assicuri che "il disboscamento commerciale e l'estrazione mineraria non siano permessi entro l'intera area".
Ha chiesto inoltre di "intraprendere studi e consultazioni con la comunità aborigena per raccogliere informazioni dettagliate sul valore culturale dell'area".
Il comitato di 21 paesi membri, riunito questa settimana a Berlino, ha respinto in gran parte il piano governativo di gestione delle foreste protette, che prevede l'apertura al disboscamento commerciale in circa 200 mila ettari, pari al 12% dell'area di patrimonio mondiale di 1,5 milioni di ettari. E ha chiesto di presentare entro il 2016 un piano riveduto di gestione che assicuri che "il disboscamento commerciale e l'estrazione mineraria non siano permessi entro l'intera area".
Ha chiesto inoltre di "intraprendere studi e consultazioni con la comunità aborigena per raccogliere informazioni dettagliate sul valore culturale dell'area".
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