lunedì 27 luglio 2015

L'incredibile storia del Decreto del Ministero dell'Ambiente a favore della Appennine Energy nel mare marchigiano. NELLE MARCHE UN PROGETTO PETROLIFERO A GEOMETRIA VARIABILE...LA SOMMA, ALLA FINE, FARA' IL TOTALE?

L'incredibile storia del Decreto del Ministero dell'Ambiente a favore della Appennine Energy nel mare marchigiano.
NELLE MARCHE UN PROGETTO PETROLIFERO A GEOMETRIA VARIABILE...LA SOMMA, ALLA FINE, FARA' IL TOTALE?
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NELLE MARCHE UN PROGETTO PETROLIFERO A GEOMETRIA VARIABILE…LA SOMMA, ALLA FINE, FARA’ IL TOTALE?

Bisogna fidarsi degli studi di impatto ambientale? Di cosa vi è riportato? Il Ministero dell’Ambiente assicura una protezione adeguata del nostro mare?
A Giugno il Ministero dell’Ambiente ha emanato un Decreto di Compatibilità Ambientale per un progetto di prospezione con air-gun di fronte alle coste marchigiane. Tutto il materiale relativo al progetto lo trovate qui:http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/534
Marche
Ero andato subito a leggere lo Studio di Impatto Ambientale presentato dalla Ditta, la Appennine Energy.
Nero su bianco nello studio si riporta che la distanza della costa del permesso di ricerca è di 27 km (14,6 miglia nautiche).
Pedaso27km
Quindi oltre le 12 miglia nautiche del Decreto Sviluppo del 2012.
Cercando di mettere ordine tra tutti i decreti che a Giugno 2015 sono stati emanati dal Ministero dell’Ambiente per autorizzare diversi progetti di prospezione, come quello della Spectrum, mi è capitato l’altroieri di leggere il Decreto ministeriale.
Nel documento si parla di distanza dalla costa di 11 miglia nautiche, pari a poco più di 20 km.
PedasoMigliaNautiche
Stiamo parlando di una differenza tra quanto dichiarato dall’azienda e quanto rilevato dal Ministero di ben 7 km. Come mai?
Sarà certamente un caso,
L’istanza era stata presentata il 6 dicembre 2011.
In quel periodo era vigente il cosiddetto Decreto Prestigiacomo che vietava ogni attività, prospezioni comprese, entro una distanza di 12 miglia dal perimetro delle aree marine protette. In quel periodo era praticamente pronto, alla firma del Ministro, il decreto di istituzione e perimetrazione del Parco Marino del Piceno, che si sarebbe esteso in mare per 3 miglia.
Qui sotto la bozza di perimetrazione, facilmente reperibile sul sito WEBhttp://www.parcomarinopiceno.it/
Pedaso_parco
L’istituzione dell’area marina protetta, senza il successivo Decreto Sviluppo giunto solo nel 2012, avrebbe determinato il divieto di ogni attività per 15 miglia dalla costa, pari a 27 km.
La questione era ben presente al proponente, visto che addirittura ammetteva l’esistenza dell’area marina protetta (seppur non istituita) nella tavola dei vincoli (allegato II al progetto, qui sotto).
Allegato_2-1
Di conseguenza, se si prende per buona la distanza dalla costa dichiarata dal proponente, 27 km, l’istituzione dell’Area marina protetta non avrebbe avuto alcuna conseguenza sul titolo e sul progetto.
Se, invece, si prende per buona la distanza dichiara dal Ministero nel Decreto, 20 km, l’istituzione dell’area marina protetta avrebbe comportato l’interferenza con il progetto, per ben 7 chilometri.
Alla fine, questo progetto non è stato mai intralciato dal Decreto Prestigiacomo.
Infatti, il Parco marino non è stato istituito e il Parlamento, votando il Decreto Sviluppo nel 2012, ha posto il divieto generalizzato delle 12 miglia da tutte le coste del paese, salvando i procedimenti in corso. Questo è stato avviato nel 2007 e, tra l’altro, se prendiamo per buono il dato del ministero, ricade in grandissima parte oltre le 12 miglia.
La cosa divertente è che ho provato a misurare in maniera empirica la distanza dalla costa e a me viene 17,7 km…sbaglierò senz’altro io…
In ogni caso, abbiamo a che fare con un procedimento in corso per la prospezione con air-gun del mare marchigiano.
Il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale è stato a dir poco farraginoso e meriterebbe un ricorso al TAR.
Ci sono stati ben 4 pareri della Commissione VIA-VAS nazionale sullo stesso progetto in due anni: 1 marzo 2013, 12 luglio 2013, 17 gennaio 2014 e, infine, 28 novembre 2014!
PedasoDecreti
Leggendo i quattro pareri si evidenzia una interlocuzione piuttosto tesa tra Commissione VIA e apparati ministeriali, che chiedono di cambiare il primo parere uniformandolo con le prescrizioni contenute in altri decreti.
Tra le varie questioni ne emerge una a mio avviso centrale in tutte queste vicende: la necessità di una pianificazione complessiva di tutte queste attività che riguardano aree di mare vastissime, spesso contigue o addirittura, a volte, coincidenti.
Questa, a mero titolo di esempio, è l’area del permesso di prospezione della Spectrum geo, approvato sempre a Giugno 2015 dal Ministero.
Spectrum_nord
La tecnica dell’air-gun provoca un forte inquinamento acustico con effetti negativi sui cetacei. Qui sotto uno dei passaggi del primo parere della Commissioen VIA ministeriale che ammette questo fatto.
PesaroAirGun
Sostanzialmente la Commissione V.I.A. ammette il disturbo su queste specie, prevedendo addirittura “vie di fuga” (sic!). Qui l’estratto del quarto parere della Commissione VIA.
PedasoVieFuga
Che vuoi, al massimo si fanno scappare via! Ma che ragionamento è? Molte specie di cetacei sono in forte decremento proprio nel Mediterraneo e se un gruppo di individui frequenta una certa area non lo farà certo per “svago” ma per cercare cibo, riprodursi, difendersi dai predatori ecc. Cioè ci sono aree ottimali e, così, si fanno spostare gli animali verso aree sub-ottimali o addirittura inidonee. Non è che basta dire: vabbè, si spostano da un’altra parte, che sarà mai! Soprattutto se nelle altre zone stanno usando l’air-gun o trivellando a go-go’. Qui l’elenco dei pareri rilasciati dalla Commissione VIA, elencati nel quarto parere!
PedasoProgetti
Però del progetto in questione dicono che è piccolino (estratto del terzo parere della Commissione VIA).
PedasoPiccolo
Già, e che sarà mai rispetto a tutti gli altri che autorizzate! Però, come diceva il grande comico “è la somma che fa il totale” (https://www.youtube.com/watch?v=IGAhH3ZWink) ma qui il totale non viene proprio calcolato!
PedasoToto
Questo è il livello di analisi del cosiddetto “effetto cumulo” con altri progetti che il Ministero dell’Ambiente assicura nel nostro paese.
E dire che la stessa Commissione VIA, in un improvviso sussulto di vitalità, mette nero su bianco che lei, da tempo, chiede al Ministero dell’Ambiente (sic!) una pianificazione attenta e complessiva.
PedasoCommissionedue
Mette nero su bianco che serve un tavolo tecnico permanente per seguire tutti questi progetti. Poi, però, si piega e, senza ottenere nè tavolo nè pianificazione, emana il parere favorevole! Molto lineare, nessun dubbio.
PedasoCommissione
Cioè, la stessa Commissione VIA-VAS ammette la necessità di quello che noi chiediamo da anni: una Valutazione Ambientale Strategica – V.A.S. (perchè se uno dice che deve pianificare, poi deve fare la V.A.S.).
Una procedura, introdotta dalla Direttiva Comunitaria 42/2001 che prevede la partecipazione del pubblico e che mira a comprendere gli effetti complessivi degli interventi su aree vaste. Quello che il nostro Ministero dell’Ambiente ha preteso dai croati per il loro piano di sviluppo delle aree di estrazione. In quel caso, addirittura, è stata fatta una valutazione Ambientale Strategica transfrontaliera, considerato che gli effetti del piano croato possono riverberarsi sul nostro paese. In Italia, però, per i progetti di sua competenza, il Ministero dell’Ambiente (sic!) applica altre regole.
En passant, mi chiedo, tra l’altro, come mai anche il progetto della Spectrum geo, che interessa una vasta parte dell’Adriatico, non sia stato sottoposto almeno a Valutazione di impatto Ambientale transfrontaliero!
Mi sa che dobbiamo avvisare i croati e gli sloveni…

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