al femminile Castelli romani Comunicati Stampa Ecologia In evidenza — 22 novembre 2013
ALBANO LAZIALE- 22 novembre 2013-Nella infinita battaglia ecologista, sociale, politica che si intreccia da anni sulla pelle dei cittadini, che abitano e vivono nel perimetro vitale-non vivibile dei cinque chilometri ora individuati dai legali No Inc a difesa della salute dei cittadini; forse si è aggiunto un tassello importante: quello che rimette nelle mani dei cittadini interessati non solo la possibilità di manifestare; ma quello di richiedere un risarcimento, anche in denaro, per i danni subiti nell’espletamento delle loro attività, nella negazione di libertà di movimento e di fruizione dei propri beni. Infatti, questa è la tesi, anche i cittadini che direttamente non si sono fatti vivi fino ad oggi, ora possono sottoscrivere, unendosi con chi già sta conducendo la lotta in piazza e altrove, la richiesta di risarcimento grazie ad un tipo di class action. Una richiesta di danni collettiva da avanzare presso il Tribunale civile di Velletri. Questa impostazione è, appunto, intrecciata con la battaglia da imporre ai comuni (soprattutto a quelli che non lo fanno ancora o lo fanno timidamente) circa la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti. Molti non comprendono ancora quanto ci sia di così connesso tra la raccolta “porta a porta”; la diminuzione delle discariche; la non costruzione dell’inceneritore: eppure è tutto concatenato. Daniele Castri, nella sua veste di portavoce e di legale rappresentante dei No Inc, l’aveva detto chiaramente: “Avviare subito la raccolta differenziata in tutti i Castelli Romani; la raccolta differenziata porta a porta costituisce ai Castelli Romani una parte sostanziale – dichiara Castri – della lotta civile in corso da cinque anni contro l’inceneritore di Albano e contro il VII invaso della discarica di Roncigliano. Il porta a porta costituisce, quindi, non solo un piccolo-grande gesto di civiltà e responsabilità ma, anche, un piccolo-grande gesto, tanto efficace quanto pacifico, di lotta quotidiana contro il mega-forno brucia rifiuti dei Castelli Romani e contro l’inarrestabile espansione degli invasi di Roncigliano”. Adesso un Comunicato stampa No Inc. annuncia che,
sabato 23 novembre, nella Sala per Cerimonie situata lungo via Montagnano di Ardea n. 35, nel comune di Ardea, si terrà una nuova cena di sottoscrizione organizzata dal comitato No Inc.
Lo scopo è quello di reperire i fondi per avviare, entro l’anno, una nuova azione giuridica, denominata tecnicamente “Azione Popolare”. Si tratta di una vera e propria “causa civile” collettiva (una sorta di Class Action all’italiana) nei confronti della società proprietaria della discarica di Roncigliano, la Pontina Ambiente srl, del “patron” dei rifiuti Manlio Cerroni. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. Indignarsi, come sappiamo, non basta. L’olezzo insopportabile che, da mesi interi, si sprigiona dal VII invaso della discarica di Roncigliano, rappresenta “solo” il sintomo più evidente d’una modalità di gestione, trattamento e interramento della spazzatura indifferenziata non in linea con le disposizioni di legge nazionali in materia di rifiuti. Proprio per questo, il comitato No Inc, dopo i recenti, numerosi e ripetuti malesseri certificati dai locali servizi di pronto soccorso, ha deciso di portare alla “sbarra” d’un Tribunale Civile l’azienda di Manlio Cerroni, proprietaria del sito di Roncigliano. E’ così che il Coordinamento contro l’Inceneritore di Albano – dopo i ricorsi al Tar del Lazio, al Consiglio di Stato, e le innumerevoli azioni giudiziarie contabili e penali – ha pensato ora di portare la società Pontina Ambiente srl davanti al Tribunale Civile di Velletri, per avviare un’ “Azione Popolare”. Si tratta, in buona sostanza, di una sorta di “causa civile” collettiva – una vera e propria “class action all’italiana – in cui tutti i cittadini e le cittadine residenti entro i 5 chilometri di distanza, in linea d’aria, dalla discarica di Roncigliano – ma anche le Associazioni, Movimenti e Comitati territoriali – potranno chiedere ai giudici di “fare giustizia”. Un modo per accertare non solo le modalità specifiche con cui le 450 tonnellate di spazzatura indifferenziata locale e romana, in arrivo ogni giorno, vengono trattate e interrate, ma anche il motivo per cui da recentissimi Rapporti Epidemiologici della Regione Lazio, della Asl Rm-H e dell’Arpa Lazio etc, emerge chiaramente che nei pressi del “cimitero” dei rifiuti dei Castelli Romani, vi siano incidenze tumorali, di mortalità e ricovero, tra le più alte del centro Italia. E’ giusto che l’azienda di Manlio Cerroni, inoltre, sia chiamata a rispondere anche economicamente dei danni che produce, oggettivamente, nei confronti della salute dei cittadini e delle cittadine, dell’ambiente e delle stesse Amministrazioni comunali. Una cena, quindi, per raccogliere i circa 1500 euro necessari per portare avanti questa nuova ed importante azione legale che andrà ad affiancare e rafforzare il senso e l’importanza dei cortei, delle assemblee pubbliche e dei Sit-In in corso, da anni, ai Castelli Romani.
Per info e prenotazioni: Giorgia, cell: 339- 8770832 o Paolo, cell: 349-6803686.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. Le libere sottoscrizioni potranno essere donate anche presso: – Libreria le “Baruffe” , Piazza Carducci n. 3 ad Albano Laziale. Tutti i giorni, Domeniche comprese: 9,30 -13,00; 16,30 – 20,00. – Palestra “Domus Gym” (località Fontana di Papa) di Ariccia, in via Innocenzo XII (traversa di via Ginestreto). Dal Lunedì al Venerdì ore 8,30 – 21,30; Sabato ore 9,00 – 14,00. – On line, dal sito www.noinceneritorealbano.it, con PayPal o con qualsiasi carta di credito, dalla sezione “sottoscrizioni”, clicca su sottoscrivi.
Le ricevute delle donazioni saranno (in parte) deducibili dalla prossima dichiarazione dei redditi.
sabato 23 novembre, nella Sala per Cerimonie situata lungo via Montagnano di Ardea n. 35, nel comune di Ardea, si terrà una nuova cena di sottoscrizione organizzata dal comitato No Inc.
Lo scopo è quello di reperire i fondi per avviare, entro l’anno, una nuova azione giuridica, denominata tecnicamente “Azione Popolare”. Si tratta di una vera e propria “causa civile” collettiva (una sorta di Class Action all’italiana) nei confronti della società proprietaria della discarica di Roncigliano, la Pontina Ambiente srl, del “patron” dei rifiuti Manlio Cerroni. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. Indignarsi, come sappiamo, non basta. L’olezzo insopportabile che, da mesi interi, si sprigiona dal VII invaso della discarica di Roncigliano, rappresenta “solo” il sintomo più evidente d’una modalità di gestione, trattamento e interramento della spazzatura indifferenziata non in linea con le disposizioni di legge nazionali in materia di rifiuti. Proprio per questo, il comitato No Inc, dopo i recenti, numerosi e ripetuti malesseri certificati dai locali servizi di pronto soccorso, ha deciso di portare alla “sbarra” d’un Tribunale Civile l’azienda di Manlio Cerroni, proprietaria del sito di Roncigliano. E’ così che il Coordinamento contro l’Inceneritore di Albano – dopo i ricorsi al Tar del Lazio, al Consiglio di Stato, e le innumerevoli azioni giudiziarie contabili e penali – ha pensato ora di portare la società Pontina Ambiente srl davanti al Tribunale Civile di Velletri, per avviare un’ “Azione Popolare”. Si tratta, in buona sostanza, di una sorta di “causa civile” collettiva – una vera e propria “class action all’italiana – in cui tutti i cittadini e le cittadine residenti entro i 5 chilometri di distanza, in linea d’aria, dalla discarica di Roncigliano – ma anche le Associazioni, Movimenti e Comitati territoriali – potranno chiedere ai giudici di “fare giustizia”. Un modo per accertare non solo le modalità specifiche con cui le 450 tonnellate di spazzatura indifferenziata locale e romana, in arrivo ogni giorno, vengono trattate e interrate, ma anche il motivo per cui da recentissimi Rapporti Epidemiologici della Regione Lazio, della Asl Rm-H e dell’Arpa Lazio etc, emerge chiaramente che nei pressi del “cimitero” dei rifiuti dei Castelli Romani, vi siano incidenze tumorali, di mortalità e ricovero, tra le più alte del centro Italia. E’ giusto che l’azienda di Manlio Cerroni, inoltre, sia chiamata a rispondere anche economicamente dei danni che produce, oggettivamente, nei confronti della salute dei cittadini e delle cittadine, dell’ambiente e delle stesse Amministrazioni comunali. Una cena, quindi, per raccogliere i circa 1500 euro necessari per portare avanti questa nuova ed importante azione legale che andrà ad affiancare e rafforzare il senso e l’importanza dei cortei, delle assemblee pubbliche e dei Sit-In in corso, da anni, ai Castelli Romani.
Per info e prenotazioni: Giorgia, cell: 339- 8770832 o Paolo, cell: 349-6803686.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. Le libere sottoscrizioni potranno essere donate anche presso: – Libreria le “Baruffe” , Piazza Carducci n. 3 ad Albano Laziale. Tutti i giorni, Domeniche comprese: 9,30 -13,00; 16,30 – 20,00. – Palestra “Domus Gym” (località Fontana di Papa) di Ariccia, in via Innocenzo XII (traversa di via Ginestreto). Dal Lunedì al Venerdì ore 8,30 – 21,30; Sabato ore 9,00 – 14,00. – On line, dal sito www.noinceneritorealbano.it, con PayPal o con qualsiasi carta di credito, dalla sezione “sottoscrizioni”, clicca su sottoscrivi.
Le ricevute delle donazioni saranno (in parte) deducibili dalla prossima dichiarazione dei redditi.
Nessun commento:
Posta un commento