domenica 17 novembre 2013

L’uomo dell’Ilva per “dar legnate” alla stampa NELLA RICOSTRUZIONE DEGLI INQUIRENTI I METODI USATI DA GIROLAMO ARCHINÀ PER GESTIRE I RAPPORTI CON I GIORNALI LOCAL L’AMICO VENDOLA

Il governatore dopo che il Pr dei Riva ha strappato di mano il microfono a un cronista: “Una scena fantastica” di Sandra Amurri Archinà, arrestato nell’am - bito dell’inchiesta “Am - biente svenduto” per una mazzetta di 10 mila euro, che sarebbe stata corrisposta all'ex consulente della Procura Lorenzo Liberti, incaricato di redigere una perizia sull'Ilva, è stato artefice di un vero e proprio sistema finalizzato a gestire l'informazione. Due direttori, Pietrangelo Putzolu, responsabile della sede tarantina del Nuovo Quotidiano di Puglia che fa capo alla Caltagirone Editore spa, presidente Azzurra Caltagirone, moglie di Casini e Michele Mascellaro, direttore di Tara nto Sera erano ai suoi piedi al punto che, secondo l'accusa, sarebbe stato lui il titolare della rubrica sul Nuovo Quotidiano di Puglia a firma Angelo Battista, esperto delle tematiche ambientali. Suo l'articolo del 24 agosto 2010 “L’allarme berillio e i fondi per la bonifica” che smontava l'allarme seguito al rilevamento dell'Arpa nel quartiere Tamburi del berillio, sostanza cancerogena causa della berilliosi cronica (malattia polmonare), affermando che si trattava di una bufala per ottenere finanziamenti pubblici per la bonifica. IL GRUPPO RIVA, in fondo, come emerge dalle intercettazioni, lo pagava anche per oliare le penne, per pilotare l'informazione televisiva e usare le maniere forti con chi aveva l'ardire di fare semplicemente il suo dovere. Come accadde in occasione della presentazione alla stampa del “rapporto Sicurezza e Ambiente 2009” quando il solo giornalista tra i presenti, il collega Luigi Abate di Blu star tv si permise di rivolgere al patron dell'Ilva, Emilio Riva, una domanda che smontava la realtà paradisiaca da lui descritta e Archinà, alla stregua di un buttafuori, lo strattona, gli strappa il microfono dalle mani e si mette tra lui e Riva con fare da guappo. Scena che ha fatto tanto ridere Nichi Vendola, che ha definito il collega un “provocatore”. “Una scena fantastica”, dice Vendola ad Archinà nell’audio dell’intercettazione pubblicata sul sito del Fatto, per cui “abbiamo riso un quarto d’ora”, “splendido scatto felino”. I giornalisti graditi ad Archinà dovevano essere di ben altra stoffa, come quella di Gaspare Cardamone, editore della tv tarantina Studio 100 e del direttore delle news Walter Baldacconi. Archinà, intercettato racconta al direttore di Tara nto Sera , Mascellaro che il responsabile comunicazione dell'Ilva, Alberto Cattaneo, è rimasto “impressionato dal fare estorsivo di Cardamone finalizzato a ricevere congrue somme di denaro da parte dell’Ilva come contropartita a una linea editoriale favorevole” che sarebbe consistita nel mandare in onda spot per mascherare “la dazione di denaro da parte dell’Ilva al gruppo di Cardamone”. E chi non si sottometteva anche rifiutando la pubblicità dell'Ilva meritava “legnate”, emerge nell'intercettazione del 15 luglio 2010. Archinà dice a Ivo Allegrini, chimico di fama, membro del Cnr e del comitato scientifico del Centro Studi Ilva: “Dalla rassegna stampa emerge che Taranto Oggi fa degli attacchi ad personam molto pericolosi” Alle - grini risponde che se gli attacchi sono rivolti a lui, poco male, tanto nell'eventualità parla con degli amici di San Lorenzo e gli farà dare “un sacco di legnate”. Girolamo Archinà aggiunge che anche lui è in buoni rapporti con dei calabresi e quindi si può regolare di conseguenza, il problema è di chi non ha amici... più che prendersela con il procuratore che lui l’azione penale è obbligatoria bisogna “pagare la stampa per tagliarle la lingua che fa da cassa di risonanza”. Ma è possibile resistere, Tara nto Oggi, in occasione del convegno organizzato dal Centro Studi sulla pericolosità del fumo di sigaretta, pubblicò la foto di una sigaretta in una ciminiera a forma di mano e, quando il giornale non veniva invitato alle conferenze dell'Ilva, pubblicava una pagina in bianco, e titolava “Tutti al Luna Park” sul tour allo stabilimento: “Porte Aperte per scoprire una realtà che da oltre 50 anni è parte della vita sociale ed economica del territorio di Taranto. non fermarti alle apparenze, vieni a vederlo con i tuoi occhi”. La fotografia della connivenza dell'Ilva con stampa, politica e sindacato l'ha scattata il procuratore Sebastio: “È una situazione che va analizzata dal punto di vista economico, politico e sociale più che penale”. il fatto quotidiano 17 novembre 2013

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