domenica 10 marzo 2013

Pontinia associazione gioco, cresco, imparo sostegno disabilità

PONTINIA, L’INTERESSANTE ESPERIENZA DELL’ASSOCIAZIONE «GIOCO, CRESCO, IMPARO» Disturbi dello sviluppo, un’altra cura è possibile Autismo e non solo, il welfare creativo e autofinanziato IL sostegno alle disabilità al tempo della crisi e dei tagli. Un tema cruciale che fa da sfondo all ’attività dell’asso ciazi one «Gioco, Cresco, Imparo». Le competenze ci sono ma il taglio degli investimenti sul Terzo Settore e sulla scuola pregiudica i risultati. E il peso per le famiglie spesso è in sos teni bil e. A causa d el l’as se nz a di adeguate risorse finanziarie il numero dei centri accreditati in convenzione con la Asl è inferiore rispetto al bacino di utenza nel nostro territorio, per cui le famiglie si trovano spesso costrette a rivolgersi al privato. P. P. GIOCO, cresco, imparo. Tre parole semplici che rappresentano la normalità per la maggior parte dei bambini. Maggior parte, appunto, perché ce n’è un’altra, minore, per la quale quelle tre parole non sono così scontate. E giocare, crescere e imparare diventa un’impresa titanica, quasi impossibile in tempi di tagli selvaggi delle risorse destinate al sociale, alla sanità, alla scuola. Ecco allora che in nome di questi tre verbi un gruppo di giovani professioniste dei disturbi dello sviluppo, con passione e umiltà, hanno deciso di mettere al servizio delle famiglie le loro competenze. Una sfida professionale ed etica insieme che si è appunto concretizzata nella nascita dell’a ss o c i az i o n e «Gioco, Cresco, Imparo» che ha sede a Pontinia ma segue bambini provenienti dai Comuni lim i t r o fi . «Il nostro impegno - spiega la presidente dell’associazione, la dottoressa Francesca Clara Bettella - inizia dove non arriva lo Stato. In assenza di fondi pubblici che possono sostenere le famiglie che si trovano a dover gestire i costi di un intervento privato e le spese per garantire ai proprio figli una vita degna di essere chiamata tale, abbiamo dato vita ad un’associa - zione che investe i propri fondi nella creazione di spazi di condivisione per bambini e ragazzi affetti da disturbi dello sviluppo». Lo spunto è arrivato dopo l’esperienza di un centro estivo di cui oggi l’associazione «Gioco, cresco, imparo» è la naturale prosecuzione. Insieme alla dottoressa Bettella, le ideatrici del progetto sono la dottoressa Sara Subiaco e l’educatrice Manuela Pagliaroli. L’iniziativa ha poi visto il coinvolgimento di altre operatrici, come Roberta Bravo e Valentina Bartoli. Sabaudia, ieri la presentazione del programma I progetti che l’as s oc ia zi on e promuove fanno riferimento sia alla sensibilizzazione ed alla prevenzione attraverso giornate informative nelle scuole e nei luoghi in cui cui i bambini vivono la loro quotidianità. C’è poi la parte relativa ai laboratori che, spiega la dottoressa Bettella, «mirano ad investire di qualità il tempo libero dei bambini». Attività che hanno un’importanza prioritaria sotto il profilo terapeutico, soprattutto per i bambini affetti da autismo: «Imparare a giocare a giocare per un bambino autistico - prosegue la dottoressa - è un percorso lungo, difficile e irto di ostacoli: gioco spesso è sinonimo di di isolamento, di interesse ristretto privo di possibilità di essere condiviso con i pari; crescere poi con il gioco è pressoché impossibile senza la mediazione di specialisti che insegnino e condividano con la famiglia e la scuola una serie di strategie che promuovano la crescita del bambino». In questo senso l’at tiv it à dell’associazione «Gioco, cresco, imparo» è fondamentale nel creare intorno al bambino affetto da disturbi dello sviluppo una rete, altrimenti inesistente, in cui vengono coinvolti la famiglia, la scuola, gli amici. Una rete che è tutto perché consente di non disperdere ma anzi potenziare i progressi e le abilità apprese durante la terapia. Accanto alla terapia vera e propria, ci sono altri progetti mirati come il teatro con la «Compagnia dei coriandoli», i laboratori «Aiutami a fare da Solo», il Centro Estivo. Un progetto prezioso quello dell’associazio - ne «Gioco, cresco, imparo» che le famiglie non saprebbero dove altro trovare. Un progetto che è la prova, concreta, del motto della dottoressa Bettella e delle altre operatrici dell’associazione: si può fare di più. Pierfederico Pernarella http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=58071780726e36a35c78a308395f0732 Pontinia, Anitori critica le modalità della sistemazione I numeri civici non convincono IN questi giorni il Comune sta procedendo alla sostituzione dei vecchi numeri civici, per cui i cittadini si aspettavano che la toponomastica cittadina migliorasse. Invece la situazione è destinata a peggiorare, scrive oggi Anitori, dell'Associazione Liberi e Forti. Anitori, oltre a criticare la sistemazione approssimativa dei numeri civici, troppo bassa o troppo alta rispetto ai citofoni, definisce grave la decisione di non riportare sui nuovi numeri il nome della strada interessata, limitandosi a scrivere: Comune di Pontinia, generando confusione in quanti cercano un recapito preciso, per cui era meglio lasciare la vecchia numerazione che riportava invece, il nome della strada. «Una volta - conclude Anitori - quando i tecnici e i capi-settore sbagliavano, pagavano di tasca propria o venivano retrocessi di grado. A Pontinia, invece le cose vanno diversamente, chi sbaglia non paga mai». A.S. http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=7a4c4ca0b3797c930e775f751b5618fa

Nessun commento: