Giovedi 7 aprile conferenza decisoria centrale a biomasse Pontinia
A Pontinia continua lo studio del progetto della centrale a biomasse proposta nell’area industriale di Mazzocchio e approvata dalla giunta di destra 5 anni fa e subito contestata dal centro sinistra.
Un duro colpo al progetto è arrivato nel novembre 2006 quando è stata chiusa l’analoga centrale di Bando d’Argenta, fino allora esibita dalla destra come un vanto.
Le cronache ci riportano che il processo (per la centrale di Ferrara) continua e sembrerebbe che la situazione non sia ancora risolta.
In questo periodo si è estesa la ricerca con tutte quelle realtà locali (amministrazioni comunali, provinciali, cittadini, associazioni, comitati, esperti e tecnici sia del ciclo produttivo, sia dei controlli, ricercatori della salute pubblica, oncologi) che rischiano o che si ritrovano a convivere con progetti altrettanto sgraditi, come a Pontinia.
Il comune di Pontinia, con l’attuale giunta, ha emesso diversi atti sia di consiglio che di giunta, contrari a questo progetto a partire dal regolamento sulle emissioni sonore, ignorate nel progetto, ma anche in difesa dell’agricoltura, della salute e dell’ambiente.
La capacità e la conoscenza dell’amministrazione che è riuscita a dare una forte posizione tecnica e scientifica alla volontà politica è stata apprezzata e riconosciuta nei tanti incontri pubblici, riunioni, tavoli tecnici, anche dall’opposizione.
Difatti le ricerche prodotte, le analisi anche grazie a prestigiose consulenze di esperti nazionali hanno rafforzato la posizione dell’amministrazione comunale.
Mentre si attende l’udienza del TAR del 23 luglio avverso il parere di incompatibilità espresso dal Sindaco di Pontinia nella seduta conclusiva della commissione AIA-IPPC del 27 gennaio presso l’amministrazione provinciale di Latina, si attende con la solita convinzione, la conferenza conclusiva unificata del 7 maggio a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ricordiamo che anche il piano energetico provinciale vigente, così come lo studio dell’Enea allegato al piano energetico regionale dimostrano la mancanza di biomassa da bruciare nell’intera regione.
Se a questo aggiungiamo che in provincia di Latina già funziona la centrale a biomassa di Cisterna che produce 10 MW, e tutti gli altri progetti di cui si ha notizia attraverso gli organi di informazione, superiore a 1 MW, nella Regione Lazio non si riesce a capire come si possa giustificare una produzione di legno da alimentare la centrale progettata a Pontinia.
Abbiamo i progetti delle centrali a biomasse in provincia di Frosinone a Pontecorvo, nella Valle del Sacco con 5 MW elettrici, a Paliano (Castellaccio) di 5 MW, Sant’Apollinare, Veroli, Anagni (10,5 MW presso le distillerie Bonollo) di Paliano, Anagni, Sgurgola, Supino, Morolo, Ferentino, Gavignano, Colleferro e Segni in provincia di Viterbo a Barbarano Romano, ,Tuscania 1 MW, Acquapendente.
Nel Lazio la produzione di energia elettrica dalle centrali a biomasse e rifiuti, secondo il rapporto di legambiente, è di 80,1 MW.
Nelle frequenti riunioni di questi giorni, ovviamente, non viene trascurato anche l’appuntamento del 7 maggio al TAR relativo al ricorso sulla centrale a turbogas.
Pontinia 29 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
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1 commento:
Giorgio ma alle provinciali dobbiamo votare PD oppore Guidi? io mi sono informato il voto disgiunto non è ammesso, la scheda viene annullata. Fammi sapere. Tu sustieni Guidi o mi sbaglio?
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