mercoledì 3 maggio 2023

A parole nostre. In piazza per il diritto all'aborto: ad Ancona la manifestazione nazionale. Costosa e poco usata: pillola contraccettiva, storia di un fallimento

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/a-parole-nostre-del-3-maggio-2023/

Grazie anche alle falle della Legge 194, le destre al potere, nazionale o regionale, stanno smantellando progressivamente il diritto all’aborto, attraverso un’obiezione altissima, il divieto di muovere il personale tra ospedali, il rifiuto di applicare le linee guida della Ru486, la presenza dei movimenti Pro-Vita nei consultori. Non un attacco frontale, dunque, ma un’erosione graduale che inserisce il nostro Paese tra quelli in cui interrompere la gravidanza è difficile, e quindi pericoloso. Per questo le donne e gli uomini che aderiscono a Non una di meno si ritroveranno sabato in piazza ad Ancona, per una grande manifestazione che rivendichi sul diritto all’aborto. Elisabetta Ambrosi ne ha parlato con Eleonora Mizzoni, una delle organizzatrici della rete transfemminista.

Visto nel suo insieme, il disegno è completo: niente aborto, niente contraccezione. Come leggere altrimenti la parziale retromarcia dell’Aifa sulla pillola anticoncezionale, che dovrebbe essere gratuita dall’applicazione della 194 e che invece ha un costo crescente e neanche detraibile? Non a caso l’Italia è paragonabile all’Iraq come numero di assuntrici. Valentina Mira ha indagato su questo fallimento e ha scoperto anche una curiosità disarmante.

A pagare, manco a dirlo, sono le donne. Ed è il caso – letterale – di Lucha y Siesta, la Casa e centro antiviolenza di Roma che adesso rischia di dover risarcire l’Atac, la municipalizzata dei trasporti, per l’occupazione dello stabile. Maddalena Lai ricostruisce la storia infinita di una realtà essenziale per il territorio della Capitale, che invece le istituzioni si divertono a mandare all’aria.

Restando in tema sociale, pubblichiamo un estratto dell’introduzione di Pietro Barbetta a un volume che, attraverso le fotografie di Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin, riattualizza il tema del manicomi sotto forma di Trattamento sanitario obbligatorio e di reparti di osservazione psichiatrica delle carceri. Per la pagina letteraria, infine, Giuseppe Cesaro ci racconta l’importanza della pedicure, un caleidoscopio attraverso il quale conoscere le miserie umane.

Buona lettura.

A cura di Silvia D’Onghia

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Non una di meno

Ancona chiama Italia: sabato in piazza per rivendicare il diritto all’aborto

L'interruzione volontaria di gravidanza diventa sempre più difficile anche nel nostro Paese: oltre all'obiezione di coscienza dei singoli medici (che arriva, per esempio, al 100% in Molise), assistiamo all'obiezione di struttura, che pure è illegale. E, con questa destra al potere, i movimenti manifestano per il riconoscimento di tutti i diritti, anche quelli sociali

di Elisabetta Ambrosi

La rivoluzione inattuata

Costosa, poco usata o dismessa: pillola anticoncezionale, storia di un fallimento

L'Aifa ha ipotizzato di renderla gratuita, ma poi ha rinviato la decisione. I dati ufficiali sulla sua diffusione risalgono al lontano 2014: in Italia la utilizza solo il 16,2% delle donne. I prezzi lievitano, a differenza di quelli dei farmaci per la disfunzione erettile

di Valentina Mira

La battaglia

Lucha y Siesta, la Casa delle donne ora rischia pure di dover risarcire l’Atac

La municipalizzata del Comune di Roma è a processo per l'occupazione abusiva dello stabile fino al 2021, anno in cui la Regione l'ha acquistato all'asta. Ma è un'odissea: lo schema di convenzione di comodato d’uso gratuito non è stato ancora firmato dagli assessori

di Maddalena Lai

"La classe è morta"

Carla Cerati e le immagini che aiutarono Basaglia a chiudere i manicomi

Arriva in libreria un volume che riattualizza il tema dell’universo manicomiale nella forma di trattamento sanitario obbligatorio e nei reparti di osservazione psichiatrica delle carceri

di Pietro Barbetta

Il romanzo

Quando i piedi raccontano l’anima: succede, nella Berlino est della DDR

Katja Oskamp di mestiere faceva (davvero) la pedicure: oggi in un romanzo racconta le storie delle persone che ha “curato”, anche solo facendole parlare

di Giuseppe Cesaro

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