"Rassicurazioni e nuove accuse: l’ultimo capitolo della lotta tra Cingolani e i movimenti ambientalisti si combatte a colpi di veline alle agenzie e comunicati stampa. Uno prova a mettere acqua sul fuoco, gli altri rinfocolano la polemica. Il tema, neanche a dirlo, sono le trivellazioni in mare. All’indomani della scadenza del termine ultimo per l’approvazione dello strumento di pianificazione generale delle estrazioni di idrocarburi (Pitesai) e con lo spettro di un nuovo inizio delle attività di perforazione in mare da parte delle società di Oil&Gas, infatti, il ministero della Transizione ecologica ha provato a disinnescare le accuse, assicurando che nessuna nuova attività di ricerca e di trivellazione di idrocarburi sarà autorizzata prima dell’approvazione definitiva del Pitesai. A sentire la versione fornita dal ministero alle agenzie di stampa, inoltre, nessuna nuova attività partirà finché non ci sarà il piano, perché anche le società che hanno già autorizzazioni valide aspetteranno di avere il piano, per non rischiare di cercare gas dove non potranno estrarlo. Non la pensano così i movimenti ambientalisti, che ribattono punto su punto – e legge alla mano – ai rilievi provenienti dal Mite, arrivando a chiedere anche le dimissioni di Cingolani."