lunedì 21 ottobre 2019

bonifica della valle del Sacco, contaminata dal 2005 dal betaesaclorocicloesano.

https://www.facebook.com/comitato.colleferro/posts/2656120447783503
Abbiamo saputo dalla stampa che il 16 ottobre a Colleferro il Ministro Costa e il Presidente della Regione Lazio, Zingaretti, avrebbero dato il via alla bonifica della valle del Sacco, contaminata dal 2005 dal betaesaclorocicloesano.
Un “momento storico” a cui noi cittadini non abbiamo partecipato, nemmeno con la diretta streaming, forse perché così storico poi non era.
Più che di bonifica sarebbe più esatto parlare di intervento di messa in sicurezza permanente, che consiste nel prelevare i terreni della valletta di Arpa2 contaminati da lindano da HCH (beta esaclorocicloesano) e da altri hot spot presenti nell’area industriale per portarli all’interno dello stesso sarcofago.
La messa in sicurezza permanente prevede di norma l’incapsulamento di ciò che si trova in un sito specifico. In Apra2, oltre a questo, c’è anche il trasporto degli hot spot che si trovano nell’area.
La delicatezza della situazione sta nel distinguere l’impianto di messa in sicurezza permanente, che riceve anche hot spot da altre zone limitrofe, da una discarica.
Qui si prevede di trasportare i materiali contaminati da una parte all’altra.
Inoltre, mentre la messa in sicurezza permanente prevede la rimozione degli hot spot, la bonifica consiste nell’allontanamento del materiale dal sito.
In altre parole, in Arpa2 il materiale rimosso rimane nell’area per quanto flovaccato, confinato, chiuso.
UNOETRE.IT
Si tratta di alcuni importanti interrogativi postati di Angelino Loffredi su Facebook...

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