martedì 29 ottobre 2019

discarica di Borgo Montello i cittadini ringraziano le istituzioni che fanno il primo passo per la chiusura definitiva del sito a qualsiasi impianto o rifiuto

Dopo 47 anni le istituzioni prendono coscienza del disastro ambientale avvenuto nella discarica di Borgo Montello: Arpa Lazio, provincia e comune di Latina esprimono parere contrario alla richiesta di Ecoambiente di conferire ulteriori 38 mila mc di rifiuti nel lotto B o nuovo e distinto invaso.
I cittadini residenti in via Monfalcone (davanti alla discarica), cui si sono aggiunti, in questa conferenza dei servizi, i cittadini della Consulta dei Borghi erano presenti per ascoltare e presentare osservazioni.
I cittadini hanno accolto con favore questo primo importante e condiviso passo (per le Istituzioni) come era doveroso da decenni, in difesa del territorio e, speriamo, anche dei cittadini.
A questa forte e chiara presa di posizione i cittadini sperano ne seguano altre, sempre ascoltando i cittadini, come da loro compito, delle istituzioni con confronti e dibattiti aperti alla popolazione che ha subito e subisce i danni dell’attività della discarica, come la precedente amministrazione Di Giorgi ha più volte certificato.
Con piacere i cittadini hanno appreso che anche quelle forze politiche che fino a qualche anno fa hanno approvato o non si sono opposti ai rifiuti a Borgo Montello abbiano cambiato idea, sperando che questa presa di posizione si concretizzi in atti al posto di sterili (e qualche volta fuori contesto) dichiarazioni o comunicati stampa.
Dopo che i cittadini con petizioni, denunce, audizioni hanno dimostrato in tutte le sedi (commissione ambiente al parlamento europeo, commissione bicamerale contro le ecomafie, commissione ambiente al Senato, audizioni e proposte in regione Lazio, proposte al comune e alla provincia di Latina) che a Borgo Montello è doveroso fare prima possibile solo la bonifica e non si possono portare nuovi rifiuti, quindi inquinamento, miasmi, aerosol nocivi hanno chiesto, motivandolo e documentandolo:
-          revisione del parere VIA prot. 172058/25/08 del 1.10.2008 in base alle due relazioni di CTU del Dottor Tomaso Munari (all’epoca vice presidente nazionale dei chimici), ai capi di imputazione per inquinamento della falda a carico di 3 esponenti (dell’epoca) di Ecoambiente, alle motivazioni per la richiesta (accolta) della costituzione di parte civile della Regione Lazio nel processo in corso, alle dichiarazioni di esponenti della regione, provincia, Arpa e Comune nelle conferenze dei servizi per la bonifica, alle risultanze della relazione finale della commissione bicamerale contro le ecomafie di due anni fa;
-          modifica in autotutela allegato all’AIA di cui alla D.D.B0605 del 25.02.2009 in quanto errato come dimostrato dall’assessore del comune di Latina Roberto Lessio e come ammesso da Ecoambiente, oltre che dalla documentazione prodotta dei cittadini.
-          annullamento AIA di cui alla D.D.G01217 del 12.2.2015 della regione Lazio, come dimostrato dall’assessore del comune di Latina Roberto Lessio e come ammesso da Ecoambiente, oltre che dalla documentazione prodotta dai cittadini. A tale proposito è ancora prendente il ricorso amministrativo al Capo dello Stato degli stessi cittadini.
-          La documentazione prodotta da Ecoambiente in sede di richiesta del nuovo conferimento di rifiuti è ancora sbagliata e contraddittoria. Ma, come dichiarato dai cittadini, rispetto a tutto il resto è forse l’errore e il motivo meno importante

Nessun commento: