la svolta nel gennaio 2014, l'8 gli arresti e i sequestri del processo "Cerronopoli", il 29.1.2014 il sequestro delle proprietà del Gruppo De Pierro che hanno interessato anche le particelle 299 (gran parte del nuovo e distinto invaso Ecoambiente) e 300. Poi dall'agosto 2012 gli scavi nella vasca Essezero alla ricerca dei fusti tossici.
[1] Giorgio Libralato al termine
dell’audizione ha depositato in Commissione un voluminoso dossier, con diversi
allegati, acquisito agli atti come Doc. n. 1095/1-6
La
Commissione ha proceduto a diverse audizioni, i cui contenuti hanno orientato
le successive attività. Il 16 marzo
2016 è stato audito Giorgio Libralato, consulente tecnico delle famiglie di
Borgo Montello, accompagnato dai rappresentanti dei Comitati riuniti dei borghi
Montello e Bainsizza[1].
L’audizione è successiva alla visita della Commissione nella discarica di Borgo
Montello, avvenuta subito dopo la discovery
processuale (con ordinanza di custodia cautelare) della prima indagine
giudiziaria del tribunale di Latina, in epoca recente, sulla società Indeco,
gestore di parte della discarica.
E'
stato chiesto all’audito di presentare le problematiche della discarica, evidenziando
il punto di vista dei cittadini che abitano in prossimità del sito. Giorgio
Libralato, a nome dei cittadini di Borgo Montello, ha ricordato la
presentazione di una petizione al Parlamento europeo, presso il quale alcuni
abitanti dalla zona sono stati auditi nel novembre 2013. La petizione è tuttora
aperta. I rappresentanti dei cittadini sono stati altresì ascoltati il 26
maggio 2015 dalla Commissione rifiuti regione Lazio. Era la prima volta che
venivano auditi dalla Commissione parlamentare d’inchiesta.
Giorgio
Libralato ha richiamato alcuni eventi giudiziari poi oggetto di specifico
approfondimento da parte della Commissione:
“Una
cosa fondamentale avviene il 29 gennaio 2014: con la solita inchiesta - anche
in quel caso, gruppo De Pierro, Capitolina, Giulia e altre società - viene
sequestrata dal GICO della Guardia di finanza una parte attiva della discarica
di Borgo Montello, ovviamente con atti giudiziari e atti di conservatoria, ma
non succede assolutamente nulla”. Rispetto a questa azione giudiziaria (sulla
quale si ritornerà in seguito) ha aggiunto: “La proprietà della discarica è
della Ecomont e non della Ecoambiente come falsamente dichiarato dalla regione
Lazio nell'AIA del 2009. Allo stesso modo, è falso uno dei verbali di rinnovo
dell'AIA, che appunto scadeva l'8 aprile 2012, dove si dichiara che
quest'invaso non è stato sequestrato, ma invece, è stato sequestrato. Sono
state fatte tutte le segnalazioni ma non sono state sufficienti”.
Su
un altro delicato punto, ovvero la ricerca di “fusti tossici” o, più in
generale, di tracce di sversamenti di rifiuti pericolosi in epoca passata,
Libralato ha dichiarato:
“Nell'agosto
2012, iniziano anche i famosi scavi nell'invaso S0, che non è di nessuno, e
quindi spetta alla comunità. La regione Lazio eroga un finanziamento di circa
700.000 euro per fare questi scavi, viene affidato un appalto di circa 400.000
euro, ma gli scavi vengono effettuati solo parzialmente [...] La ragione di
questi scavi ha origine dalla dichiarazione di Carmine Schiavone che nella
discarica di Borgo Montello erano stati conferiti dei fusti tossici. Uno studio
dell'ENEA del 1995 certificava che nella S0, in una delle tante vasche, la
prima, la più antica, c'erano queste masse metalliche che potevano far pensare
alla presenza di fusti metallici. Questa massa metallica è stata poi confermata
dalle ricerche dell'INGV, e quindi sono stati fatti gli scavi. Durante una conferenza pubblica, il
20 settembre 2012, uno dei direttori dei lavori, il direttore dell'Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia, ha dichiarato che si sarebbero fatti
tutti gli scavi perché per loro quello che avevano trovato era sufficiente per
dire che quella massa metallica era o del ferro che si trovava nei copertoni o
armature metalliche delle recinzioni dell'epoca”.
Il
consulente degli abitanti di Borgo Montello fa riferimento alla campagna di
scavi nel sito più antico della discarica del 2012: secondo la documentazione
acquisita dalla Commissione, l'esito di quella ricerca fu negativo.
le puntate precedenti
la prima parte della storia della vergogna http://pontiniaecologia.blogspot.com/2019/08/discarica-di-borgo-montello-48-anni-di.html
la seconda parte della storia della vergogna http://pontiniaecologia.blogspot.com/2019/08/48-anni-di-vergogna-della-discarica-di.html
la terza parte della storia della vergogna
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2019/08/3-la-vergogna-dei-48-anni-dall1181971.html
la seconda parte della storia della vergogna http://pontiniaecologia.blogspot.com/2019/08/48-anni-di-vergogna-della-discarica-di.html
la terza parte della storia della vergogna
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2019/08/3-la-vergogna-dei-48-anni-dall1181971.html
la quarta parte della storia della vergogna http://pontiniaecologia.blogspot.com/2019/08/4a-48-anni-di-vergogna-della-discarica.html
immagine tratta da http://latina5stelle.it/wp-content/uploads/2015/06/Emergenza-rifiuti-Latina-giugno-2015.jpg
Camera dei deputati
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senato della repubblica
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______________________
XVII
LEGISLATURA
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Doc. XXIII
N.
32
COMMISSIONE PARLAMENTARE DI
INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI
E SU ILLECITI AMBIENTALI AD ESSE CORRELATI
E SU ILLECITI AMBIENTALI AD ESSE CORRELATI
(istituita
con legge 7 gennaio 2014, n. 1)
(composta dai
deputati: Braga, Presidente; Bianchi Dorina, Bianchi Stella, Carrescia,
Castiello, Cominelli, D’Agostino, De Mita, Narduolo, Palma, Polverini,
Taglialatela, Vignaroli, Vicepresidente, Zaratti, Segretario, Zolezzi;
e dai senatori: Arrigoni, Augello,
Vicepresidente, Cervellini, Compagnone,
Iurlaro, Martelli, Morgoni, Nugnes, Orellana, Orru’, Pagnoncelli, Pepe,
Puppato, Scalia, Segretario, Sollo)
Relazione
sul ciclo dei rifiuti di Roma Capitale e fenomeni illeciti nel territorio del
Lazio
(Relatrici:
Sen. Paola Nugnes, Sen. Laura Puppato)
Approvata dalla Commissione nella
seduta del 20 dicembre 2017
_______________
Comunicata alle Presidenze il 20
dicembre 2017
ai sensi dell’articolo 1, comma 2,
della legge 7 gennaio 2014, n. 1
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