Parte oggi, nelle Alpi orobie bergamasche, la terza edizione del Progetto Pasturs , l’iniziativa volta a facilitare la coesistenza tra i grandi carnivori e le attività di pastorizia. Quest’anno sono ben 50 i volontari, provenienti da tutta Italia, che trascorreranno una o due settimane in alpeggio, dopo essere stati formati per conoscere adeguatamente i problemi relativi alla presenza dei grandi predatori nelle zone rurali e poter contribuire al meglio al sostegno dei pastori...
Altro...E a breve avrà inizio anche la seconda edizione di Volontari Attivi, nei paesaggi dolci della Maremma grossetana, dove i 7 volontari selezionati supporteranno gli allevatori virtuosi di DifesAttiva nelle loro attività quotidiane, in una delle zone a più alto impatto di predazione da lupo, contribuendo a mantenere alta la qualità dei prodotti tipici della zona, in primis il famoso pecorino.
Recenti dati hanno dimostrato che, nelle Alpi marittime, con l’utilizzo di tecniche di prevenzione integrata i (cani, recinti o ricoveri notturni, presenza del pastore) i danni al bestiame si riducono fortemente: metà degli attacchi si concentra in allevamenti senza alcun sistema di prevenzione, mentre solo il 15% avviene in allevamenti con due sistemi e meno dell’1% in aziende con tre sistemi. In questo modo, in Provincia di Cuneo, dal 2000 ad oggi le vittime sono calate del 70%, nonostante i branchi di lupo presenti siano passati da uno ad undici. Risultati simili in Maremma (dati finali del progetto LIFE MedWolf): con l’utilizzo di cani da pastore e ricoveri notturni, in soli tre anni danni ridotti del 47%, con l’81% degli allevatori che si dichiara soddisfatto e giudica le recinzioni un valido strumento per ridurre il rischio di predazione, nonostante necessitino di una gestione costante.
“Grazie all’aiuto dei nostri sostenitori, che hanno contribuito con i loro SMS alla campagna ‘SOS lupo’, abbiamo potuto supportare concretamente queste attività a sostegno degli allevatori che si impegnano ad affrontare pacificamente la presenza dei grandi predatori”. Dice il responsabile Specie ed Habitat WWF Italia Marco Galaverni che spiega: “Orsi e lupi non sono peluches: la loro presenza va gestita in maniera adeguata. Queste esperienze dimostrano che con opportuni accorgimenti la convivenza (che proprio per gli allevatori può costituire una coabitazione difficile) è sempre possibile, e che allevatori, associazioni e individui possono lavorare insieme per garantire un futuro sia alla presenza di specie fondamentali per i nostri ecosistemi che alle attività rurali”.
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