sabato 14 luglio 2018

Micia 'adotta' ospedale di Oderzo, è la mascotte dei malati A casa era caduta in depressione, voleva tornare in corsia

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Le hanno offerto il calore di una casa, l'affetto di una famiglia, un pasto garantito tre volte al giorno ma lei, allontanata dal suo luogo del cuore, è andata in depressione. Non mangiava più ed era sempre triste. A quel punto la "mamma adottiva" non ha potuto far altro che riportarla nel suo "habitat naturale": l'ospedale di Oderzo. Non appena ha rivisto il portone d'ingresso del nosocomio, Tenny ha ritrovato l'appetito e il sorriso, diventando la mascotte di tutti coloro c...
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Le hanno offerto il calore di una casa, l'affetto di una famiglia, un pasto garantito tre volte al giorno ma lei, allontanata dal suo luogo del cuore, è andata in depressione. Non mangiava più ed era sempre triste. A quel punto la "mamma adottiva" non ha potuto far altro che riportarla nel suo "habitat naturale": l'ospedale di Oderzo. Non appena ha rivisto il portone d'ingresso del nosocomio, Tenny ha ritrovato l'appetito e il sorriso, diventando la mascotte di tutti coloro che frequentano il presidio ospedaliero.

La protagonista della vicenda è una micia che è stata adottata dall'ospedale di Oderzo, da lei scelto come casa. Per la sensibilità dimostrata sia il nosocomio che la persona che più di ogni altra si è occupata della micia, Carmen D'Angelo, impiegata dell'ufficio cassa, saranno premiati dall'Accademia dei Gatti Magici, che periodicamente assegna un riconoscimento a coloro che hanno fatto qualcosa di meritevole nei confronti degli animali. Tra i premiati degli ultimi anni l'ex ministro Frattini, Vittorio Feltri, Gino Paoli, Sergio Zavoli, Giorgio Celli. Tenny è approdata all'ospedale di Oderzo nell'autunno scorso: lì ha trovato subito l'affetto di parte del personale della struttura, che si è preso cura di lei. Staziona davanti all'ingresso o si aggira nel perimetro esterno, sempre pronta a farsi coccolare da chi varca le porte della struttura.
Con l'arrivo dell'inverno Carmen, preoccupata per le sorti della micia, aveva deciso di portarla a casa "per evitare di lasciarla giorno e notte in strada e darle l'affetto di una famiglia". Ma la micia, con il passare dei giorni, diventava sempre più triste. "A quel punto non mi è rimasto altro da fare che riportarla in ospedale dove ha subito ritrovato la sua serenità", racconta Carmen. Tornata in via Luzzati, Tenny è stata ufficialmente e definitivamente adottata non solo dall'intero nosocomio, pazienti e personale, ma, anche da molti cittadini che periodicamente portano in portineria crocchette e scatolette per la "gatta dell'ospedale".
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