lunedì 2 luglio 2018

Il WWF libera una tartaruga marina in Sardegna

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È stata una giornata speciale ed emozionante, quella che si è svolta il 29 giugno, per la campagna mare del WWF in Sardegna - ha dichiarato Carmelo Spada Delegato WWF a per la Sardegna - infatti in occasione della presentazione della campagna contro i furti di sabbia dalle spiagge della Sardegna e contro le plastiche nel Mediterraneo, grazie alla grande disponibilità dell’Area marina protetta dell’Asinara, è stata liberata “Bernardina", così è stata chiamata latartaruga del g...
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WWF.IT
La liberazione è avvenuta nell'area marina protetta dell'Asinara

È stata una giornata speciale ed emozionante, quella che si è svolta il 29 giugno, per la campagna mare del WWF in Sardegna - ha dichiarato Carmelo Spada Delegato WWF a per la Sardegna - infatti in occasione della presentazione della campagna contro i furti di sabbia dalle spiagge della Sardegna e contro le plastiche nel Mediterraneo, grazie alla grande disponibilità dell’Area marina protetta dell’Asinara, è stata liberata “Bernardina", così è stata chiamata latartaruga del genere caretta caretta. L’animale era finito accidentalmente nella rete di un pescatore, circa due mesi fa, e dopo le cure dei veterinari e dei biologi marini del Centro recupero tartarughe marine dell’Asinara è sta liberata nel mare cristallino dell’isola-parco.
Alla liberazione della tartaruga marina nel suo ambiente naturale, il mare, hanno assistito, nella massima sicurezza per l’animale, tanti bagnanti emozionantissimi per l’evento che si concretizzava sotto i loro occhi. Grazie all’azione esperta degli operatori del centro recupero, la tartaruga di oltre 20 chili e 80 cm di lunghezza è stata adagiata sull’arenile e subito dopo ha riconquistato il mare.
Prima della liberazione, i responsabile dell’Area marina e del Centro recupero tartarughe dell’Asinara, hanno raccontato che spesso questi animali che abitano il Mare Nostrum, ingeriscono plastiche scambiandole per le meduse di cui si nutrono.  Ciò può comportare agli animali vari problemi che possono determinare anche la morte degli stessi senza le adeguate cure dei veterinari e dei biologi marini. Prima della liberazione a “Bernardina" è stata applicata una targhetta identificativa che consentirà di capire, in futuro, i suoi spostamenti.

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