il fatto quotidiano 29 giugno 2018
di Lucio Musolino
NESSUNA prescrizione ma un rinvio
di 8 mesi. Va avanti il processo
“Poison ” nato dall’inchiesta della Guardia
di Finanza che a San Calogero, nello stesso
terreno abbandonato dove il 2 giugno è stato
ucciso a fucilate il bracciante del Mali
Soumaila Sacko, aveva scoperto una discarica
abusiva di 135 mila tonnellate di rifiuti
tossici. Il giudice monocratico di Vibo Valentia
ha scongiurato la prescrizione richiesta
dagli avvocati. I reati di disastro ambientale
e associazione a delinquere finalizzata
al traffico di rifiuti, però, consentono
al pm Caterina Berlingeri di proseguire l’azione
penale. L’udienza è stata fissata il 7
febbraio 2019 quando riprenderà il processo
sull’ex fabbrica di mattoni “Fornace
tranquilla ” diventata, stando alle indagini
delle Fiamme gialle, il posto dove finivano i
rifiuti industriali e tossici delle centrali Enel
di Brindisi, Priolo Gargallo e Termini Imerese.
Oltre ai proprietari della “Fornace ”,
tra i 12 imputati ci sono pure alcuni dirigenti
dell’Enel che, smaltendo i rifiuti nel Vibonese,
avrebbe risparmiato oltre 18 milioni
di euro.
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