giovedì 16 novembre 2017

Formia, il Comitato di zona: “Chi inquina Rio Santa Croce?”

“Si è sollevata, in queste ultime settimane, una grande polemica sui rifiuti liquidi e non solo, scaricati nel Rio Santa Croce alla ricerca di un capro espiatorio a cui, come in tante altre situazioni, ha fatto seguito il silenzio. Si è puntato il dito contro qualche sprovveduto furbastro, che forse c’entra, ma che pensava di passare inosservato, visto che scaricava in un groviglio di sterpaglie e residui di varia natura che infestano il fiume. Questo è il messaggio che si è voluto far passare, nonostante sia poi emerso che era una condotta ‘istituzionale’ che scaricava ‘da sempre’ il troppo pieno nel Rio, che ben altre tradizioni ha per gli abitanti della zona”. Lo scrive il Comitato Santa Croce. 
“Un tempo l’acqua del Rio era potabile, mammolette e violette crescevano sulle rive tra cespugli di canne che venivano tagliate ogni stagione per sostenere le viti. Vi vivevano anche trote e qualche serpe d’acqua dolce che adesso si sono ‘metamorfizzate’ in enti istituzionali, prima il Consorzio degli Aurunci, poi Acqualatina, che dovevano proteggere quel Rio e invece…
Il Comune di Formia sa quanti cittadini sono privi di fogne dinamiche su tutto il suo territorio? Vi alleghiamo una richiesta che abbiamo fatto sottoscrivere a questi cittadini inclusi alcuni di Minturno che si trovano nella medesima situazione e che chiedono inutilmente la soluzione del problema.
L’amministrazione di Formia sa che la gran parte di questi cittadini ha pagato gli oneri della legge Bucalossi finalizzati alla realizzazione da parte del Comune delle opere primarie e secondarie di urbanizzazione. Dove sono finiti quei soldi? Sono previsti investimenti futuri?
La mancata realizzazione di queste opere ha costretto questi cittadini a farsi le fosse biologiche con ulteriori oneri periodici per il loro svuotamento. Sono dunque loro gli inquinatori del Rio Santa Croce e del nostro territorio? Non ci prendiamo in giro!
Noi condanniamo coloro che scaricano inerti ovunque o lasciano sacchi di immondizia per le strade cittadine invitando il Comune a reprimere con determinazione questi episodi. Ma non basta. C’è bisogno di una politica attiva anche. Abbiamo chiesto a vari livelli istituzionali, dal ministero dell’Ambiente al Comune di Formia come, dove, e se sono stati spesi i quatto milioni di euro stanziati per il Rio Santa Croce riportati nell’elenco degli interventi Rendis validati al 24/02/2016 Regione Lazio, nonché i dieci milioni e duecentomila dati al Comune di Itri per il torrente Pontone. Sono veri o è una fake news? Non avendo avuto risposta, la rinnoviamo a chi di dovere.
Forse se si recuperassero tutti gli atti relativi alla realizzazione delle fogne fatte a Formia, dalle vasche di decantazione alla condotta sottomarina – è a tenuta stagna? – che parte proprio dalla foce di quel Rio Santa Croce, potrebbero emergere notizie interessanti circa le cause dell’inquinamento del nostro mare.
Se poi vi si aggiungiamo le scogliere rifatte, che hanno reso la fascia di mare antistante gli scogli una lunga serie di insenature-pozzanghere perché l’acqua ristagna e non si rinnova, potremmo darci anche una risposta sulla qualità del nostro turismo balneare che lascia molta ‘monnezza’ sul lungomare di Gianola Santo Ianni, ma pochi soldi.
A PAGINA 2 – BUSSATA PER CHIEDERE LE FOGNE: IL TESTO DELLA PETIZIONE http://www.h24notizie.com/2017/11/formia-comitato-zona-chi-inquina-rio-santa-croce/

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