I ritorni del programma portano risultati ridimensionati, ma non compromessi, secondo i magistrati contabili. Un programma, si legge nella relazione, quello per lo sviluppo e la produzione di un velivolo di ultima generazione, con capacità multi-ruolo, bassa osservabilità e flessibilità di utilizzo in contesti operativi complessi, al quale l’Italia ha partecipato fin dalle origini, nel perseguimento di obiettivi strategici (rimpiazzo di parte della propria flotta; mantenimento della sovranità nazionale) e economici (previsione di ritorni industriali, occupazionali e tecnologici). “La costruzione di un sistema d’arma aeronautico di ultima generazione è certamente una sfida impegnativa in termini di costi e di tempo – spiega il rapporto – Il velivolo si vuole dotato delle più avanzate tecnologie, tanto estreme quanto immature”. Ma, osserva la Corte, “l’incremento del numero dei velivoli che saranno commissionati dai Partner nei prossimi cinque anni lascia infatti intravedere come ormai prossima la possibilità di una rapida crescita dei ritorni industriali relativi alla produzione del velivolo, del motore e dei sistemi, nonché allo sviluppo delle conseguenti necessità manutentive”.
È stato già riscontrato, rileva la Corte, come i “risparmi” teoricamente ottenuti dalla diminuzione della flotta (5,4 miliardi) si siano riverberati in concrete perdite contrattuali (3,1 miliardi) che già ne hanno dimezzato il potenziale effetto, oltre alla perdita di ritorni industriali legata all’essere scesi sotto la soglia dei 100 velivoli. Un’ultima considerazione attiene all’impatto del Programma sul sistema Paese, intendendo per esso le imprese ed i lavoratori in esso coinvolti. Il volume economico stimato per i prossimi vent’anni, pur nella sua visione più ottimistica, assume dimensioni ragguardevoli (circa 14 miliardi di dollari) e non va sottovalutato l’effetto moltiplicatore sull’indotto. La valutazione, sostiene la Corte dei conti, “deve tener conto, proprio in termini squisitamente economici, della circostanza che l’esposizione fin qui realizzata in termini di risorse finanziarie, strumentali ed umane è fondamentalmente legata alla continuazione del progetto“. di F. Q. | 7 agosto 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08/07/f35-corte-dei-conti-costi-raddoppiati-e-occupazione-inferiore-ad-aspettative-ma-uscire-dal-progetto-costerebbe-troppo/3781024/
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