Un'intera estate passata da molti utenti a disperarsi per la carenza di acqua e a cercare di capire se davvero il servizio idrico potrà diventare interamente pubblico ha fatto «dimenticare» qualche rilievo utile, forse necessario, su cosa c'è dietro le disfunzioni degli ultimi mesi. Non pioggia. Né siccità. Ma soldi, molti, così tanti che basterebbero ai Comuni per comprare quattro volte le azioni in mano ai privati di Idrolatina, ossia il socio di minoranza di Acqualatina. I...
Altro...domenica 27 agosto 2017
Svista dei sindaci sulle multe ad Acqualatina: le richieste oggi avrebbero fruttato 80 milioni Latina - Il contratto prevede sanzioni quando la qualità del servizio scende sotto i livelli prestabiliti.
Un'intera estate passata da molti utenti a disperarsi per la carenza di acqua e a cercare di capire se davvero il servizio idrico potrà diventare interamente pubblico ha fatto «dimenticare» qualche rilievo utile, forse necessario, su cosa c'è dietro le disfunzioni degli ultimi mesi. Non pioggia. Né siccità. Ma soldi, molti, così tanti che basterebbero ai Comuni per comprare quattro volte le azioni in mano ai privati di Idrolatina, ossia il socio di minoranza di Acqualatina. Il valore del pacchetto azionario di minoranza, come è ampiamente noto, è stato valutato in 22 milioni di euro quando l'unico offerente sul mercato era Acea spa. I sindaci hanno provato a farsi avanti sapendo che quei soldi non li hanno. Ma evitando di aggiungere che potrebbe darli loro la stessa Acqualatina sotto forma di penali per oltre 80 milioni che non sono mai state fatte valere. E' un calcolo duro da digerire ma non difficile da fare se ci sono riusciti con un semplice software quelli del Comitato Acqua Pubblica che ieri hanno reso noto a quanto ammontano le sanzioni mancate ad Acqualatina, che invece dal 2006 al 2016 potevano (anzi dovevano) essere applicate perché previste dal contratto e ricavabili facilmente dal valore Mall. Si tratta di un acronimo che indica sostanzialmente l'efficienza del servizio: quanto più sale tanto minore è la qualità del servizio. Il punto di non ritorno è stato raggiunto nel 2006 con un livello di inefficienza calcolato al 65% in base appunto al valutatore Mall di quell'anno e da quel momento i sindaci avevano il potere (o meglio il dovere) di applicare le sanzioni fissate nel contratto. Siccome non sono state mai applicate, anzi non è stata mai neppure avviata un'istruttoria, in dieci anni si sono accumulati circa 80 milioni di euro di mancate contravvenzioni al gestore, che sono una somma pari esattamente a quattro volte il valore delle quote private. Ciò significa che ad oggi i sindaci invece di piangere e sperare che sia la Regione Lazio a impegnare per loro altri soldi finalizzati ad acquistare le quote di Idrolatina potrebbero far valere la posizione di creditori se solo, per la prima volta, contestassero la qualità del servizio reso in base al contratto in essere tra l'Ato4 e Acqualatina spa http://www.latinaoggi.eu/news/cronaca/55767/svista-dei-sindaci-sulle-multe-ad-acqualatinaa-le-richieste-oggi-avrebbero-fruttato-80-milioni
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