Sappiamo che nel dicembre 2013 è
arrivato l'ordine dal pd regionale di far passare la variante della
variante a Borgo Montello per togliere il vincolo a tutela pubblica e
dei cittadini per costruire il tmb inutile nell'area della discarica,
considerato che quello di Rida funziona a meno della metà della sua
capacità. Poi, sempre il pd viene preso con il “sorcio in bocca”
nelle intercettazioni consiglieri – Landi a garantirne l'appoggio.
Ma siccome è meglio abbondare il candidato sindaco (all'epoca a
tempo pieno consigliere regionale) dichiarava che il tmb non dà
problemi lui se lo farebbe fare in casa, forse non sapendo che anche
un impianto tmb romano è sotto procedura d'infrazione europea. Non
basta vincere, bisogna strafare: il nostro dice che non sarà un tmb,
ma un “impianto di ultima generazione”. Non sappiamo se questo
prodigio della tecnica che nessuno conosce né sa come si chiama
tratterà i rifiuti o i cannoli siciliani o le frappe, ma sarà di
ultima generazione, speriamo nel senso che poi con queste saranno
finite (ultima generazione) le “offerte promozionali in
televendita”.
Poi i cittadini si costituiscono parte
civile e grazie a questo si iniziano a scoprire un elenco
interminabile di inefficienze, mancati controlli, forse complicità o
incapacità nella gestione del ciclo dei rifiuti.
Arrivano copiose indagini, arresti,
sequestri che sconvolgono il ciclo dei rifiuti provinciale, regionale
e nazionale spesso con la collusione o la complicità o l'incapacità
di persone importanti dentro le istituzioni, anche del pd e di
legambiente.
Si scoprono carenze, errori, falsi
nelle procedure di Aia e autorizzazioni in materia di rifiuti,
problemi di legittimità, urbanistici, di fideiussioni, di volumi e
perfino della mancanza di disponibilità per il sequestro degli
immobili.
Poi mancata bonifica, inquinamento
dell'aria e delle falde processi.
Intercettazioni dove si suggerisce di
cambiare il codice dei rifiuti, altrimenti diamo ragione a Carmine
Schiavone.
Mancati o insufficienti ricerche dei
fusti tossici.
Il tmb nelle intercettazioni diventa lo
specchietto per le allodole, non sappiamo se le allodole sono i
funzionari o i politici, se la maggioranza del pd o l'opposizione
intercambiabile del pdl.
Insomma imperatori e supremi,
imprenditori passano dalla richiesta di medaglie a quella del
tribunale del riesame per tornare in libertà.
Il castello creato crolla sotto i colpi
della magistratura, delle prove, di tanti documenti.
La politica romana da anni porta i
rifiuti nella colonia Latina con il beneplacito esplicito o supino
dei rappresentanti provinciali che cercano di raccattare briciole di
potere.
Il solito tentativo di gridare
all'emergenza rifiuti non trova più allodole, ma la Procura che
sequestra invasi per il superamento dei volumi oppure per la
distrazione di fondi.
In un paese normale qualcuno avrebbe
detto basta, ne abbiamo combinate troppe, ripristiniamo almeno il
buon senso, la civiltà e chiediamo scusa.
Invece tornano gli appetiti, come gli
appalti e gli impianti, non importa come e cosa, dove basta fare
subito.
Che forse è dopo le elezioni
amministrative.
Intanto la provincia di Latina sembra
preparare l'ennesima sorpresa.
Dopo la zingarata del presidente
regionale che sposta avanti di cinque anni (anziché chiedere scusa
del ritardo) l'obbligo della differenziata, adesso sembra arrivare la
norma per tornare a conferire in discarica i rifiuti magari con la
modifica dell'ex articolo 36, con il gioco sul potere calorifico,
sopravagliatura o sottovaglio.
Magari con la modifica degli ambiti, la
realizzazione di sotto ambiti, di piani regionali o provinciali dei
rifiuti, dopo le consuete batoste giudiziarie.
I cittadini di Borgo Montello, dopo 40
anni di soprusi, da mesi hanno chiesto un incontro al delegato
provinciale in materia di ambiente.
Hanno fatto prima ad essere ricevuti
dalla commissione bicamerale sulle ecomafie.
E spesso quando non si sentono rumori
gatta ci cova...
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