mercoledì 24 febbraio 2016

Chernobyl: Le radiazioni causano cecità negli animali selvatici

tro “scientifico”. Ma sapevamo di avere ragione perché i nostri sensi non mentono, perché sapevamo e sappiamo che le nostre semplici osservazioni di casi, che vedevamo ripetersi ad ogni nostro viaggio, erano la base di quel vero processo scientifico (come ci ha insegnato Galilei) che – prima o poi - avrebbe dovuto necessariamente palesarsi nel tempo e che doverosamente avrebbero dovuto essere tenute in considerazione perché la precauzione è un elemento fondante del processo scientifico in divenire.
Questo ennesimo studio (oltre a quelli ormai famosi di Mosseau) ce lo confermano (v, la cataratta), così come confermano un leitmotiv che da anni sto ripetendo, il più delle volte inascoltato, ovvero l’effetto nel tempo delle basse dosi di radiazioni (come già venti anni ebbe a insegnarmi il compianto Miljutin, rettore dell’università Sakharov di Minsk).
A 30 anni di distanza continuano gli effetti negativi del fallout di Chernobyl. Chi li minimizza é, nel caso più benevolo, in malafede, o - che lo voglia o meno - compie un atto criminale (in Italia le proiezioni delle vittime di Chernobyl arrivano a 300.000 soggetti:http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php…)
22/02/16 Chernobyl: Le radiazioni causano cecità negli animali selvatici
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