domenica 17 maggio 2015

Indeco discarica di Borgo Montello sintesi non tecnica sopraelevazione 165 MILA MC sottoposta a VIA

1. Premessa

La presente relazione costituisce la Sintesi non Tecnica dello Studio di Impatto Ambientale (SIA) relativo al progetto di sopraelevazione del Bacino di discarica per rifiuti di origine urbana non pericolosi trattati sito in località Borgo Montello (Latina) denominato S8.
La Società Ind.Eco. S.r.l., per assicurare la continuità dell’attività di smaltimento dei rifiuti di origine urbana non pericolosi trattati dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) di Latina, dato l’approssimarsi dell’esaurimento della capacità dell’invaso denominato Bacino S8, e per evitare l’emergenza e lo stato di grave crisi che deriverebbe dalla indisponibilità di una discarica attiva ed in grado di ricevere i suddetti rifiuti prodotti nel territorio pontino, propone il progetto di realizzazione della sopraelevazione di S8.
La relazione di SIA conserva lo stesso contenuto delle relazioni di SIA già predisposte e depositate, e quindi approvate da Codesta Amministrazione, in ordine agli interventi relativi ai bacini di proprietà Ind.Eco. siti in località Borgo Montello.
La presente relazione illustra in forma sintetica i principali aspetti contenuti nel SIA e conferma ulteriormente la positività dell’intervento e la sua natura ambientalmente compatibile.

2. Obiettivi del progetto

Con l’attuazione del progetto saranno conseguiti i seguenti obbiettivi:
  1. si consentirà il deposito dei rifiuti di origine urbana non pericolosi trattati, prodotti nell’ATO di Latina, mediante sopraelevazione del bacino S8, del quale costituisce una naturale continuità, interessando quindi la medesima area, posta immediatamente a Sud degli invasi di discarica denominati S5, S6 ed S4; l’area interessata è quindi già fortemente vocata alle attività di smaltimento dei rifiuti non pericolosi;
  2. si renderà disponibile una volumetria per l’abbancamento dei rifiuti di origine urbana non pericolosi trattati, pari a circa 165.000 m3 per una durata stimata di circa 2-3 anni, dando così la concreta opportunità alla cittadinanza ed agli enti preposti alla pianificazione degli interventi di risolvere lo stato di emergenza che verrebbe a crearsi nel settore dello smaltimento dei suddetti rifiuti nell’ATO di Latina, realizzando le strutture e gli impianti necessari;
  3. verranno totalmente soddisfatte le prescrizione del D. Lgs. 36/03, relativamente ai criteri di impermeabilizzazione del fondo e delle pareti, che sono quelli già posti in opera nel Bacino S8, e del capping finale, e di gestione, uniformemente a quanto fatto per i bacini esistenti;
  4. verrà ridotto al minimo l’impatto visivo della sopraelevazione di S8 viste le modeste quote di progetto: infatti la quota massima finale sarà comunque inferiore a quella autorizzata delle sponde degli invasi limitrofi.

3. Individuazione e descrizione del sito

L’area oggetto del presente studio si colloca nel settore costiero del Lazio centro meridionale, nella zona di Nord-Ovest della Provincia di Latina e lungo il fiume Astura. Essa è delimitata a Nord dalle discariche attualmente in post-gestione denominate S4, S6 e S5 di proprietà della stessa Società proponente, Ind.Eco. s.r.l., mentre a Sud dalla strada via Colle del Pero, ed infine ad Est e ad Ovest da campi incolti, non di proprietà della Ind.Eco..
Dalle indagini e dagli accertamenti effettuati è risultato che l’area interessata dal progetto si colloca in una zona già profondamente modificata dall’attività antropica, che ne ha alterato in parte la preesistente morfologia. In particolare, tramite le operazioni di bonifica del territorio, sono stati obliterati i rilievi compresi tra Colle del Pero e Colle Falcone ed è stato deviato l’originale corso di un piccolo affluente di sinistra del fiume Astura; inoltre, è stata modificata la destinazione d’uso del territorio, a partire dagli anni 70, in area da impiegare per lo smaltimento dei rifiuti.
Le indagini geologiche ed idrogeologiche hanno permesso di individuare una sequenza piroclastica il cui tetto è posto ad una profondità dal p.c. di circa 20 m (10 m s.l.m.), che rappresenta l’acquifero principale, caratterizzato da una permeabilità media, medio-alta, con una vulnerabilità da media ad elevata; in ogni caso, è stato verificato che la sopraelevazione, come il bacino S8, risulta posizionata a distanza di sicurezza da pozzi e sorgenti destinati ad uso idropotabile, non ricade né influenza aree di tutela assoluta o aree di rispetto di punti di captazione idropotabile, né investe zone di protezione idrogeologica.
Nel raggio di 1,5 km dall’area, la densità della popolazione è risultata piuttosto ridotta e, comunque, notevolmente inferiore rispetto alla densità media del territorio comunale.
La sopraelevazione, come anche S8, è ubicata in un contesto essenzialmente agricolo, fortemente antropizzato; tale aspetto è evidenziato anche dalle caratteristiche della fauna e della flora della zona.
Nell'area propriamente di studio le zone con vegetazione ad elevato grado di naturalità, superstiti di un’intensa azione antropica, sono del tutto assenti e sono poco rappresentate anche al di fuori della stessa, confinate principalmente lungo i corsi d’acqua ed i canali; l’area sulla quale è stato realizzato l’impianto di discarica S8 non è caratterizzata da alcuna presenza vegetazionale di rilievo.
Relativamente alle acque superficiali, ed in particolare al fiume Astura, che rappresenta il collettore delle acque meteoriche provenienti dalla discarica, le indagini e le analisi svolte hanno potuto accertare che le sue acque risultano compromesse già a monte dell’insieme di discariche di Borgo Montello; tuttavia, particolare cura è stata indirizzata in fase progettuale nel dimensionamento della rete di drenaggio ed in fase di gestione al fine di limitare l’infiltrazione delle acque meteoriche non contaminate nel corpo discarica.
Nell’area interessata dall’impianto di che trattasi non è stata riscontrata presenza di beni architettonici, mentre risulta che i resti del tempio della Mater Matuta, che insieme alle più recenti vestigia romane di Torre Astura sono le uniche testimonianze del valore archeologico dell’intera zona, sono poste a notevole distanza dal sito.

4. Analisi degli impatti e degli interventi di mitigazione

I criteri generali che hanno guidato la fase di progettazione della sopraelevazione permetteranno il recupero di volumetrie, rispondendo essenzialmente alle necessità di proseguire lo smaltimento dei rifiuti, pur garantendo un’elevata efficienza nell’ambito di un contesto ambientale da salvaguardare. A tale scopo, sono state previste tutte le strutture impiantistiche necessarie per garantire la sicurezza e la gestione ottimale nei confronti delle:
  • emissioni liquide (percolato);
  • emissioni gassose (biogas);
  • acque meteoriche nell’area dell’impianto.
Le modalità gestionali della sopraelevazione durante le fasi di esercizio e di post-chiusura e la struttura del sistema di copertura finale sono tali da rendere minima la produzione di percolato nell’arco del tempo. Il sistema di gestione del biogas è stato sviluppato sulla base delle esperienze condotte sugli impianti esistenti e concorre al processo di controllo e recupero energetico attualmente in atto. E’ stata prevista l’adozione di una serie di interventi mitigatori degli impatti, accuratamente descritti nei relativi paragrafi della relazione di SIA, i quali avranno un’influenza positiva sulla gestione della sopraelevazione anche dopo la sua chiusura. L’esame dei possibili impatti ha indicato che gli accorgimenti progettuali previsti sono tali da minimizzare gli effetti dovuti all’emissione di inquinanti; in ogni caso, quali metodi di previsione, valutazione e controllo, il progetto ha previsto l’adozione di un sistema di monitoraggio finalizzato ad analizzare periodicamente le caratteristiche chimico-fisiche del percolato e del biogas e, quindi, lo stato di mineralizzazione dei rifiuti e l’impatto degli stessi sull’ambiente circostante.
In conclusione, non si prevedono effetti negativi realmente rilevanti sull’ambiente ed i fattori di disturbo risultano assolutamente equivalenti a quelli già in essere.
Dato il carattere dell’intervento e le finalità che persegue, l'intervento in oggetto viene ritenuto compatibile con l’ambiente circostante.
Come ulteriore garanzia di competenza operativa e di qualità dei controlli in esecuzione, si ricorda che la Ind.Eco. s.r.l. è in possesso di una Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.), rilasciata dal Commissario per l’Emergenza Rifiuti nel Territorio della Regione Lazio, il 06.04.2007 e rinnovata con la Determinazione n. G12734 del 09/09/2014 della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, Area Ciclo integrato dei rifiuti, della Regione Lazio.
Da ultimo giova osservare che la non realizzazione dell'intervento (opzione zero) comporterebbe a breve una situazione di carenza di possibilità di smaltimento dei rifiuti urbani e quindi di "emergenza" per l’ATO di Latina.


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