1. Premessa
La presente relazione costituisce la
Sintesi non Tecnica dello Studio di Impatto Ambientale (SIA) relativo
al progetto di sopraelevazione del Bacino di discarica per rifiuti di
origine urbana non pericolosi trattati sito in località Borgo
Montello (Latina) denominato S8.
La Società Ind.Eco. S.r.l., per
assicurare la continuità dell’attività di smaltimento dei rifiuti
di origine urbana non pericolosi trattati dell’Ambito Territoriale
Ottimale (ATO) di Latina, dato l’approssimarsi dell’esaurimento
della capacità dell’invaso denominato Bacino S8, e per evitare
l’emergenza e lo stato di grave crisi che deriverebbe dalla
indisponibilità di una discarica attiva ed in grado di ricevere i
suddetti rifiuti prodotti nel territorio pontino, propone il progetto
di realizzazione della sopraelevazione di S8.
La relazione di
SIA conserva lo stesso contenuto delle relazioni di SIA già
predisposte e depositate, e quindi approvate da Codesta
Amministrazione, in ordine agli interventi relativi ai bacini di
proprietà Ind.Eco. siti in località Borgo Montello.
La presente
relazione illustra in forma sintetica i principali aspetti contenuti
nel SIA e conferma ulteriormente la positività dell’intervento e
la sua natura ambientalmente compatibile.
2. Obiettivi del progetto
Con l’attuazione del progetto
saranno conseguiti i seguenti obbiettivi:
- si consentirà il deposito dei rifiuti di origine urbana non pericolosi trattati, prodotti nell’ATO di Latina, mediante sopraelevazione del bacino S8, del quale costituisce una naturale continuità, interessando quindi la medesima area, posta immediatamente a Sud degli invasi di discarica denominati S5, S6 ed S4; l’area interessata è quindi già fortemente vocata alle attività di smaltimento dei rifiuti non pericolosi;
- si renderà disponibile una volumetria per l’abbancamento dei rifiuti di origine urbana non pericolosi trattati, pari a circa 165.000 m3 per una durata stimata di circa 2-3 anni, dando così la concreta opportunità alla cittadinanza ed agli enti preposti alla pianificazione degli interventi di risolvere lo stato di emergenza che verrebbe a crearsi nel settore dello smaltimento dei suddetti rifiuti nell’ATO di Latina, realizzando le strutture e gli impianti necessari;
- verranno totalmente soddisfatte le prescrizione del D. Lgs. 36/03, relativamente ai criteri di impermeabilizzazione del fondo e delle pareti, che sono quelli già posti in opera nel Bacino S8, e del capping finale, e di gestione, uniformemente a quanto fatto per i bacini esistenti;
- verrà ridotto al minimo l’impatto visivo della sopraelevazione di S8 viste le modeste quote di progetto: infatti la quota massima finale sarà comunque inferiore a quella autorizzata delle sponde degli invasi limitrofi.
3. Individuazione e descrizione del sito
L’area oggetto del presente studio
si colloca nel settore costiero del Lazio centro meridionale, nella
zona di Nord-Ovest della Provincia di Latina e lungo il fiume Astura.
Essa è delimitata a Nord dalle discariche attualmente in
post-gestione denominate S4, S6 e S5 di proprietà della stessa
Società proponente, Ind.Eco. s.r.l., mentre a Sud dalla strada via
Colle del Pero, ed infine ad Est e ad Ovest da campi incolti, non di
proprietà della Ind.Eco..
Dalle indagini
e dagli accertamenti effettuati è risultato che l’area interessata
dal progetto si colloca in una zona già profondamente modificata
dall’attività antropica, che ne ha alterato in parte la
preesistente morfologia. In particolare, tramite le operazioni di
bonifica del territorio, sono stati obliterati i rilievi compresi tra
Colle del Pero e Colle Falcone ed è stato deviato l’originale
corso di un piccolo affluente di sinistra del fiume Astura; inoltre,
è stata modificata la destinazione d’uso del territorio, a partire
dagli anni 70, in area da impiegare per lo smaltimento dei rifiuti.
Le indagini
geologiche ed idrogeologiche hanno permesso di individuare una
sequenza piroclastica il cui tetto è posto ad una profondità dal
p.c. di circa 20 m (10 m s.l.m.), che rappresenta l’acquifero
principale, caratterizzato da una permeabilità media, medio-alta,
con una vulnerabilità da media ad elevata; in ogni caso, è
stato verificato che la sopraelevazione, come il bacino S8, risulta
posizionata a distanza di sicurezza da pozzi e sorgenti destinati ad
uso idropotabile, non ricade né influenza aree di tutela assoluta o
aree di rispetto di punti di captazione idropotabile, né investe
zone di protezione idrogeologica.
Nel raggio di
1,5 km dall’area, la densità della popolazione è risultata
piuttosto ridotta e, comunque, notevolmente inferiore rispetto alla
densità media del territorio comunale.
La
sopraelevazione, come anche S8, è ubicata in un contesto
essenzialmente agricolo, fortemente antropizzato; tale aspetto è
evidenziato anche dalle caratteristiche della fauna e della flora
della zona.
Nell'area
propriamente di studio le zone con vegetazione ad elevato grado di
naturalità, superstiti di un’intensa azione antropica, sono del
tutto assenti e sono poco rappresentate anche al di fuori della
stessa, confinate principalmente lungo i corsi d’acqua ed i canali;
l’area sulla quale è stato realizzato l’impianto di discarica S8
non è caratterizzata da alcuna presenza vegetazionale di rilievo.
Relativamente
alle acque superficiali, ed in particolare al fiume Astura, che
rappresenta il collettore delle acque meteoriche provenienti dalla
discarica, le indagini e
le analisi svolte hanno potuto accertare che le sue acque risultano
compromesse già a monte dell’insieme di discariche di Borgo
Montello;
tuttavia, particolare cura è stata indirizzata in fase progettuale
nel dimensionamento della rete di drenaggio ed in fase di gestione al
fine di limitare l’infiltrazione delle acque meteoriche non
contaminate nel corpo discarica.
Nell’area
interessata dall’impianto di che trattasi non è stata riscontrata
presenza di beni architettonici, mentre risulta che i resti del
tempio della Mater Matuta, che insieme alle più recenti vestigia
romane di Torre Astura sono le uniche testimonianze del valore
archeologico dell’intera zona, sono poste a notevole distanza dal
sito.
4. Analisi degli impatti e degli interventi di mitigazione
I criteri generali che hanno guidato
la fase di progettazione della sopraelevazione permetteranno il
recupero di volumetrie, rispondendo essenzialmente alle necessità di
proseguire lo smaltimento dei rifiuti, pur garantendo un’elevata
efficienza nell’ambito di un contesto ambientale da salvaguardare.
A tale scopo, sono state previste tutte le strutture impiantistiche
necessarie per garantire la sicurezza e la gestione ottimale nei
confronti delle:
- emissioni liquide (percolato);
- emissioni gassose (biogas);
- acque meteoriche nell’area dell’impianto.
Le modalità gestionali della
sopraelevazione durante le fasi di esercizio e di post-chiusura e la
struttura del sistema di copertura finale sono tali da rendere minima
la produzione di percolato
nell’arco del tempo. Il sistema di gestione del biogas
è stato sviluppato sulla base delle esperienze condotte sugli
impianti esistenti e concorre al processo di controllo e recupero
energetico attualmente in atto. E’
stata prevista l’adozione di una serie di interventi mitigatori
degli impatti, accuratamente descritti nei relativi paragrafi della
relazione di SIA, i quali avranno un’influenza positiva sulla
gestione della sopraelevazione anche dopo la sua chiusura. L’esame
dei possibili impatti ha indicato che gli accorgimenti progettuali
previsti sono tali da minimizzare
gli effetti dovuti
all’emissione
di inquinanti; in ogni caso, quali metodi di previsione, valutazione
e controllo, il progetto ha previsto l’adozione di un sistema di
monitoraggio finalizzato ad analizzare periodicamente le
caratteristiche chimico-fisiche del percolato e del biogas e, quindi,
lo stato di mineralizzazione dei rifiuti e l’impatto degli stessi
sull’ambiente circostante.
In
conclusione, non si prevedono effetti negativi realmente rilevanti
sull’ambiente ed i fattori di disturbo risultano assolutamente
equivalenti a quelli già in essere.
Dato il
carattere dell’intervento e le finalità che persegue, l'intervento
in oggetto viene
ritenuto compatibile con l’ambiente circostante.
Come ulteriore garanzia di competenza
operativa e di qualità dei controlli in esecuzione, si ricorda che
la Ind.Eco. s.r.l. è in
possesso di una Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.),
rilasciata dal Commissario per l’Emergenza Rifiuti nel Territorio
della Regione Lazio, il 06.04.2007 e rinnovata con la Determinazione
n. G12734 del 09/09/2014 della Direzione Regionale Territorio,
Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, Area Ciclo integrato dei rifiuti,
della Regione Lazio.
Da ultimo giova
osservare che la non realizzazione dell'intervento (opzione
zero)
comporterebbe a breve una situazione di carenza di possibilità di
smaltimento dei rifiuti urbani e quindi di "emergenza" per
l’ATO di Latina.
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