domenica 17 maggio 2015

discarica di Borgo Montello la sopraelevazione di Indeco relazione descrittiva per 25 mila tonnellate sottoposta a VIA regionale

INDICE


Premessa
Nella presente relazione, vengono riportate alcune delle principali informazioni riguardanti il progetto di realizzazione della sopraelevazione del bacino di discarica controllata per rifiuti non pericolosi denominato “S8” comprensiva della integrazione per un massimo non superiore alle 25.000 tonnellate. Elementi costituenti la presente relazione descrittiva risultano: (a) identità del richiedente e del gestore, (b) ubicazione dell’intervento di ampliamento, (c) principali caratteristiche costruttive, principali elementi circa il dimensionamento dell’ opera e la descrizione delle strutture e degli elementi tecnici, (d) viabilità esistente o di nuova costruzione utilizzata per accedere al sito e le piste interne, (e) analisi del processo produttivo, (f) esame dettagliato delle alternative progettuali e motivazione della scelta proposta.
Lo sviluppo progettuale interesserà l’area sovrastante l’incremento non superiore a 25.000 tonnellate del bacino denominato S8, proseguendone l’attività di abbancamento dei rifiuti non pericolosi, quindi seguitando di fatto la gestione operativa attualmente esercitata ed autorizzata. Tale area è ubicata, tra l’altro, immediatamente a sud degli invasi di discarica denominati S5, S6, S4 e S7 e quindi per tale motivo già fortemente vocata alle attività di smaltimento dei rifiuti non pericolosi
Essendo di fatto, il progetto di che trattasi, un proseguo delle attività di abbancamento dei rifiuti non pericolosi, si ritiene di rinnovare quanto già formulato nel progetto del bacino denominato S8 che consta nella seguente motivata proposta di inquadramento della discarica rispetto alla classificazione prevista dal Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 27/09/2010 art. 7 comma 1.c: discarica per rifiuti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifiuti organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici, con recupero di biogas.
Inoltre, il sopralzo oggetto del presente lavoro, rientra sia nella categoria progettuale di cui all’Allegato VIII – Parte II del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. punto “5. Gestione dei rifiuti. 5.4. Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con una capacità totale di oltre 25.000 tonnellate, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti”, sia nella categoria progettuale di cui all’Allegato III – Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 lettera “p) Discariche di rifiuti urbani non pericolosi con capacità complessiva superiore a 100.000 m3 (operazioni di cui all'allegato B, lettere D1 e D5, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152); discariche di rifiuti speciali non pericolosi (operazioni di cui all'allegato B, lettere D1 e D5, della parte quarta del decreto legislativo 152/2006), ad esclusione delle discariche per inerti con capacità complessiva sino a 100.000 m3”.
Considerato il soddisfacimento delle prescrizioni del D. Lgs. 36/03, dovuto ai criteri di impermeabilizzazione del fondo e delle pareti previsti dal progetto del bacino S8 e già realizzati e collaudati e visti i criteri previsti per la realizzazione della copertura definitiva (capping), viene proposto, che il sopralzo della discarica in oggetto venga classificato come, discarica per rifiuti non pericolosi, ai sensi del D.Leg.vo 36/03, con conseguente operazione di gestione di tipo: D1 – deposito sul o nel suolo (ad es. discarica).

(a) Identità’ del Richiedente e del Gestore

Il Richiedente e Gestore della discarica controllata è:
Giorgio Cardona
nata a Pinerolo (TO) il 30/03/1943
In qualità di Amministratore Unico e Legale Rappresentante della Società Ind.Eco. a r.l. con sede Legale in Via Monfalcone 23/A, B.go Montello (LT), cap. 04010 ed ivi domiciliato per la carica – Società Ind.Eco. a r.l: Codice Fiscale n° 08358120585 iscrizione alla Camera di Commercio di Latina n° 95839.

(b) Ubicazione dell’impianto di discarica controllata

Il sito è ubicato nel Comune di Latina, in località Borgo Montello e censito catastalmente nel foglio n. 21 mappali 87 – 162 – 168 – 347 – 351 e stralcio di C.T.R. Sc. 1:10.000 Sezione N° 400100 - B.go Bainsizza (Tav. 1.0).

(c) Principali caratteristiche costruttive, principali elementi circa il dimensionamento dell’ opera e la descrizione delle strutture e degli elementi tecnici

Nella presente sezione, vengono riassunte sinteticamente le principali caratteristiche tecnico – costruttive e gestionali dell’impianto di discarica controllata di che trattasi. La presente sezione è stata redatta utilizzando i dati progettuali in possesso del gestore, privilegiando la sintesi descrittiva degli elementi tecnici più rappresentativi dell’impianto che si intende ampliare.
Il presente progetto è finalizzato alla sopraelevazione delle volumetrie disponibili dell’ invaso di discarica per rifiuti non pericolosi esistente ed attualmente in fase di gestione operativa, denominato “S8” a copertura definitiva invariata.
Si renderà disponibile un ulteriore volume di deposito per i rifiuti non pericolosi e nel particolare di quelli di derivazione urbana (a valle degli impianti di trattamento) relativi alla ATO Latina, oramai necessario, senza occupare nuove aree vergini di terreno, trattandosi di un recupero di un'area già occupata dal bacino S8 (a sedime invariato).
La sopraelevazione del Bacino denominato S8 che la società Ind.Eco. intende realizzare in località Borgo Montello, garantirà una volumetria per l’abbancamento dei rifiuti non pericolosi e nello specifico prevalentemente di quelli trattati di provenienza urbana, pari a circa 165.000 m3 per una durata stimabile almeno attorno ai 2 e 3 anni, se la media dei quantitativi di rifiuto conferito annualmente non varierà. In tale maniera verrà data la concreta opportunità, alla cittadinanza e agli Enti Pubblici preposti, di pianificare e quindi di autorizzare e permettere di realizzare le strutture e gli impianti necessari a risolvere il reale stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi trattati e selezionati di provenienza urbana prodotti nell’ A.T.O. Latina della Regione Lazio, evitando così l’ emergenza acuta derivante dalla mancanza di una discarica di riferimento.

Caratteristiche costruttive e dimensionali della sopraelevazione del bacino S8

Fondo dell’invaso Pareti dell’invaso (morfologia e altre caratteristiche)


Barriera impermeabile di fondo e delle pareti Sud, Est, Nord e Ovest (già autorizzate, realizzate e collaudate con il progetto del bacino denominato S8)
Questa è costituita (come previsto dal D.lgs n. 36/2003), dal basso verso l’alto, dai seguenti elementi:
  • strato a bassa permeabilità dello spessore di 1,0 m, costituito da materiale minerale naturale compattato, con conducibilità idraulica minore o uguale a 10-7 cm/s, posizionata al di sopra del terreno naturale;
  • geomembrana in HDPE dello spessore di 2,0 mm, con la funzione di contenere il percolato e di impedire la sua migrazione nel sottosuolo.
Al di sopra di uno strato di geotessile tessuto non tessuto da 800 g/mq posto sul manto in HDPE, è stato steso uno strato di materiale minerale naturale drenante dello spessore di 0,5 m, a protezione della struttura impermeabilizzante sottostante e per favorire il drenaggio del percolato.
All’interno di tale spessore sono state inserite delle tubazioni fessurate con diametro 160 mm in HDPE, atte al drenaggio del percolato verso il pozzo di raccolta, immerse in un filone di breccia e protetta da intasamenti esterni tramite l’impiego di un geotessuto.

Sistema di Convogliamento e Stoccaggio del Percolato (già autorizzato, realizzato e collaudato con il progetto del bacino denominato S8)


Sistema di prelievo
Il percolato prodotto dai rifiuti sversati e dal contatto di questi con le acque meteoriche che precipitano all’ interno della discarica, viene drenato dal sistema sabbia/tubazioni posto sul fondo di discarica e dal materiale drenante posto in parete.
La condotta di fondo è costituita da tubazioni primarie in HDPE PN10 e DN 160 mm e microfessurata, posta a formare un canale drenante con una pendenza verso il tubo di sollevamento del percolato (slope rise), pari a circa l’ 1% e comunque tale da assicurare il deflusso del percolato.
Attorno al collettore posto sul fondo è stata posata di ghiaia basaltica protetta da eventuali intasamenti con la stesa di tessuto non tessuto. Inoltre, come già autorizzato nel progetto di S8, la presenza del drenaggio perimetrale e dei pozzi duali garantisce un immediato allontanamento del percolato ai sili per lo stoccaggio temporaneo dello stesso.
Il percolato captato dalla rete di drenaggio basale, viene raccolto nella tazza in cls da cui verrà prelevato dal tubo di sollevamento del percolato (slope rise), obliquo in HDPE del diametro nominale di 800 mm, assicurato alla sponda del bacino e di lì avviato verso i sili di contenimento mediante una elettropompa sommersa adeguatamente dimensionata.
Sistema di collettamento
Il trasferimento del percolato dal pozzo di prelievo in HDPE DN 800 ai sili di contenimento provvisorio verrà realizzato a mezzo di tubazioni interrate in HDPE DN 90. Saranno presenti due linee per il convogliamento del percolato dalle tubazioni ai sili. Tale sistema permette l’intercambiabilità delle linee in caso di eventuali guasti, scongiurando così possibili situazioni di emergenza.

Stoccaggio del percolato
La gestione del percolato avviene tramite il contenimento temporaneo dello stesso mediante due sili in vetroresina, contenuti in un bacino di calcestruzzo cementizio armato idoneamente impermeabilizzato, e/o tramite il contenimento preliminare nelle tre vasche già debitamente autirizzate. Le vasche volano esistenti sono a servizio dell’intera produzione del percolato proveniente da tutta la serie di bacini di discarica gestita dalla Ind.Eco S.r.l..
L’ utilizzo delle vasche già autorizzate ha evitato situazioni di problematica controllabilità dell’esuberante produzione del percolato legata ad eventi meteorologici di portata di picco. Tali volumetrie di stoccaggio, hanno offerto l’immediata certezza di contenimento alla massa dei percolati formatasi in corrispondenza dei summenzionati eventi di tipo meteorico torrenziale che vanno via via intensificandosi a causa della tropicalizzazione del clima.


Impianto di captazione e smaltimento del biogas (già autorizzato con il progetto del bacino denominato S8 e parzialmente realizzato)

L’impianto di estrazione del biogas previsto ed autorizzato nel bacino S8 che si prevede di confermare con il presente progetto di sopraelevazione, può essere suddiviso in quattro principali sottosistemi che sono:
1. - la rete di captazione;
2. - le linee di trasporto;
3. - il sistema di aspirazione;
4. - la sezione di trattamento finale.
 Il biogas prodotto nel corpo della discarica verrà intercettato e raccolto dal sistema di captazione sarà costituito da almeno n. 28 pozzi del biogas , realizzati con trivellatrice ad elica del diametro di Ø 1000 mm, allestiti con una tubazioni in HDPE del diametro di Ø 200 mm parzialmente fessurate, aventi ciascuno un raggio di influenza massimo stimato di almeno 25 m che assicurano la copertura sull’intera superficie di discarica e prolungamento dei pozzi già realizzati.
Ad integrazione del sistema di captazione verticale sarà realizzato un sistema di captazione sub-orizzontale perimetrale, posto a contatto con lo strato impermeabile delle sponde (sistema di drenaggio perimetrale duale biogas-percolato).
La scelta che è stata fatta nel progetto di S8 si è basata sullo sfruttamento del sistema drenante perimetrale il quale ha una superficie di contatto con i rifiuti estremamente ampia, inoltre la garanzia di un sistema perimetrale di captazione forzata eleva la sicurezza della discarica contro i rischi di migrazioni laterali dei fluidi, permettendone il controllo e l’asporto (biogas e percolato).
Relativamente ai pozzi del biogas, si procederà alla loro realizzazione in più riprese e comunque subito dopo l’ultimazione dei lavori di copertura finale, che verrà realizzata non appena verranno ultimate le volumetrie disponibili. All’occorrenza verranno realizzate campagne di escavazione di pozzi provvisori atti a captare il biogas che si potrebbe realizzare prima della chiusura definitiva della discarica, come già effettuato per il bacino S8. Tale biogas potrà essere convogliato nell’area tecnologica posta a nord dell’invaso S8 o trattato mediante torce statiche.
I dreni sulla sponda invece verranno realizzati al di sotto del pacchetto di confinamento posato sulle sponde, successivamente alle operazioni di gestione della discarica.
E’ stato realizzato uno schema progettuale, definito ma facilmente modificabile ed integrabile all’occorrenza, di flusso del biogas, che recapiteranno la produzione dei pozzi di estrazione mediante le linee secondarie, alle stazioni di regolazione. Le S.R. già realizzate sono state collettate all’impianto tecnologico di termodistruzione del biogas posto immediatamente a nord del bacino S8.


Sistema di Copertura Finale della Discarica


Capping sommitale finale previsto dal progetto (invariato rispetto a quanto autorizzato per il preogetto del bacino S8)
Detto capping sarà costituito da una barriera multistrato di copertura come prescritto dal D.lgs. 36 del 13/01/2003, composta nella parte sommitale, dal basso verso l’alto, dai seguenti elementi:
  • strato di regolarizzazione superficiale, di spessore variabile, teso al livellamento delle superfici di imposta;
  • strato di geotessile tessuto non tessuto da 200 g/mq;
  • strato drenante minerale naturale dello spessore di 0,5 m, di rottura capillare, opportunamente protetto da intasamenti a mezzo di geotessile non tessuto di grammatura pari a 200 gr/m2;
  • strato a bassa permeabilità dello spessore di 0,5 m, costituito da materiale minerale naturale compattato, con conducibilità idraulica minore o uguale a 10-6 cm/s;
  • geomembrana in HDPE dello spessore di 1,5 mm, con la funzione di migliorare ulteriormente la funzionalità dello strato minerale naturale compattato e di ridurre drasticamente l’infiltrazione delle acque meteoriche, diminuendo conseguentemente la formazione di percolato e potenziando di fatto la struttura prescritta dal D.lgs. 36 del 13/01/2003;
  • strato di geotessile tessuto non tessuto da 200 g/mq;
  • strato drenante minerale naturale dello spessore di 0,5 m, di rottura capillare, opportunamente protetto, da eventuali intasamenti a mezzo di geotessile non tessuto di grammatura pari a 200 gr/m2;
  • strato di terreno vegetale dello spessore di 1 m, per l’attecchimento del manto edifico.

Capping finale delle sponde previsto dal progetto (invariato a quanto autorizzato nel progetto del bacino S8)
Detto capping sarà costituito da una barriera multistrato di copertura come prescritto dal D.lgs. 36 del 13/01/2003 composta, dal basso verso l’alto, dai seguenti elementi:
  • strato di regolarizzazione superficiale, di spessore variabile, teso al livellamento delle superfici di imposta;
  • strato di geotessile tessuto non tessuto da 200 g/mq;
  • strato drenante minerale naturale dello spessore di 0,5 m, di rottura capillare, opportunamente protetto da intasamenti a mezzo di geotessile non tessuto di grammatura pari a 200 g/m2;
  • strato a bassa permeabilità dello spessore di 0.5 m (1,5 m da quota 27 a quota 31,00 m.s.l.m. per accrescere l’ effetto sigillante a contrasto delle eventuali filtrazioni di percolato), costituito da materiale minerale naturale compattato, con conducibilità idraulica minore o uguale a 10-6 cm/s;
  • geomembrana in HDPE dello spessore di 1,5 mm, con la funzione di migliorare ulteriormente la funzionalità dello strato minerale naturale compattato e di ridurre drasticamente l’infiltrazione delle acque meteoriche, diminuendo conseguentemente la formazione di percolato e potenziando di fatto la struttura prescritta dal D.lgs. 36 del 13/01/2003;
  • strato di geotessile tessuto non tessuto da 200 g/mq;
  • stuoia tridimensionale aggrappante prodotta per estrusione di polimeri termoplastici;
  • strato drenante minerale naturale dello spessore di 0,5 m, di rottura capillare, opportunamente protetto solo nella parte superiore, da eventuali intasamenti a mezzo di geotessile non tessuto di grammatura pari a 200 gr/m2;
  • strato di terreno vegetale dello spessore di 1 m, per l’attecchimento del manto edifico.
Come previsto ed autorizzato nel progetto del bacino S8, al fine della realizzazione del massimo grado di isolamento dei fluidi generati dal sistema discarica con l’ambiente si è provveduto ad inserire nel pacchetto multistrato di copertura, una geomembrana in HDPE da 1,5 mm, tramite imposizione al di sopra dello strato di argilla.
Inoltre, a garanzia di una migliore stabilità dello strato drenante minerale naturale si propone l’inserimento di una stuoia tridimensionale aggrappante prodotta per estrusione di polimeri termoplastici, da porre in opera al di sopra del manto in HDPE, evitando così lo scivolamento sulla guaina posta sulle sponde ad una pendenza del 30%.



Impianti tecnologici a supporto della discarica

L’impianti tecnologici a servizio della sopraelevazione oggetto del presente studio, saranno quelli già previsti ed autorizzati per il bacino S8. Tali impianti constano in:
  • Impianto di captazione del percolato
  • Impianto di captazione e smaltimento del biogas
Essi sono stati descritti nei precedenti paragrafi.

Sistema di Drenaggio e Controllo delle Acque Meteoriche (invariato a quanto autorizzato nel progetto del bacino S8)


Drenaggi di copertura
Gli afflussi meteorici diretti sulla copertura della vasca scorrono sullo strato superficiale grazie all'inerbimento e vengono raccolti nella rete di drenaggio predisposta al di sotto dello strato edafico secondo la direzione di massima pendenza delle sponde (embrici). Le acque di infiltrazione, vengono a loro volta intercettate dallo strato impermeabile costituente il capping impermeabile (materiale argilloso + manto in HDPE) e convogliate verso l’esterno, a mezzo di tubazioni sub superficiali, per essere riunite alle acque meteoriche di ruscellamento. Questo doppio sistema consente di ridurre al minimo gli eventuali battenti di acque zenitali di infiltrazione garantendo al contempo un consistente effetto sulla riduzione di percolato producibile dall’impianto.
Gli embrici risultano essere canalette trapezie in cls prefabbricate delle dimensioni mediamente di circa 50 cm di larghezza.

Drenaggi esterni
I ruscellamenti dai pendii della discarica saranno intercettati da un fossato perimetrale ricavato alla base del pendio; il drenaggio è collegato direttamente al canale ricettore, tramite condotte e pozzetti dissipatori. La canaletta perimetrale di drenaggio e raccolta delle acque di ruscellamento meteoriche, in cls prefabbricato, presenta una sezione semicircolare di diametro opportuno.

Canale ricettore di scarico
Infine le acque meteoriche (che non sono quindi entrate in contatto con i rifiuti), verranno incanalate e drenate dal collettore sud (microtunnel) , per essere convogliate direttamente nel corpo idrico ricettore finale (Fiume Astura).

Acque servizi igienici
Le acque dei servizi igienici si raccolgono all’interno dell’ impianto di trattamento a ossidazione totale/fanghi attivati e le acque depurate a norma del D. Lgs. 152/2006 e poi saranno inviate mediante impianto di sub-irrigazione previa fitodepurazione già autorizzato negli strati superficiali del suolo.

Infrastrutture e servizi generali


Ingresso, recinzione e parcheggi
  • le strutture dell'ingresso e della recinzione sono quelle esistenti, salvo eventuali ammodernamenti e rifacimenti delle parti eventualmente difettose o danneggiate; la recinzione è costituita da una rete metallica di altezza 2.0 m;
  • all’interno dell’impianto verrà utilizzato l’esistente parcheggio per le autovetture.

Pesa edifici e relativa attrezzatura
L'area attuale dispone già di due pese fuoriterra e di un edificio di servizio;
Inoltre, al fine di migliorare le potenzialità della copertura degli uffici e quindi di migliorarne l’efficienza energetica, con la presente proposta si indica la struttura di sovra copertura che formerà con l’attuale, una intercapedine finalizzata alla mitigazione delle temperature di minima o di massima, procurando un significativo risparmio energetico.

Strade e piazzali interni
L'impianto prevede tre tipologie di strade e piazzali interni, ciascuna delle quali comporta un particolare assetto costruttivo:
  • strade e piazzali di disimpegno dell'area dei servizi generali;
  • strade e piazzali di collegamento dall'area servizi generali e strade di servizio con l’area di discarica, ove è ubicata la piattaforma di lavaggio mezzi di conferimento;
  • strade e piazzali di manovra dei mezzi di conferimento sopra i rifiuti abbancati.


Piattaforma di lavaggio
E' costituita da una struttura, con doppia pendenza dai fronti al centro per favorire il drenaggio delle acque di lavaggio; la canaletta interrata scarica in un pozzetto laterale, dove tramite pompa, le acque drenano verso la discarica tramite tubazione dedicata.

Piazzola di sosta per carichi da verificare
L'impianto è dotato di una zona di sosta per l’eventuale verifica dei carichi, prima del conferimento all’impianto di smaltimento situata nella piazzola di manovra già autorizzata e costruita nella zona nord del bacino S8 e nello specifico collegata tramite il prolungamento degli strati sigillanti con il lotto 1.

Sottoservizi
L'impianto esistente dispone già delle opportune alimentazioni elettriche ed idriche e delle strutture di base per il loro controllo e misura; le distribuzioni elettrica ed idrica, se necessario, verranno estese ai nuovi punti di utenza.

Mezzi di gestione
I mezzi d'opera presenti nel sito di discarica saranno per lo meno i seguenti:
  • n. 2 compattatori di potenza pari a circa 200 CV;
  • n. 1 ruspa cingolata con potenza di circa 150 CV;
  • n.1 escavatori cingolati con potenza di circa 130 CV;
  • n.1 trituratore semovente con capacità triturare 80 t/h di rifiuto;
  • n. 1 autocarro articolato con cassone da 17 m3 per le movimentazioni di inerti e rifiuti;
Per quanto riguarda la dotazione principale per la manutenzione impianto: 
  • n. 1 pala meccanica cingolata con potenza di circa 140 CV;
  • n.2 escavatori cingolati con potenza di circa 130 CV e n.1 escavatore cingolato con potenza di circa 100 CV;
  • n.2 trattori agricoli con potenza di 70 CV e n.1 con potenza di 100 CV eventualmente dotabili di pala caricatrice frontale e braccio taglia erba laterale, trincia e di cannone dispersore aerosol;
  • n. 2 carri botte di volume pari a 5 m3;
  • n. 1 terna gommata;
  • n. 1 spazzatrice;

(d) Viabilità esistente e piste interne


Accessibilità all’impianto

Per quanto riguarda la viabilità di accesso, le principali arterie a livello provinciale e locale risultano le seguenti:
  • la Strada statale n. 213, che corre lungo la costa dai confini provinciali meridionali da Formia a Terracina;
  • la Strada Statale n. 148, che da Terracina passa a Sud di Latina e nelle vicinanze del sito in oggetto giunge ad Aprilia ed attraversa il confine occidentale del bacino di utenza;
  • la Strada Statale n. 7, (Via Appia) che parte dal confine sud ed esce dal confine nord-occidentale del bacino nelle vicinanze del Comune di Cisterna;
  • la Strada Statale n. 156, che dal confine Nord passa a metà della lunghezza della Provincia fino a Latina, passando per Sezze;
  • la Strada Statale n. 82, che collega l’entroterra meridionale alla Statale n. 7, presso Itri;
  • la Strada Statale n. 630, che collega l’entroterra meridionale alla costa, più ad occidente della precedente;
  • la Strada Statale n. 637, che collega l’entroterra meridionale (Lenola), alla statale n. 7 (Fondi). Attualmente il traffico dei mezzi di accesso alla discarica di rifiuti urbani ed assimilabili è stimato in circa 80 transiti giornalieri.
Allo stato attuale non vi è alcuna evidenza di nuove iniziative nell’ambito del potenziamento del sistema viario.

Viabilità interna

La viabilità interna rimarrà invariata a quella attualmente utilizzata per la gestione operativa del bacino S8.

(e) Analisi del processo produttivo


Modalità di accettazione e controllo

L’ingresso dei rifiuti nella discarica è regolamentato dalle informazioni contenute nella banca dati dei conferitori tenuta dall’ufficio accettazione.
Ogni conferitore prima di poter accedere allo scarico deve fornire all’ufficio preposto tutta la documentazione comprovante il possesso dei requisiti e delle autorizzazioni richieste dalle legislazione vigente, mentre per il rifiuto da conferire deve essere fornita documentazione idonea ad assicurare che la tipologia sia compatibile con la classificazione della discarica. Quindi normalmente sarà realizzata la caratterizzazione del rifiuto e verranno richieste analisi chimiche con giudizio (se non si tratta di R.U.) e certificato di assimilabilità rilasciato dall’autorità competente, e tale documentazione andrà normalmente rinnovata ogni 12 mesi e comunque nel rispetto dei principi del Decreto del 27/09/2010 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Nell’attività operativa di accettazione rifiuti, i mezzi conferitori, arrivano alla pesa, dove vengono svolte le procedure di pesatura, accettazione, registrazione e controllo del carico, e dove viene rilasciata la documentazione di avvenuta accettazione, i carichi in ingresso, oltre ai controlli sopra descritti, saranno sottoposti ad ulteriore verifica e ad insindacabile giudizio della direzione di impianto potranno essere disposti anche i prelievi di campioni da inviare a laboratori di fiducia per la verifica dell’idoneità del carico.
Superata la fase di accettazione, i mezzi conferitori verranno avviati al settore in coltivazione per lo scarico, dove avviene un ulteriore controllo dei rifiuti scaricati da parte degli operatori di piazzale.
Anche quest’ultimo controllo ha lo scopo sia di verificare la compatibilità del rifiuto scaricato che di identificare particolari tipologie di rifiuti che per caratteristiche fisiche possono dar luogo a specifiche problematiche gestionali.
Alla fine delle operazioni di scarico i camion conferitori del rifiuto, tramite percorso obbligato, attraverseranno la piattaforma di lavaggio ruote, i quali reflui verranno scaricati all’interno del bacino denominato S8, mediante un idoneo sistema di rilancio che verrà posto immediatamente a nord dell’invaso di discarica

Modalità di abbancamento dei rifiuti

I rifiuti accettati verranno abbancati secondo il seguente piano di coltivazione:
  1. preparazione dell’area quotidiana di coltivazione mediante scarificazione della copertura giornaliera o spostamento dei teli di copertura giornaliero;
  2. scarico dei mezzi conferitori nella piazzola sita all’interno del bacino di discarica dove operatori di piazzale, oltre a coordinare il traffico veicolare, eseguono controlli sul rifiuto scaricato, nelle modalità sopra descritte;
  3. spinta del rifiuto tramite pala cingolata nei pressi dell’area dove è situato l’impianto mobile di trito vagliatura e deferrizzazione (qualora le caratteristiche del rifiuto siano particolarmente massive);
  4. successiva presa in carico dai compattatori per la stesa con riduzione di volume del rifiuto, per strati successivi sul fronte di coltivazione;
  5. realizzazione di una copertura provvisoria del rifiuto, serale. Infatti alla fine di ogni giornata i rifiuti abbancati verranno coperti con terreno permeabile all’aria o teli in materiale sintetico, che verranno rimossi il giorno successivo nelle zone di scarico.
Per evitare lo spargimento eolico dei rifiuti leggeri, nelle giornate particolarmente ventose, sono predisposte idonee barriere con altezza non inferiore ai 2 m. da posizionare nella zona di scarico.
Le aree momentaneamente dismesse della coltivazione, verranno protette dalle infiltrazioni di acque meteoriche con coperture provvisorie in materiale sintetico o naturale.
Le modalità di abbancamento dei rifiuti seguono uno schema a strati successivi di spessore adeguato compattati con mezzi meccanici appositi (fino a 2 compattatori con potenza superiore ai 200 CV e peso oltre le 20 Ton.).
Al raggiungimento delle quote finali di progetto si procederà alla realizzazione della copertura finale ed alla rete di allontanamento delle acque meteoriche.

(f) Alternative progettuali e motivazioni della scelta

Con la presente proposta, si renderà disponibile un ulteriore volume di deposito per i rifiuti non pericolosi e nel particolare di quelli di derivazione urbana (a valle degli impianti di trattamento) relativi alla ATO Latina, oramai necessario, senza occupare nuove aree vergini di terreno, trattandosi di un recupero di un'area già occupata dal bacino S8 (a sedime invariato).
Infatti lo sviluppo progettuale interesserà l’area sovrastante l’incremento non superiore a 25.000 tonnellate del bacino denominato S8, proseguendone l’attività di abbancamento dei rifiuti non pericolosi, quindi seguitando di fatto la gestione operativa attualmente esercitata ed autorizzata. Tale area è ubicata, tra l’altro, immediatamente a sud degli invasi di discarica denominati S5, S6, S4 e S7 e quindi per tale motivo già fortemente vocata alle attività di smaltimento dei rifiuti non pericolosi.
Tale intervento, quantificabile in una capacità di complessivi ca. 165.000 mc di rifiuto, visto l’imminente esaurirsi della sopraelevazione per un massimo non superiore ai 25.000 tonnellate che avverrà previsionalmente nell’agosto 2015, e anche in attesa della ripresa dell’iter autorizzativo dell’ampliamento del bacino denominato S8, consentirà il conferimento in discarica, dei rifiuti sopra menzionati facenti capo all’ A.T.O. Latina della Regione Lazio, così come previsto dal Piano Gestione dei Rifiuti approvato (D.G.R 18.01.12 n° 149), evitando così l’emergenza che si presenterà all’esaurimento del Bacino di discarica attualmente in fase operativa. Inoltre la realizzazione del presente progetto, potrà dare una concreta opportunità, alla cittadinanza e agli enti preposti alla pianificazione degli interventi atti a risolvere il reale stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti non pericolosi e di derivazione urbana dell’ A.T.O. Latina, di proporre e/o realizzare le strutture e gli impianti necessari.


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