INDICE
Premessa
Nella
presente relazione, vengono riportate alcune delle principali
informazioni riguardanti il progetto di realizzazione della
sopraelevazione del bacino di discarica controllata per rifiuti non
pericolosi denominato “S8” comprensiva della integrazione per un
massimo non superiore alle 25.000 tonnellate. Elementi costituenti la
presente relazione descrittiva risultano: (a) identità del
richiedente e del gestore, (b) ubicazione dell’intervento di
ampliamento, (c) principali caratteristiche costruttive, principali
elementi circa il dimensionamento dell’ opera e la descrizione
delle strutture e degli elementi tecnici, (d) viabilità esistente o
di nuova costruzione utilizzata per accedere al sito e le piste
interne, (e) analisi del processo produttivo, (f) esame dettagliato
delle alternative progettuali e motivazione della
scelta proposta.
Lo
sviluppo progettuale interesserà l’area sovrastante l’incremento
non superiore a 25.000 tonnellate del bacino denominato S8,
proseguendone l’attività di abbancamento dei rifiuti non
pericolosi, quindi seguitando di fatto la gestione operativa
attualmente esercitata ed autorizzata. Tale area è ubicata, tra
l’altro, immediatamente a sud degli invasi di discarica denominati
S5, S6, S4 e S7 e quindi per tale motivo già fortemente vocata alle
attività di smaltimento dei rifiuti non pericolosi
Essendo
di fatto, il progetto di che trattasi, un proseguo delle attività di
abbancamento dei rifiuti non pericolosi, si ritiene di rinnovare
quanto già formulato nel progetto del bacino denominato S8 che
consta nella seguente motivata proposta di inquadramento della
discarica rispetto alla classificazione prevista dal Decreto del
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del
27/09/2010 art. 7 comma 1.c: discarica per
rifiuti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifiuti
organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici, con recupero di
biogas.
Inoltre,
il sopralzo oggetto del presente lavoro, rientra sia nella categoria
progettuale di cui all’Allegato VIII – Parte II del D.Lgs. 152/06
e s.m.i. punto “5. Gestione dei rifiuti.
5.4.
Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con una
capacità totale di oltre 25.000 tonnellate, ad esclusione delle
discariche per i rifiuti inerti”, sia
nella categoria progettuale di cui all’Allegato III – Parte II
del D.Lgs. n. 152/2006 lettera “p)
Discariche di rifiuti urbani non pericolosi con capacità complessiva
superiore a 100.000 m3
(operazioni di cui all'allegato B, lettere D1 e D5, della parte
quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);
discariche di rifiuti speciali non pericolosi (operazioni di cui
all'allegato B, lettere D1 e D5, della parte quarta del decreto
legislativo 152/2006), ad esclusione delle discariche per inerti con
capacità complessiva sino a 100.000 m3”.
Considerato
il soddisfacimento delle prescrizioni del D. Lgs. 36/03, dovuto ai
criteri di impermeabilizzazione del fondo e delle pareti previsti dal
progetto del bacino S8 e già realizzati e collaudati e visti i
criteri previsti per la realizzazione della copertura definitiva
(capping), viene proposto, che il sopralzo della discarica in oggetto
venga classificato come, discarica per rifiuti
non pericolosi, ai sensi del D.Leg.vo 36/03,
con conseguente operazione di gestione di tipo: D1 – deposito sul o
nel suolo (ad es. discarica).
(a) Identità’ del Richiedente e del Gestore
Il
Richiedente e Gestore della discarica controllata è:
Giorgio
Cardona
nata
a Pinerolo (TO) il 30/03/1943
In
qualità di Amministratore Unico e Legale Rappresentante della
Società Ind.Eco. a r.l. con sede Legale in Via Monfalcone 23/A, B.go
Montello (LT), cap. 04010 ed ivi domiciliato per la carica –
Società Ind.Eco. a r.l: Codice Fiscale n° 08358120585 iscrizione
alla Camera di Commercio di Latina n° 95839.
(b) Ubicazione dell’impianto di discarica controllata
Il
sito è ubicato nel Comune di Latina, in località Borgo Montello e
censito catastalmente nel foglio n. 21 mappali 87 – 162 – 168 –
347 – 351 e stralcio di C.T.R. Sc. 1:10.000 Sezione N° 400100 -
B.go Bainsizza (Tav. 1.0).
(c) Principali caratteristiche costruttive, principali elementi circa il dimensionamento dell’ opera e la descrizione delle strutture e degli elementi tecnici
Nella presente sezione, vengono riassunte sinteticamente le principali caratteristiche tecnico – costruttive e gestionali dell’impianto di discarica controllata di che trattasi. La presente sezione è stata redatta utilizzando i dati progettuali in possesso del gestore, privilegiando la sintesi descrittiva degli elementi tecnici più rappresentativi dell’impianto che si intende ampliare.
Il
presente progetto è finalizzato alla sopraelevazione delle
volumetrie disponibili dell’ invaso di discarica per rifiuti non
pericolosi esistente ed attualmente in fase di gestione operativa,
denominato “S8” a copertura definitiva invariata.
Si renderà disponibile un ulteriore volume
di deposito per i rifiuti non pericolosi e nel particolare di quelli
di derivazione urbana (a valle degli impianti di trattamento)
relativi alla ATO Latina, oramai necessario, senza occupare nuove
aree vergini di terreno, trattandosi di un recupero di un'area già
occupata dal bacino S8 (a sedime invariato).
La
sopraelevazione del Bacino denominato S8 che la società Ind.Eco.
intende realizzare in località Borgo Montello, garantirà una
volumetria per l’abbancamento dei rifiuti non pericolosi e nello
specifico prevalentemente di quelli trattati di provenienza urbana,
pari a circa 165.000 m3
per una durata stimabile almeno attorno ai 2 e 3 anni, se la media
dei quantitativi di rifiuto conferito annualmente non varierà. In
tale maniera verrà data la concreta opportunità, alla cittadinanza
e agli Enti Pubblici preposti, di pianificare e quindi di autorizzare
e permettere di realizzare le strutture e gli impianti necessari a
risolvere il reale stato di emergenza nel settore dello smaltimento
dei rifiuti speciali non pericolosi trattati e selezionati di
provenienza urbana prodotti nell’ A.T.O. Latina della Regione
Lazio, evitando così l’ emergenza acuta derivante dalla mancanza
di una discarica di riferimento.
Caratteristiche costruttive e dimensionali della sopraelevazione del bacino S8
Fondo dell’invaso Pareti dell’invaso (morfologia e altre caratteristiche)
Barriera
impermeabile di fondo e delle pareti Sud, Est, Nord e Ovest
(già autorizzate, realizzate e collaudate con il progetto del
bacino denominato S8)
Questa
è costituita (come previsto dal D.lgs n. 36/2003), dal basso verso
l’alto, dai seguenti elementi:
- strato a bassa permeabilità dello spessore di 1,0 m, costituito da materiale minerale naturale compattato, con conducibilità idraulica minore o uguale a 10-7 cm/s, posizionata al di sopra del terreno naturale;
- geomembrana in HDPE dello spessore di 2,0 mm, con la funzione di contenere il percolato e di impedire la sua migrazione nel sottosuolo.
Al
di sopra di uno strato di geotessile tessuto non tessuto da 800 g/mq
posto sul manto in HDPE, è stato steso uno strato di materiale
minerale naturale drenante dello spessore di 0,5 m, a protezione
della struttura impermeabilizzante sottostante e per favorire il
drenaggio del percolato.
All’interno
di tale spessore sono state inserite delle tubazioni fessurate con
diametro 160 mm in HDPE, atte al drenaggio del percolato verso il
pozzo di raccolta, immerse in un filone di breccia e protetta da
intasamenti esterni tramite l’impiego di un geotessuto.
Sistema di Convogliamento e Stoccaggio del Percolato (già autorizzato, realizzato e collaudato con il progetto del bacino denominato S8)
Il percolato
prodotto dai rifiuti sversati e dal contatto di questi con le acque
meteoriche che precipitano all’ interno della discarica, viene
drenato dal sistema sabbia/tubazioni posto sul fondo di discarica e
dal materiale drenante posto in parete.
La
condotta di fondo è costituita da tubazioni primarie in HDPE PN10 e
DN 160 mm e microfessurata, posta a formare un canale drenante con
una pendenza verso il tubo di sollevamento del percolato (slope
rise), pari a circa l’ 1% e comunque tale da assicurare il deflusso
del percolato.
Attorno
al collettore posto sul fondo è stata posata di ghiaia basaltica
protetta da eventuali intasamenti con la stesa di tessuto non
tessuto. Inoltre, come già autorizzato nel progetto di S8, la
presenza del drenaggio perimetrale e dei pozzi duali garantisce un
immediato allontanamento del percolato ai sili per lo stoccaggio
temporaneo dello stesso.
Il
percolato captato dalla rete di drenaggio basale, viene raccolto
nella tazza in cls da cui verrà prelevato dal tubo di sollevamento
del percolato (slope rise), obliquo in HDPE del diametro nominale di
800 mm, assicurato alla sponda del bacino e di lì avviato verso i
sili di contenimento mediante una elettropompa sommersa adeguatamente
dimensionata.
Il
trasferimento del percolato dal pozzo di prelievo in HDPE DN 800 ai
sili di contenimento provvisorio verrà realizzato a mezzo di
tubazioni interrate in HDPE DN 90. Saranno presenti due linee per il
convogliamento del percolato dalle tubazioni ai sili. Tale sistema
permette l’intercambiabilità delle linee in caso di eventuali
guasti, scongiurando così possibili situazioni di emergenza.
La
gestione del percolato avviene tramite il contenimento temporaneo
dello stesso mediante due sili in vetroresina, contenuti in un bacino
di calcestruzzo cementizio armato idoneamente impermeabilizzato, e/o
tramite il contenimento preliminare nelle tre vasche già debitamente
autirizzate. Le vasche volano esistenti sono a servizio dell’intera
produzione del percolato proveniente da tutta la serie di bacini di
discarica gestita dalla Ind.Eco S.r.l..
L’
utilizzo delle vasche già autorizzate ha evitato situazioni di
problematica controllabilità dell’esuberante produzione del
percolato legata ad eventi meteorologici di portata di picco. Tali
volumetrie di stoccaggio, hanno offerto l’immediata certezza di
contenimento alla massa dei percolati formatasi in corrispondenza dei
summenzionati eventi di tipo meteorico torrenziale che vanno via via
intensificandosi a causa della tropicalizzazione del clima.
Impianto di captazione e smaltimento del biogas (già autorizzato con il progetto del bacino denominato S8 e parzialmente realizzato)
L’impianto
di estrazione del biogas previsto ed autorizzato nel bacino S8 che
si prevede di confermare con il presente progetto di sopraelevazione,
può essere suddiviso in quattro principali sottosistemi che sono:
1.
- la rete di captazione;
2. - le
linee di trasporto;
3. - il
sistema di aspirazione;
4. - la
sezione di trattamento finale.
Il
biogas prodotto nel corpo della discarica verrà intercettato e
raccolto dal sistema di
captazione sarà
costituito da almeno n. 28 pozzi del biogas , realizzati con
trivellatrice ad elica del diametro di Ø 1000 mm, allestiti con una
tubazioni in HDPE del diametro di Ø 200 mm parzialmente fessurate,
aventi ciascuno un raggio di influenza massimo stimato di almeno 25
m che assicurano la copertura sull’intera superficie di discarica
e prolungamento dei pozzi già realizzati.
Ad
integrazione del sistema di captazione verticale sarà realizzato un
sistema di captazione sub-orizzontale perimetrale, posto a contatto
con lo strato impermeabile delle sponde (sistema di drenaggio
perimetrale duale biogas-percolato).
La
scelta che è stata fatta nel progetto di S8 si è basata sullo
sfruttamento del sistema drenante perimetrale il quale ha una
superficie di contatto con i rifiuti estremamente ampia, inoltre la
garanzia di un sistema perimetrale di captazione forzata eleva la
sicurezza della discarica contro i rischi di migrazioni laterali dei
fluidi, permettendone il controllo e l’asporto (biogas e
percolato).
Relativamente
ai pozzi del biogas, si procederà alla loro realizzazione in più
riprese e comunque subito dopo l’ultimazione dei lavori di
copertura finale, che verrà realizzata non appena verranno ultimate
le volumetrie disponibili. All’occorrenza verranno realizzate
campagne di escavazione di pozzi provvisori atti a captare il biogas
che si potrebbe realizzare prima della chiusura definitiva della
discarica, come già effettuato per il bacino S8. Tale biogas potrà
essere convogliato nell’area tecnologica posta a nord dell’invaso
S8 o trattato mediante torce statiche.
I dreni
sulla sponda invece verranno realizzati al di sotto del pacchetto di
confinamento posato sulle sponde, successivamente alle operazioni di
gestione della discarica.
E’
stato realizzato uno schema progettuale, definito ma facilmente
modificabile ed integrabile all’occorrenza, di flusso del biogas,
che recapiteranno la produzione dei pozzi di estrazione mediante le
linee secondarie, alle stazioni di regolazione. Le S.R. già
realizzate sono state collettate all’impianto tecnologico di
termodistruzione del biogas posto immediatamente a nord del bacino
S8.
Sistema di Copertura Finale della Discarica
Capping
sommitale finale previsto dal progetto (invariato rispetto a quanto
autorizzato per il preogetto del bacino S8)
Detto capping sarà costituito da una
barriera multistrato di copertura come prescritto dal D.lgs. 36 del
13/01/2003, composta nella parte sommitale,
dal basso verso l’alto, dai seguenti elementi:
- strato di regolarizzazione superficiale, di spessore variabile, teso al livellamento delle superfici di imposta;
- strato di geotessile tessuto non tessuto da 200 g/mq;
- strato drenante minerale naturale dello spessore di 0,5 m, di rottura capillare, opportunamente protetto da intasamenti a mezzo di geotessile non tessuto di grammatura pari a 200 gr/m2;
- strato a bassa permeabilità dello spessore di 0,5 m, costituito da materiale minerale naturale compattato, con conducibilità idraulica minore o uguale a 10-6 cm/s;
- geomembrana in HDPE dello spessore di 1,5 mm, con la funzione di migliorare ulteriormente la funzionalità dello strato minerale naturale compattato e di ridurre drasticamente l’infiltrazione delle acque meteoriche, diminuendo conseguentemente la formazione di percolato e potenziando di fatto la struttura prescritta dal D.lgs. 36 del 13/01/2003;
- strato di geotessile tessuto non tessuto da 200 g/mq;
- strato drenante minerale naturale dello spessore di 0,5 m, di rottura capillare, opportunamente protetto, da eventuali intasamenti a mezzo di geotessile non tessuto di grammatura pari a 200 gr/m2;
- strato di terreno vegetale dello spessore di 1 m, per l’attecchimento del manto edifico.
Capping
finale delle sponde previsto dal progetto (invariato a quanto
autorizzato nel progetto del bacino S8)
Detto
capping sarà costituito da una barriera multistrato di copertura
come prescritto dal D.lgs. 36 del 13/01/2003 composta, dal basso
verso l’alto, dai seguenti elementi:
- strato di regolarizzazione superficiale, di spessore variabile, teso al livellamento delle superfici di imposta;
- strato di geotessile tessuto non tessuto da 200 g/mq;
- strato drenante minerale naturale dello spessore di 0,5 m, di rottura capillare, opportunamente protetto da intasamenti a mezzo di geotessile non tessuto di grammatura pari a 200 g/m2;
- strato a bassa permeabilità dello spessore di 0.5 m (1,5 m da quota 27 a quota 31,00 m.s.l.m. per accrescere l’ effetto sigillante a contrasto delle eventuali filtrazioni di percolato), costituito da materiale minerale naturale compattato, con conducibilità idraulica minore o uguale a 10-6 cm/s;
- geomembrana in HDPE dello spessore di 1,5 mm, con la funzione di migliorare ulteriormente la funzionalità dello strato minerale naturale compattato e di ridurre drasticamente l’infiltrazione delle acque meteoriche, diminuendo conseguentemente la formazione di percolato e potenziando di fatto la struttura prescritta dal D.lgs. 36 del 13/01/2003;
- strato di geotessile tessuto non tessuto da 200 g/mq;
- stuoia tridimensionale aggrappante prodotta per estrusione di polimeri termoplastici;
- strato drenante minerale naturale dello spessore di 0,5 m, di rottura capillare, opportunamente protetto solo nella parte superiore, da eventuali intasamenti a mezzo di geotessile non tessuto di grammatura pari a 200 gr/m2;
- strato di terreno vegetale dello spessore di 1 m, per l’attecchimento del manto edifico.
Come
previsto ed autorizzato nel progetto del bacino S8, al fine della
realizzazione del massimo grado di isolamento dei fluidi generati dal
sistema discarica con l’ambiente si è provveduto ad inserire nel
pacchetto multistrato di copertura, una geomembrana in HDPE da 1,5
mm, tramite imposizione al di sopra dello strato di argilla.
Inoltre,
a garanzia di una migliore stabilità dello strato drenante minerale
naturale si propone l’inserimento di una stuoia tridimensionale
aggrappante prodotta per estrusione di polimeri termoplastici, da
porre in opera al di sopra del manto in HDPE, evitando così lo
scivolamento sulla guaina posta sulle sponde ad una pendenza del 30%.
Impianti tecnologici a supporto della discarica
L’impianti
tecnologici a servizio della sopraelevazione oggetto del presente
studio, saranno quelli già previsti ed autorizzati per il bacino S8.
Tali impianti constano in:
- Impianto di captazione del percolato
- Impianto di captazione e smaltimento del biogas
Essi
sono stati descritti nei precedenti paragrafi.
Sistema di Drenaggio e Controllo delle Acque Meteoriche (invariato a quanto autorizzato nel progetto del bacino S8)
Gli
afflussi meteorici diretti sulla copertura della vasca scorrono sullo
strato superficiale grazie all'inerbimento e vengono raccolti nella
rete di drenaggio predisposta al di sotto dello strato edafico
secondo la direzione di massima pendenza delle sponde (embrici). Le
acque di infiltrazione, vengono a loro volta intercettate dallo
strato impermeabile costituente il capping impermeabile (materiale
argilloso + manto in HDPE) e convogliate verso l’esterno, a mezzo
di tubazioni sub superficiali, per essere riunite alle acque
meteoriche di ruscellamento. Questo doppio sistema consente di
ridurre al minimo gli eventuali battenti di acque zenitali di
infiltrazione garantendo al contempo un consistente effetto sulla
riduzione di percolato producibile dall’impianto.
Gli
embrici risultano essere canalette trapezie in cls prefabbricate
delle dimensioni mediamente di circa 50 cm di larghezza.
I
ruscellamenti dai pendii della discarica saranno intercettati da un
fossato perimetrale ricavato alla base del pendio; il drenaggio è
collegato direttamente al canale ricettore, tramite condotte e
pozzetti dissipatori. La canaletta perimetrale di drenaggio e
raccolta delle acque di ruscellamento meteoriche, in cls
prefabbricato, presenta una sezione semicircolare di diametro
opportuno.
Infine
le acque meteoriche (che non sono quindi entrate in contatto con i
rifiuti), verranno incanalate e drenate dal collettore sud
(microtunnel) , per essere convogliate direttamente nel corpo idrico
ricettore finale (Fiume Astura).
Le
acque dei servizi igienici si raccolgono all’interno dell’
impianto di trattamento a ossidazione totale/fanghi attivati e le
acque depurate a norma del D. Lgs. 152/2006 e poi saranno inviate
mediante impianto di sub-irrigazione previa fitodepurazione già
autorizzato negli strati superficiali del suolo.
Infrastrutture e servizi generali
- le strutture dell'ingresso e della recinzione sono quelle esistenti, salvo eventuali ammodernamenti e rifacimenti delle parti eventualmente difettose o danneggiate; la recinzione è costituita da una rete metallica di altezza 2.0 m;
- all’interno dell’impianto verrà utilizzato l’esistente parcheggio per le autovetture.
L'area attuale dispone già di due pese fuoriterra e di un edificio
di servizio;
Inoltre, al fine
di migliorare le potenzialità della copertura degli uffici e quindi
di migliorarne l’efficienza energetica, con la presente proposta si
indica la struttura di sovra copertura che formerà con l’attuale,
una intercapedine finalizzata alla mitigazione delle temperature di
minima o di massima, procurando un significativo risparmio
energetico.
L'impianto
prevede tre tipologie di strade e piazzali interni, ciascuna delle
quali comporta un particolare assetto costruttivo:
- strade e piazzali di disimpegno dell'area dei servizi generali;
- strade e piazzali di collegamento dall'area servizi generali e strade di servizio con l’area di discarica, ove è ubicata la piattaforma di lavaggio mezzi di conferimento;
- strade e piazzali di manovra dei mezzi di conferimento sopra i rifiuti abbancati.
E'
costituita da una struttura, con doppia pendenza dai fronti al centro
per favorire il drenaggio delle acque di lavaggio; la canaletta
interrata scarica in un pozzetto laterale, dove tramite pompa, le
acque drenano verso la discarica tramite tubazione dedicata.
L'impianto
è dotato di una zona di sosta per l’eventuale verifica dei
carichi, prima del conferimento all’impianto di smaltimento situata
nella piazzola di manovra già autorizzata e costruita nella zona
nord del bacino S8 e nello specifico collegata tramite il
prolungamento degli strati sigillanti con il lotto 1.
L'impianto
esistente dispone già delle opportune alimentazioni elettriche ed
idriche e delle strutture di base per il loro controllo e misura; le
distribuzioni elettrica ed idrica, se necessario, verranno estese ai
nuovi punti di utenza.
I
mezzi d'opera presenti nel sito di discarica saranno per lo meno i
seguenti:
- n. 2 compattatori di potenza pari a circa 200 CV;
- n. 1 ruspa cingolata con potenza di circa 150 CV;
- n.1 escavatori cingolati con potenza di circa 130 CV;
- n.1 trituratore semovente con capacità triturare 80 t/h di rifiuto;
- n. 1 autocarro articolato con cassone da 17 m3 per le movimentazioni di inerti e rifiuti;
Per
quanto riguarda la dotazione principale per la manutenzione
impianto:
- n. 1 pala meccanica cingolata con potenza di circa 140 CV;
- n.2 escavatori cingolati con potenza di circa 130 CV e n.1 escavatore cingolato con potenza di circa 100 CV;
- n.2 trattori agricoli con potenza di 70 CV e n.1 con potenza di 100 CV eventualmente dotabili di pala caricatrice frontale e braccio taglia erba laterale, trincia e di cannone dispersore aerosol;
- n. 2 carri botte di volume pari a 5 m3;
- n. 1 terna gommata;
- n. 1 spazzatrice;
(d) Viabilità esistente e piste interne
Accessibilità all’impianto
Per
quanto riguarda la viabilità di accesso, le principali arterie a
livello provinciale e locale risultano le seguenti:
- la Strada statale n. 213, che corre lungo la costa dai confini provinciali meridionali da Formia a Terracina;
- la Strada Statale n. 148, che da Terracina passa a Sud di Latina e nelle vicinanze del sito in oggetto giunge ad Aprilia ed attraversa il confine occidentale del bacino di utenza;
- la Strada Statale n. 7, (Via Appia) che parte dal confine sud ed esce dal confine nord-occidentale del bacino nelle vicinanze del Comune di Cisterna;
- la Strada Statale n. 156, che dal confine Nord passa a metà della lunghezza della Provincia fino a Latina, passando per Sezze;
- la Strada Statale n. 82, che collega l’entroterra meridionale alla Statale n. 7, presso Itri;
- la Strada Statale n. 630, che collega l’entroterra meridionale alla costa, più ad occidente della precedente;
- la Strada Statale n. 637, che collega l’entroterra meridionale (Lenola), alla statale n. 7 (Fondi). Attualmente il traffico dei mezzi di accesso alla discarica di rifiuti urbani ed assimilabili è stimato in circa 80 transiti giornalieri.
Allo
stato attuale non vi è alcuna evidenza di nuove iniziative
nell’ambito del potenziamento del sistema viario.
Viabilità interna
La
viabilità interna rimarrà invariata a quella attualmente utilizzata
per la gestione operativa del bacino S8.
(e) Analisi del processo produttivo
Modalità di accettazione e controllo
L’ingresso
dei rifiuti nella discarica è regolamentato dalle informazioni
contenute nella banca dati dei conferitori tenuta dall’ufficio
accettazione.
Ogni
conferitore prima di poter accedere allo scarico deve fornire
all’ufficio preposto tutta la documentazione comprovante il
possesso dei requisiti e delle autorizzazioni richieste dalle
legislazione vigente, mentre per il rifiuto da conferire deve essere
fornita documentazione idonea ad assicurare che la tipologia sia
compatibile con la classificazione della discarica. Quindi
normalmente sarà realizzata la caratterizzazione del rifiuto e
verranno richieste analisi chimiche con giudizio (se non si tratta di
R.U.) e certificato di assimilabilità rilasciato dall’autorità
competente, e tale documentazione andrà normalmente rinnovata ogni
12 mesi e comunque nel rispetto dei principi del Decreto del
27/09/2010 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare.
Nell’attività
operativa di accettazione rifiuti, i mezzi conferitori, arrivano alla
pesa, dove vengono svolte le procedure di pesatura, accettazione,
registrazione e controllo del carico, e dove viene rilasciata la
documentazione di avvenuta accettazione, i carichi in ingresso, oltre
ai controlli sopra descritti, saranno sottoposti ad ulteriore
verifica e ad insindacabile giudizio della direzione di impianto
potranno essere disposti anche i prelievi di campioni da inviare a
laboratori di fiducia per la verifica dell’idoneità del carico.
Superata
la fase di accettazione, i mezzi conferitori verranno avviati al
settore in coltivazione per lo scarico, dove avviene un ulteriore
controllo dei rifiuti scaricati da parte degli operatori di piazzale.
Anche
quest’ultimo controllo ha lo scopo sia di verificare la
compatibilità del rifiuto scaricato che di identificare particolari
tipologie di rifiuti che per caratteristiche fisiche possono dar
luogo a specifiche problematiche gestionali.
Alla
fine delle operazioni di scarico i camion conferitori del rifiuto,
tramite percorso obbligato, attraverseranno la piattaforma di
lavaggio ruote, i quali reflui verranno scaricati all’interno del
bacino denominato S8, mediante un idoneo sistema di rilancio che
verrà posto immediatamente a nord dell’invaso di discarica
Modalità di abbancamento dei rifiuti
I
rifiuti accettati verranno abbancati secondo il seguente piano di
coltivazione:
- preparazione dell’area quotidiana di coltivazione mediante scarificazione della copertura giornaliera o spostamento dei teli di copertura giornaliero;
- scarico dei mezzi conferitori nella piazzola sita all’interno del bacino di discarica dove operatori di piazzale, oltre a coordinare il traffico veicolare, eseguono controlli sul rifiuto scaricato, nelle modalità sopra descritte;
- spinta del rifiuto tramite pala cingolata nei pressi dell’area dove è situato l’impianto mobile di trito vagliatura e deferrizzazione (qualora le caratteristiche del rifiuto siano particolarmente massive);
- successiva presa in carico dai compattatori per la stesa con riduzione di volume del rifiuto, per strati successivi sul fronte di coltivazione;
- realizzazione di una copertura provvisoria del rifiuto, serale. Infatti alla fine di ogni giornata i rifiuti abbancati verranno coperti con terreno permeabile all’aria o teli in materiale sintetico, che verranno rimossi il giorno successivo nelle zone di scarico.
Per
evitare lo spargimento eolico dei rifiuti leggeri, nelle giornate
particolarmente ventose, sono predisposte idonee barriere con altezza
non inferiore ai 2 m. da posizionare nella zona di scarico.
Le
aree momentaneamente dismesse della coltivazione, verranno protette
dalle infiltrazioni di acque meteoriche con coperture provvisorie in
materiale sintetico o naturale.
Le
modalità di abbancamento dei rifiuti seguono uno schema a strati
successivi di spessore adeguato compattati con mezzi meccanici
appositi (fino a 2 compattatori con potenza superiore ai 200 CV e
peso oltre le 20 Ton.).
Al
raggiungimento delle quote finali di progetto si procederà alla
realizzazione della copertura finale ed alla rete di allontanamento
delle acque meteoriche.
(f) Alternative progettuali e motivazioni della scelta
Con la presente proposta, si renderà
disponibile un ulteriore volume di deposito per i rifiuti non
pericolosi e nel particolare di quelli di derivazione urbana (a valle
degli impianti di trattamento) relativi alla ATO Latina, oramai
necessario, senza occupare nuove aree vergini di terreno, trattandosi
di un recupero di un'area già occupata dal bacino S8 (a sedime
invariato).
Infatti
lo sviluppo progettuale interesserà l’area sovrastante
l’incremento non superiore a 25.000 tonnellate del bacino
denominato S8, proseguendone l’attività di abbancamento dei
rifiuti non pericolosi, quindi seguitando di fatto la gestione
operativa attualmente esercitata ed autorizzata. Tale area è
ubicata, tra l’altro, immediatamente a sud degli invasi di
discarica denominati S5, S6, S4 e S7 e quindi per tale motivo già
fortemente vocata alle attività di smaltimento dei rifiuti non
pericolosi.
Tale
intervento, quantificabile in una capacità di complessivi ca.
165.000 mc di
rifiuto, visto l’imminente esaurirsi della sopraelevazione per un
massimo non superiore ai 25.000 tonnellate che avverrà
previsionalmente nell’agosto 2015, e anche in attesa della ripresa
dell’iter autorizzativo dell’ampliamento del bacino denominato
S8, consentirà il conferimento in discarica, dei rifiuti sopra
menzionati facenti capo all’ A.T.O. Latina della Regione Lazio,
così come previsto dal Piano Gestione dei Rifiuti approvato (D.G.R
18.01.12 n° 149), evitando così l’emergenza che si presenterà
all’esaurimento del Bacino di discarica attualmente in fase
operativa. Inoltre la realizzazione del presente progetto, potrà
dare una concreta opportunità, alla cittadinanza e agli enti
preposti alla pianificazione degli interventi atti a risolvere il
reale stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti
non pericolosi e di derivazione urbana dell’ A.T.O. Latina, di
proporre e/o realizzare le strutture e gli impianti necessari.
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