Che la giunta di destra nel dichiarare il dissesto comunale a Pontinia nel 2004 avesse preso un abbaglio se ne sono accorti da subito in tanti e che il dissesto non esiste e non è mai esistito ormai l’hanno imparato anche i muri.
Già un mese dopo la dichiarazione di dissesto i cittadini e gli elettori di Pontinia hanno subito capito chi aveva ragione dando il 40% delle preferenze a Tombolillo nelle elezioni provinciali.
Poi sono arrivate 2 sentenze del TAR di Latina, entrambe, oltre a spiegare la totale inesistenza delle condizioni per il dissesto, davano un saggio di come si imposti correttamente un bilancio comunale e lanciavano una scialuppa di salvataggio ad una giunta che invece non era capace di correggere gli errori.
Difatti avrebbe concluso anzitempo un’esperienza piena di contestazioni (dai coltivatori diretti, alle scuole, la mensa, i trasporti, la Trasco, i sindacati, i rifiuti, l’impianto di compostaggio, la centrale a biomasse, solo per citarne alcune.
Il Consiglio di Stato, nel tentativo di spiegare una dichiarazione di dissesto priva dei presupposti e delle condizioni per arrivare a tale dichiarazione, in mancanza di una sentenza penale che condannasse per dolo per tale dichiarazione parlava di errore che sempre si ripete.
Quindi un dissesto che è stato dichiarato per incapacità o per dolo.
Ai cittadini elettori di Pontinia la spiegazione non serviva, per non ripetere l’errore clamoroso, hanno dato fiducia ad altri e tolta, con il voto, a chi aveva inseguito il dissesto.
Però gli unici a pagare, nonostante l’unica colpa sia stata quella di mal riporre la fiducia con il voto, continuano ad essere i cittadini, le aziende e tutti i contribuenti del comune, oltre a chi, per usufruire dei tanti servizi comunali, è costretto a pagare un prezzo più alto.
Oppure a ritardare iniziative che potevano e dovevano partire prima senza la dichiarazione di dissesto.
Adesso l’ennesima ulteriore conferma dell’OSL (organismo speciale di liquidazione) del Ministero dell’Interno che certifica (nel 2004 epoca di dichiarazione del dissesto) un avanzo di amministrazione di circa 4 milioni di euro, senza contare gli immobili.
Come qualcuno ha sempre detto e scritto, dimostrato e contato negli ultimi 5 anni.
E’ chiaro che da questa esperienza, che potrebbe riaprirsi nuovamente in modo clamoroso se venisse dimostrato il dolo, ha insegnato almeno 2 cose.
Ai cittadini di Pontinia di scegliersi meglio gli amministratori e di andare cauti con i cambiamenti.
Al legislatore che forse sarebbe opportuno pensare a dei correttivi per chi adotta l’equivalente della bancarotta nel campo privato, anche nel pubblico.
In ogni caso abbiamo perso 5 anni di amministrazione che potevano essere impiegati per il bene pubblico anziché per il danno pubblico di un dissesto che non c’è e non c’era.
martedì 28 luglio 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Libralato ha perfettamente ragione... i cittadini di Pontinia dovrebbero scegliersi meglio i pripri amministratori. e dovrebbero imparare a scegliersi meglio anche chi mandare all'opposizione.
Maggioranza e opposizione sono necessari per far funzionare la democrazia. Entrambi devono saper svolgere il proprio ruolo fondamentale. Un'opposizione inesistente o troppo debole non fa gli interessi della comunità.
Carissimo Giorgio, credo che qualche piccolo cambiamento sia necessario per far funzionare meglio le cose. Occorre cambiare in posizitivo. Quello che occorre è un cambiamento di mentalità. C'è molto da fare in questa direzione.
Paolo Cima
Posta un commento