lunedì 27 luglio 2009

Energia ed impianti, programmazione o anarchia?

La nostra provincia in generale e il comune di Pontinia sono alle prese con una serie impressionante di progetti di produzione di energia elettrica, della tipologia più disparata e disperante.
Sappiamo di un piano energetico regionale che vaga da 2 anni tra la giunta, le commissioni e i gruppi consiliari.
Ognuno dice la sua e lo interpreta ancor prima della stesura ufficiale e definitiva, si conosce la versione licenziata dalla giunta 2 anni fa, ma non quella che arriverà in consiglio regionale, sempre che dopo una decina d’anni vi arrivi.
Dalle anticipazioni pare ci siano delle versione “simpatiche” su alcune tipologie, per esempio sulle turbogas alcune versioni forniscono un sì o un no a seconda se il progetto sia stato approvato….
Come se la Regione Lazio vivesse sulla luna oppure se ci fosse tanta voglia di autodelegittimarsi.
Da quasi un anno esiste anche un piano energetico provinciale che però a volte appare come un diploma o una laurea in bella mostra incorniciato, ma poi nella vita si fa tutt’altro.
D’altronde come si concilierebbero gli studi sulla “disponibilità” di biomasse per alimentare una centrale di 5 MW, ma poi esiste e funziona una da 10, ne viene proposta un’altra da 22 e la provincia non si esprime? Anzi ne propone, in campagna elettorale, un’altra da 10.
Non ci vuole un esperto per capire che i conti non tornano, né una calcolatrice o un pc.
Per non parlare del nucleare, nessuno sa se e come verrà mai risolto il problema del deposito di scorie, dopo oltre 20 anni che se ne parla.
Più di 20 anni fa uno dei tanti referendum (proposto da Craxi e dai socialisti) affondava definitivamente il nucleare, per una serie di motivi che sono quanti mai attuali.
Nel 2007 oltre 80 incidenti nucleari in Francia che sono continuati lo scorso anno e anche quest’anno, con la “tecnologia sicura”, con scorie ritrovate dappertutto, scuole e altri fabbricati.
Senza contare che la Francia, per far fronte alle esigenze, deve rifornirsi dalla Germania e dall’energia naturale e rinnovabile. Sappiamo che l’atomo non è conveniente, che non vi è abbastanza materia prima, che non esiste quello sicuro.
Che tutte le tanto decantate centrali sicure non lo sono affatto, che aumentano a dismisura i costi, che la “nuova generazione” non esiste.
Nell’Italia dell’improvvisazione si riparte dal nucleare, come se i referendum avessero una scadenza, domani riproponiamo la monarchia?
Nella nostra provincia e nel comune di Pontinia arrivano progetti senza alcuna programmazione, come abbiamo visto, spesso sbagliati, senza alcuna compatibilità territoriale, ambientale, produttiva, economica.
Non aumentano i posti di lavoro (10 non risolvono una crisi), non portano alcun beneficio ad aziende e amministrazioni locali, però portano il loro carico impressionante di emissioni, danni all’agricoltura, malattie.
Non c’è un progetto che non contenga errori spesso superficiali, ma comunque tipici di chi il territorio non lo conosce e nemmeno lo studia.
Ma non basta perché arrivano progetti di tutti i tipi, finalmente anche quelli dell’energia naturale e rinnovabile (quella vera non quella della diossina delle biomasse), dall’eolico, al solare termo dinamico, al fotovoltaico.
Non ci può essere, però, posto per tutto e il suo contrario, soprattutto non si può affrontare l’argomento solo dal punto di vista della speculazione di poche aziende (spesso multinazionali che del territorio importa poco come abbiamo visto) ma non da quello del bene comune.
Si dimentica l’efficienza energetica, che da sola ridurrebbe la necessità di energia del 50%, ma anche del risparmio energetico come se l’obiettivo fosse solo quello di bruciare qualsiasi cosa ci passi davanti e il più in fretta possibile.
Non si può passare da un eccesso all’altro seguendo le mode o solo per il consenso elettorale bisogna cominciare a programmare il nostro territorio.
In una parola bisogna tornare alla politica e lasciar in seconda piano la speculazione feroce anche se è dell’amico politico di turno.
Giorgio Libralato Pontinia 27 luglio 2009 Ecologia e territorio

2 commenti:

Anonimo ha detto...

lA DEVONO FAR FINITA DI PRENDERE PER IL CULO LA GENTE! BISOGNA TORNARE ALLA POLITICA QUELLA VERA! BISOGNA DIRE LE COSE COME STANNO! CI VUOLE MAGGIORE INFORMAZIONE! BASTA CON QUESTA CONTRAPPOSIZIONE DESTRA-SINISTRA CHE E' TUTTA UNA MESSA IN SCENA PER PRENDERE PER IL CULO LA GENTE. VEDI ACCORDO SUL MEGA STORE DI MESA DI PONTINIA. TUTTI DACCORSO QUANDO SI TRATTA DI GROSSI AFFARI. TUTTI DACCORDO CON QUELLO CHE DICE AN. ALTRO CHE DISSESTO!

giorgio libralato ha detto...

Certo destra e sinistra sono parti della stessa commedia.