sabato 13 luglio 2024

Scarti di produzione e sottoprodotti: l’economia circolare in pratica, dall'articolo di Marco Talluri ambiente e non solo

 tratto da https://ambientenonsolo.com/scarti-di-produzione-e-sottoprodotti-leconomia-circolare-in-pratica/

Scarti di produzione e sottoprodotti: l’economia circolare in pratica

Il Laboratorio REF Ricerche è un think tank che riunisce rappresentanti del mondo dell´impresa, delle istituzioni e della finanza al fine di rilanciare il dibattito sul futuro dei Servizi Pubblici Locali, nel suo ambito sono svolte numerose ricerche (REF Ricerche) di notevole interesse.

In questo articolo ci riferiamo al “position paper” relativamente a Scarti di produzione e sottoprodotti, a cura di Francesca Bellaera, Donato Berardi e Antonio Pergolizzi.

Il documento rileva come la scarsa conoscenza del regime dei “sottoprodotti” da parte del mondo produttivo, una normativa ancora poco conosciuta ed il timore dei profili di responsabilità connessi hanno relegato sin qui l’impiego dei sottoprodotti in una sorta di limbo. Le imprese hanno finora preferito classificare potenziali sottoprodotti come rifiuti, allo scopo di evitare iter burocratici e il rischio di conteziosi giudiziari. Al fine di agevolare l’incremento del regime dei sottoprodotti, sarebbe utile che l’idoneità alla produzione venisse riconosciuta già in sede di rilascio delle autorizzazioni all’esercizio richieste per lo specifico processo produttivo (AIA, AUA o altra autorizzazione), contemplati dal proponente tra le innovazioni di processo e gestionali in grado di facilitarne l’utilizzo. Il loro inserimento specifico nella stesura dei documenti tecnici (es. Bref – BAT – linee guida, etc.) darebbe maggiore certezza sia all’identificazione sia al loro uso.

Cosa sono i sottoprodotti? Secondo gli autori non sono rifiuti, scarti di produzione (come sfridi, cascami o avanzi di processi produttivi) che possono essere gestiti come beni, quando soddisfano tutte le condizioni previste dall’Art. 184-bis del D.Lgs. 152/2006 (TUA), ovvero:

  1. la sostanza o l’oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto;
  2. è certo che la sostanza o l’oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso processo di produzione o di uno stadio successivo, da parte del produttore o di terzi;
  3. a sostanza o l’oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale;

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