venerdì 19 luglio 2024

anticipazioni de il fatto quotidiano domani in edicola. Meloni e Von Der Leyen, dalla sintonia alla freddezza in nome della "coerenza" di Giorgia. Guerra in Ucraina, Zelensky a Londra: "Fateci colpire la Russia in profondità"

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-19-luglio-2024/

La giornata in cinque minuti

PARLAMENTO UE, MELONI INVOCA “COERENZA” MA IL SUO ‘NO’ A VON DER LEYEN L’ITALIA POTREBBE PAGARLO CARO. TAJANI: “FITTO PUÒ ESSERE ANCORA NOMINATO COMMISSARIO”. Dopo il ‘no’ alla conferma di Ursula Von Der Leyen a leader della Commissione europea, Giorgia Meloni rivendica la scelta invocando la sua “coerenza”: i conservatori di Ecr non potevano appoggiare Von Der Leyen vista la sua apertura ai Verdi. Eppure, nelle scorse settimane, Giorgia sembrava sulla stessa lunghezza d’onda di Ursula: foto insieme, giri in elicottero e viaggi in Africa come due statiste in piena sintonia. In attesa che a Bruxelles i lavori riprendano da lunedì prossimo, il quesito resta: l’Italia quanto pagherà la “coerenza” della premier Meloni? La questione riguarda la possibile nomina di Raffaele Fitto al vertice di una commissione. Chi crede ancora che Roma avrà un ruolo importante è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: gli europarlamentari di Forza Italia a Von Der Leyen hanno detto sì, incrementando la spaccatura nel governo, allontanandosi da Lega e Fratelli d’Italia. Tajani è convinto che “la presidente del Consiglio farà la giusta trattativa e poi il Consiglio dei ministri indicherà il miglior commissario possibile. Anche se non è del mio partito, ritengo che Fitto sia il miglior commissario possibile perché conosce le cose di Bruxelles”. Di certo, anche Tajani ha i suoi problemi: non tutti gli elettori di Forza Italia sono stati felici del voto in comune con socialisti e Verdi, e sui social si sono scatenati. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie su cosa accadrà a Bruxelles, con un viaggio a ritroso per raccontare i buoni rapporti tra Giorgia e Ursula, almeno fino al voto di ieri.


GUERRA RUSSIA-UCRAINA, ZELENSKY A LONDRA: “DATECI IL VIA PER COLPIRE IN PROFONDITÀ OBIETTIVI IN RUSSIA”. MOSCA CONDANNA A 16 ANNI DI CARCERE UN GIORNALISTA AMERICANO. Era dai tempi del presidente americano Clinton, che non si vedeva un leader straniero invitato a partecipare ad una riunione del governo britannico. Questa opportunità oggi è stata data al presidente ucraino Zelensky, che ha sfruttato l’occasione per rinnovare un appello: Londra “usi la sua leadership” per convincere gli alleati a rimuovere i limiti posti all’uso delle armi occidentali consegnate a Kiev, permettendo alle forze armate ucraine di colpire obiettivi in Russia. Un invito già rivolto agli Stati Uniti, ottenendo il via libera da Joe Biden, ma solo per le armi a corto raggio. L’Ucraina ha affermato che l’eliminazione delle restrizioni sulle armi occidentali, tra cui quelle sui missili britannici Storm Shadow, per colpire in profondità il territorio russo, sarà fondamentale per l’esito della guerra. Al fronte, la situazione appare in stallo: i russi conquistano i villaggi a Est, ma non si spingono più avanti, sebbene qualche mese fa la loro avanzata su Kharkiv apparisse scontata. La sfida a distanza tra Russia e Stati Uniti si gioca anche su altri piani: è stato condannato a 16 anni di carcere il giornalista Evan Gershkovich del Wall Street Journal. Gershkovich, 32 anni, è stato accusato di spionaggio; era stato arrestato nel marzo 2023 mentre era in viaggio per un reportage nella città di Ekaterinburg, negli Urali, dove si trovano alcune delle maggiori industrie belliche. Sul giornale di domani troverete un approfondimento sul conflitto, con pareri di esperti militari e un reportage dalla linea del fronte.


INCHIESTA DI VENEZIA, RIAPPARE BRUGNARO: “PRONTO ALLA VIA CRUCIS, QUALCUNO GRIDERÀ BARABBA”. Dopo aver disertato il consiglio comunale di Venezia, ieri e ieri l’altro, Luigi Brugnaro è riapparso alla riunione del Consiglio metropolitano in veste di presidente, con parole divise tra il martirio e l’autoelogio: “Sono pronto alla mia Via Crucis ma ho la coscienza pulitissima, sono un galantuomo e lo dimostrerò nelle aule di giustizia. Le questioni sono sempre le stesse e conosciute sin dal 2015: la proprietà dei beni, la gestione del trust”. La via crucis si riferisce all’appuntamento serale nell’agenda del sindaco: l’inaugurazione del ponte votivo per la festa del Redentore. “Qualcuno stasera griderà Barabba – ha aggiunto -, speriamo che non mi mettano in croce”, ha detto il primo cittadino. Alle opposizioni che ne hanno invocato le dimissioni, il sindaco ha suggerito di abbandonare “tanta verve ed entusiasmo così giacobino”. Poi ha difeso la categoria di appartenenza, gli imprenditori: “Io non abbandonerò mai, proprio perché sono totalmente innocente, questa idea che i privati sono una risorsa per la città”. Il primo cittadino della Serenissima è indagato a Venezia per la vendita dell’area dei Pili, da parte del Comune, all’imprenditore di Singapore Chiat Kwong Ching (anche lui sotto inchiesta). Brugnaro comprò quei terreni prima di diventare sindaco: poi ne affidò la gestione ad un legale di New York per evitare conflitti d’interesse. Ma ora gli inquirenti vogliono approfondire il suo ruolo nella compravendita. Insieme con il sindaco sono indagati componenti chiave della giunta, come il capo di gabinetto e direttore generale Morris Cerron e il vice capo di gabinetto Derek Donadini. L’assessore Renato Boraso, in carcere, si è dimesso ieri. Sul Fatto di domani vi racconteremo i nuovi sviluppi dell’inchiesta di Venezia.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Computer in tilt, 1.400 voli fermi (60 in Italia), disagi anche in ospedali e banche. Una giornata campale per trasporti, banche, società di servizi, ospedali. Un bug ha mandato in tilt i computer a livello mondiale. Secondo le prime ricostruzioni, la responsabilità sarebbe della società americana Crowdstrike, a causa di un difetto in uno dei suoi aggiornamenti per Windows. La stessa società ha confermato: “CrowdStrike sta lavorando attivamente con i clienti colpiti da un difetto riscontrato in un singolo aggiornamento dei contenuti per gli host Windows” di Microsoft mentre “gli host Mac e Linux non sono interessati”.

Stati Uniti, la famiglia Biden smentisce che Joe stia pensando al ritiro. I fedelissimi di Joe Biden smentiscono l’ennesima indiscrezione sul suo ritiro: il presidente è in corsa per la Casa Bianca e “tra poche settimane sarà ufficialmente il candidato”. Era stata la Nbc ad indicare che nella famiglia di Biden si stava discutendo la sua uscita onorevole, per lasciare il posto ad un altro candidato in vista delle elezioni di novembre.

Nazioni Unite: “Stop a presenza illegale di Israele nei Territori palestinesi”. La Corte internazionale di Giustizia dell’Onu, nel suo “parere consultivo” alle richieste dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite in merito alla presenza israeliana nei Territori palestinesi ritiene che “lo Stato di Israele ha l’obbligo di porre fine alla sua presenza illegale nei Territori palestinesi occupati, il più rapidamente possibile, di cessare immediatamente tutte le nuove attività di insediamento, di evacuare tutti i coloni e di risarcire i danni arrecati”.

Londra, sentenza record contro ambientalisti: avevano progettato di bloccare l’autostrada. Cinque ambientalisti radicali di Just Stop Oil, organizzazione che denuncia l’impatto del petrolio sul clima, sono stati condannati per aver solo progettato nel 2022 – e mai realizzato – una protesta allo scopo di bloccare il traffico sull’autostrada M25. Gli attivisti dovranno subire pene comprese fra i 4 e 5 anni di reclusione, un record nel Regno Unito contro promotori di un’iniziativa non violenta.


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Olimpiadi di Parigi, giochi di guerra – 59 atleti russi ammessi “senza bandiera”: ne arrivano solo 17, gli altri boicottano

di Michela A.G. Iaccarino

Per la prima volta negli ultimi 40 anni la Russia non mostrerà le Olimpiadi in tv. Giochi di Parigi, giochi di guerra. Il Comitato Olimpico Internazionale, che ha vietato da anni alla Federazione di partecipare alla competizione, ha autorizzato questa volta 17 sportivi russi e bielorussi a gareggiare come neutrali (senza simboli e tricolore patrio). Ne aveva invitati molti di più: 59, ma oltre la metà ha boicottato. “Sembra che la Russia ne abbia avuto abbastanza” ha scritto l’Economist.

(Continua)

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