giovedì 27 ottobre 2022

Il Fatto di domani. Parenti serpenti sulle nomine: lite anche sulle seconde file. E il primo Consiglio dei ministri salta. Biden rinnova il parco atomico europeo Po

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le anticipazioni del Fatto Quotidiano di domani ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/

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VICEMINISTRI E SOTTOSEGRETARI: GUERRA DELLE NOMINE, LA VIA CRUCIS DI MELONI. Dopo l’estenuante trattativa per la spartizione dei ministeri, la via crucis di Giorgia Meloni non è ancora finita. Con gli alleati affamati di poltrone, ora la presidente del Consiglio deve concordare viceministri e sottosegretari. Alla fine il Cdm dovrebbe decidere lunedì. La premier avrebbe preferito chiudere la partita già domani, ma i tempi del negoziato si allungano mentre impazza il toto-nomine. All’Economia, come vice del leghista Giancarlo Giorgetti, in pole corre Maurizio Leo di Fratelli d’Italia; come sottosegretari, i favoriti sarebbero il forzista Maurizio Casasco e il leghista Federico Freni. Il braccio destro di Meloni, Giovanbattista Fazzolari, è tra i papabili come sottosegretario con delega all’Attuazione del programma. La delega ai Servizi segreti dovrebbe andare all’altro fedelissimo Alfredo Mantovano. Fdi incasserebbe anche due viceministri: agli Esteri con Edmondo Cirielli, alla Giustizia con Andrea Delmastro. Ma via Arenula è il pallino di Berlusconi, che chiede un ruolo per il suo avvocato Paolo Sisto: un risarcimento per la nomina di Nordio (e la bocciatura di Casellati) come Guardasigilli. L’uomo di Arcore vuole anche la delega all’editoria per Alberto Barachini e Valentino Valentini al Mise. Pure l’opposizione scalpita, con Renzi che punta alla Commissione di vigilanza Rai. Sul Fatto di domani vi racconteremo la guerra per il sottogoverno che agita i partiti. Analizzeremo anche i numeri di un ultimo sondaggio di Euromedia Research che annuncia l’avvenuto soprasso del M5S sul Pd (17,3% contro 17%), ma dà in ascesa anche Fratelli d’Italia, con il 28,4%. Sul fattoquotidiano.it abbiamo lanciato un sondaggio dove vi chiediamo di valutare chi sono i peggiori ministri del governo Meloni. Si vota qui.


L’EREDITÀ DI CARTABIA, IL CAOS DELLA GIUSTIZIA. Dal 2 novembre potrebbe tornare a piede libero chi è in carcere o ai domiciliari per furto, lesioni personali stradali gravi o gravissime, sequestro di persona, truffa, violenze private o danneggiamento. Una grana per il governo Meloni, che della sicurezza e della lotta alla microcriminalità ha fatto una bandiera. È l’effetto della legge Cartabia, che sta mandando in subbuglio procure e tribunali di tutta Italia. Il provvedimento prevede che una serie di reati, prima perseguibili d’ufficio, siano puniti solo su querela di parte. Ovvero: la persona offesa dovrà chiedere esplicitamente l’intervento dell’autorità giudiziaria. I rischi sono due. Il primo è che si fermino migliaia di processi e indagini già in corso. Il secondo è che decadano le misure cautelari per gli indagati. Non è l’unico problema per il Ministro della Giustizia Carlo Nordio. Sul suo tavolo, dal 25 ottobre, c’è una lettera firmata dai procuratori generali di tutte le Corti d’appello. Chiedono lumi su alcune disposizioni della riforma Cartabia (in vigore dal 1° novembre) prima di finire nel caos. Sul Fatto di domani chiariremo i rischi per la sicurezza e tutti i dubbi che animano le toghe.


LA BCE ALZA I TASSI. ENERGIA, ESPERTI E MERCATO SPINGONO LE RINNOVABILI, IL GOVERNO PENSA AL GAS. La Banca centrale europea ha alzato i tassi d’interesse di altri 0,75 punti. Il costo del denaro ora sale al 2%, e Christine Lagarde ha confermato che la stretta non si fermerà qui. Rimandata ancora per un po’ l’inversione del quantitative easing, anche perché l’istituto di Francoforte segnala che “l’economia dell’area euro è destinata a indebolirsi ulteriormente” nei prossimi mesi. Il pronostico non farà piacere al governo Meloni, che si trova a dover chiudere in fretta e furia la manovra di bilancio con il budget disponibile assorbito in gran parte dalle misure contro il caro bollette. E che però vorrebbe piazzare qualche bandierina su flat tax, condono fiscale, contante libero, anche se la soglia dei 10 mila non si potrà fare subito (si parla di 3000). Come vedremo sul Fatto di domani, un’altra guerra che si intende fare sarà contro il pos e il pagamento digitale. Sulla tassa piatta di Meloni leggerete domani un’intervista al consigliere del ministero dell’Economia Alessandro Santoro, che ne spiega la nocività. Se la priorità resta l’energia, il pensiero dell’esecutivo va soprattutto al gas. Ma l’Agenzia internazionale dell’energia oggi ha dato una strigliata ai governi che continuano a investire in idrocarburi invece che nelle rinnovabili. Non solo perché la transizione serve a rispettare l’impegno di limitazione del riscaldamento climatico a 1,5 gradi entro il 2050, ma anche perché sono i prezzi di mercato a premiare solare ed eolico. L’analisi sul giornale di domani.


IL MESSAGGIO IN BOTTIGLIA DI XI PER BIDEN. GLI USA “RINNOVANO” LE ATOMICHE EUROPEE. Pechino è disposta a lavorare con Washington per perseguire gli interessi comuni. Lo ha scritto il presidente cinese Xi Jinping in un messaggio inviato alla cena annuale della Commissione nazionale per le relazioni USA-Cina. Xi mette i due Paesi sullo stesso piano come grandi potenze, sostiene che l’obiettivo è la coesistenza pacifica e che occorre “trovare il modo giusto per la Cina e gli Stati Uniti di andare d’accordo nella nuova era, il che andrà a beneficio anche del mondo”. Si parla già di un possibile incontro tra i due al vertice del G20 a Bali (mentre Biden conferma che non intende vedere Putin, quest’ultimo mette in forse la presenza). Sul Fatto di domani leggerete un’analisi del contesto e degli effetti di questa mossa del leader cinese. Sul fronte ucraino, oltre ai bombardamenti e agli allarmi di Kiev per la sicurezza di Zaporizhzhia, sono ancora una volta le parole di Putin a far discutere. Il presidente russo ha negato che userà l’atomica, ha accusato di nuovo l’Occidente di lavorare a un’escalation del conflitto e ha dichiarato che Kiev avrebbe interrotto i negoziati a marzo “su ordine degli Usa”. Washington ha deciso di anticipare il piano di ammodernamento delle testate nucleari dislocate su territorio europeo a dicembre, mentre Biden si prepara al giudizio delle elezioni di medio termine, l’8 novembre. Dall’Europa invece arriva un nuovo allarme sul traffico d’armi alimentato dagli invii occidentali a Kiev. L’Europol aveva messo sull’avviso già mesi fa, ora è la Commissione Ue a dirsi “preoccupata, sebbene non sia ancora successo”. Bruxelles starebbe lavorando a un piano concordato con il governo ucraino per bloccare i flussi illegali, che passa per il rafforzamento dei controlli alla frontiera con la Moldavia.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Iran, ancora morti e proteste. La polizia ha ucciso altri civili tra i manifestanti. Il parlamento Ue ha condannato le sanzioni adottate da Teheran contro alcuni europarlamentari.

Veri e finti romanzi working class. Nella letteratura contemporanea si trovano molti lavoratori tra i personaggi, ma molto pochi tra gli autori.

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