venerdì 28 ottobre 2022

Il Fatto di domani. Il caro energia surriscalda l'inflazione, e le sorelle del petrolio ringraziano. Il Pd inizia la traversata verso il congresso già in apnea

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-28-ottobre-2022/?utm_content=fattoquotidiano&utm_medium=social&utm_campaign=Echobox2021&utm_source=Twitter#Echobox=1666976630-2

INFLAZIONE OLTRE I RECORD: 12% IN ITALIA. ED ENI E BIG OIL FANNO UTILI. L’inflazione in Italia sfiora il 12% a ottobre, secondo le stime preliminari dell’Istat. È un livello che non si toccava dal 1984. La causa dell’impennata è sempre l’energia. L’aumento dei prezzi si fa sentire anche in altri Paesi europei: in Germania, dove il tasso di inflazione è all’11,6%, in Francia, dove passa dal 5,6% al 6,7%. In controtendenza la Spagna, che ha passato un’estate sopra il 10% ma dove ora il tetto nazionale al prezzo del gas sta raffreddando i rincari, e il tasso è sceso al 7,3%. Il nostro Paese sconta le lentezze del governo dei Migliori, ma su questo dossier il nuovo esecutivo Meloni sembra voler proseguire in continuità (emblematico Cingolani rimasto come consulente al ministero ora presieduto da Pichetto Fratin). Sul Fatto di domani faremo un’analisi della prospettiva economica italiana, andando a leggere anche i dati dei contratti di lavoro, diffusi oggi dall’Istat. Secondo i quali 6,3 milioni di italiani hanno il contratto nazionale scaduto. Mentre la crisi economica minaccia di affondare le famiglie, c’è chi ci guadagna, ed è sempre la solita squadra di Big Oil. Le grandi compagnie del fossile stanno pubblicando i dati di bilancio trimestrali e mostrano utili stellari. L’Eni dichiara guadagni pari a 13,2 miliardi di euro in 9 mesi. In sostanza, produce di meno e triplica i profitti. Per l’americana Exxon Mobil (Esso) gli utili sono stati di 20 miliardi in 9 mesi, quelli di Shell e Total sui 9 miliardi. Come vedremo sul giornale di domani le banche europee non sono state da meno.


LE TRATTATIVE CON BRUXELLES E QUELLE CON GLI ALLEATI: LE PROSSIME GRANE DI MELONI. Proprio di energia ha parlato Giorgia Meloni nella telefonata di oggi con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in cui si è discusso anche di Ucraina. Palazzo Chigi fa sapere che la premier ha ribadito a uno dei più strenui avversari del price cap l’urgenza di arrivare quanto prima a misure per ridurre i prezzi energetici a livello europeo. Il summit Ue a Bruxelles del 3 novembre sarà il battesimo del fuoco negoziale per Meloni, che conta di incontrare anche Ursula von der Leyen, Charles Michel e la presidente dell’Europarlamento Metsola. Oggi Meloni ha parlato al telefono anche con il presidente ucraino Zelensky, che l’ha invitata in Ucraina. Il primo appuntamento in agenda, però, è il Consiglio dei ministri di lunedì, dove si dovrà sciogliere la questione dei sottosegretari e delle altre nomine governative, al centro di un braccio di ferro nel centrodestra. Gli ultimi rumors, dopo le agitazioni di Forza Italia, riguardano i centristi di Lupi (Noi moderati) che rivendicano due caselle, ma internamente si spaccano sui nomi da indicare. Sul Fatto di domani i nostri aggiornamenti sulla partita del cosiddetto “sottogoverno”. Partita in cui si sta infilando anche Matteo Renzi, che oggi propone al centrodestra di votare due uomini di Italia Viva alla vigilanza Rai e al Copasir.


PD, 5 MESI DI TRAVERSATA, MA LA LEADERHIP GIÀ BOCCHEGGIA. A NAPOLI LA PIAZZA DI DE LUCA PER LA PACE. Saranno cinque mesi lunghi e tortuosi: il Pd è in mezzo al guado e, a giudicare dalla direzione di oggi, vi rimarrà ancora a lungo. Stamattina il segretario uscente, Enrico Letta, definendosi “arbitro” della partita per la prossima segreteria, ha avviato il percorso per un congresso costituente parlando di “apertura, rinnovamento, partecipazione” e della necessità di una “leadership forte per affrontare questa traversata nel deserto”. Apertura significherà che chiunque si potrà iscrivere al partito, anche all’ultimo momento. Tanto di tempo per pensarci ce ne sarà: la presentazione delle candidature alla segreteria nazionale scade il 28 gennaio, il 12 marzo si terranno le primarie. Il Pd non ha fretta. Quello che interessa a Letta, che certo ha rivendicato di voler fare una strenua opposizione al governo, è attaccare coloro con cui avrebbe volentieri fatto l’alleanza elettorale: “Chi fa un discorso di opposizione e passa 3/4 del tempo a parlare male dell’opposizione credo che sia una stampella della maggioranza”. L’ordine del giorno è stato approvato con 16 astensioni e 1 voto contrario. La relazione e replica di Letta con 10 astensioni e 1 contrario. Uniti alla meta, dunque, mica tanto: i Giovani turchi, l’area che fa capo a Orfini, non hanno partecipato al voto. “Stiamo solo provando a fare un restyling di quello che c’è”, la critica dell’ex ministro Orlando. Si è fatta notare durante l’assemblea la contestazione dei giovani dem lombardi, che hanno chiesto di azzerare subito i vertici del partito. E poi una nota di colore, anzi di genere: “Saremo tre donne in tutto. Credo” ha scritto Alessandra Serra postando sui social una foto della platea. Effettivamente, per un partito che vuole contrastare la prima premier donna, non una bellissima immagine. Sul fronte delle piazze, intanto, a Napoli 25 mila persone si sono trovate in piazza Plebiscito per la manifestazione per la pace promossa dal presidente della Campania Vincenzo De Luca (contestato). Leggerete la nostra cronaca sul Fatto di domani.


PUTIN CHIUDE LA MOBILITAZIONE PARZIALE. LA GERMANIA: “UN ERRORE LEGARSI ALLA RUSSIA”. Dopo aver detto ieri di essere pronto a “risolvere qualsiasi questione” attraverso un dialogo con gli Stati Uniti, il presidente russo oggi ha dichiarato conclusa la mobilitazione parziale per la guerra in Ucraina. Secondo l’agenzia di stampa russa Tass sarebbero circa 82.000 i russi richiamati alle armi e inviati al fronte dopo essere stati addestrati (sui 300 mila coscritti con la mobilitazione). Putin ha anche promesso all’esercito di terra nuove armi sul campo. Intanto il presidente della Repubblica tedesca ha ammesso che è stato un errore legarsi così strettamente alla Russia. Steinmeier ha parlato esplicitamente di “decenni di fallimenti, anche miei”. Sul campo, nella notte truppe russe hanno sparato missili S-300 su Mykolaiv, in particolare contro la condotta idrica e altri bombardamenti sono stati avvertiti a Nikopol, di fronte alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Sul Fatto di domani potrete leggere un reportage dal campo di battaglia di Pierfrancesco Curzi, che racconterà perché questa guerra potrebbe durare ancora molto a lungo, senza interventi diplomatici. La prova è al fronte, appunto.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Covid, il cambio di passo. Il bollettino dei contagi, morti e ospedalizzati diventa settimanale, ogni venerdì. Primo atto del nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha anche deciso di non rinnovare l’obbligo di mascherine negli ospedali, reintegrare i medici no vax e sospendere le multe. Critica la Fondazione Gimbe, ma pesa soprattutto il monito di Mattarella: “La Sanità pubblica ha il compito di mantenere alta la sicurezza soprattutto dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse”. Sul Fatto di domani i pareri a confronto dei virologi Matteo Bassetti e Andrea Crisanti (oggi senatore Pd).

Elon Musk compra Twitter. Dopo il beffardo tweet con un lavandino e il cambio di status sul social, il magnate di Tesla ha ufficializzato l’acquisto del social network per 44 miliardi di dollari.

Che c’è di Bello. Nell’inserto culturale del sabato vi raccontiamo la nuova attesa stagione di Boris, su Disney+, il film Miracle. Storia di destini incrociati di Bogdan George Apetri, l’ultimo spettacolo di Emma Dante al Teatro Argentina di Roma, la mostra su Max Ernst a Milano, i romanzi Domani a quest’ora di Emma Straub e Tasmania di Paolo Giordano.

Leggi le anticipazioni del Fatto di domani

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