tratto da https://twitter.com/Greenpeaceafric/status/1475772847704395778
Una doppia battuta d’arresto per nuovi piani di sfruttamento di fonti fossili si è registrata nelle ultime settimane in due diverse aree del Pianeta.
Ieri, in Sudafrica, l’Alta Corte di Grahamstown ha ordinato a Shell di interrompere immediatamente la ricerca di idrocarburi, condotta tramite pericolosi test sismici, al largo della Wild Coast, un ecosistema marino molto vulnerabile. La multinazionale dell’oil&gas, secondo la corte, prima di iniziare la ricerca di idrocarburi aveva il dovere di consultare le comunità e le persone che avrebbero subito gli impatti dell’operazione, cosa che Shell non ha fatto. Il giudice ha dunque stabilito che il diritto di esplorazione, assegnato sulla base di un processo di consultazione sostanzialmente viziato, è quindi illegale e non valido.
Nel Regno Unito, invece, poche settimane fa la stessa Shell, uno dei principali finanziatori del giacimento petrolifero Cambo, ha ritirato il sostegno al progetto, lasciando in pratica il solo governo britannico a supportare questo piano di sfruttamento di fonti fossili. Greenpeace chiede ai governi di porre fine all’era dei combustibili fossili, per investire seriamente in energie rinnovabili e in una giusta transizione per le comunità e per le lavoratrici e i lavoratori.
https://www.greenpeace.org/africa/en/press/50259/major-victory-for-wild-coast-communities-shell-interdicted-from-conducting-seismic-operations-with-immediate-effect/?utm_campaign=climate-emergency&utm_source=facebook.com&utm_medium=social&utm_content=link&utm_term=shellvictory
Nessun commento:
Posta un commento