tratto dalla newsletter de ilfattoquotidiano
I nostri scarti: quelli che non usiamo più o quelli in scadenza. Sono i vaccini che mandiamo all’Africa, una sorta di carità sanitaria che – la variante Omicron lo dimostra – ci si sta ritorcendo contro. Claudia Lodesani è un’infettivologa, ma è anche la presidente della sezione italiana di Medici senza Frontiere. L’organizzazione umanitaria compie 50 anni ed è allora l’occasione per fare il punto sulle crisi mondiali. Non solo la pandemia da Covid-19, ma anche le guerre e il cambiamento climatico. E perché ce ne occupiamo, A Parole Nostre? Perché, come ci racconta la stessa Lodesani intervistata da Elisabetta Ambrosi, le vittime indirette di tutto questo sono donne e bambini. Nessuna di loro, ahinoi, finirà nei libri di storia. Così come non finiscono nelle nostre piazze le statue delle scienziate o delle donne di cultura che hanno reso (e rendono) grande il nostro Paese. Ci finiscono piuttosto mondine, lavandaie, spigolatrici, madri amorevoli e tutte, o quasi, per mano maschile. Nel senso che i pochissimi (171) monumenti femminili che troviamo per le strade sono stati realizzati da artisti uomini, spesso con fattezze sexy o provocanti. Paolo Dimalio ha studiato la mappa definitiva appena pubblicata dall’associazione “Mi riconosci”. Ed è giusto sottolinearlo perché spesso le stesse donne, camminando, non se ne rendono conto. Per questo è fondamentale che le nuove generazioni crescano con modelli differenti. Persino sui social. Nell’era degli e delle influencer, Guido Biondi ha sentito Carolina Victoria Benvenga, attrice e conduttrice per ragazzi con oltre cinquecentomila iscritti al canale YouTube e centomila followers su Instagram. E con lei ha parlato della responsabilità nei confronti dei più piccoli, specialmente nel contrasto alle fake news sui vaccini anti-Covid. Ci vogliono impegno e un po’ di coraggio. Doti che certo non mancavano a Marie Curie o a Lady Diana: mogli che non solo si sono riprese la scena sui propri mariti, ma che saranno ricordate più e meglio di loro. Angelo Molica Franco firma la seconda puntata del suo racconto sulle “vendette” femminili. Infine un appuntamento editoriale: Elsa Emmy ha dato alle stampe il suo “Diario di una ragazza per bene”, un viaggio alla ricerca di un Paese in cui “essere femmina non è un difetto”. Giuseppe Cesaro l’ha letto per noi. Buona lettura A cura di Silvia D’Onghia Ascolta questa newsletter |
I 50 anni dell'OngInfettivologa, è la presidente dell'organizzazione umanitaria: “Non si tratta solo di equità sociale, ma diventa una questione di salute pubblica. E se la uniamo al cambiamento climatico e alle guerre, vediamo che le vittime indirette sono soprattutto donne e bambini” di Elisabetta Ambrosi |
Il corpo (sexy) delle statueIn Italia si contano 171 opere con soggetti femminili: pochissime, a Milano solo una su 121. Nessuna scienziata, ma tante mondine, lavandaie, religiose e madri amorevoli. Le eroine da ricordare sono quelle che vivono solo per gli altri di Paolo Dimalio |
L'intervistaCinquecentomila iscritti al suo canale YouTube e centomila followers su Instagram, con un pubblico giovanissimo: “Parlare ai bambini è una grande responsabilità”. Su Rai Yoyo il 24 dicembre puntata speciale dedicata al Natale con Topo Tip di Guido Biondi |
La vendetta delle mogliLaureata in Fisica, e poi in Chimica e Matematica, alla morte di Pierre strappò il suo ruolo all'Università di Parigi, nonostante il chiacchiericcio per una sua relazione (da vedova). Di Lady Diana e di come si è presa la scena (e l'eternità) sappiamo; ma anche di Maria ce n'è una sola, mentre di Maurizio ce ne sono tanti di Angelo Molica Franco |
In libreriaCon “Diario di una ragazza per bene” Elsa Emmy firma un’opera che racconta una nascita. O, meglio, la faticosa gestazione che la precede: un viaggio alla ricerca di “un paese dove essere femmina non è un difetto” di Giuseppe Cesaro |
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