OMICRON HA CONTAGIATO I MIGLIORI: IL CDM DELLA CONFUSIONE. Era convocato alle 18.30 e doveva filare tutto liscio, con il parere del Comitato tecnico scientifico già consegnato e messo sul tavolo. Invece il Consiglio dei ministri, ieri, è stato prima ritardato di un’ora, poi di tre, ed è finito solo in tarda serata con decisioni diverse da quelle fatte filtrare durante tutta la giornata. Qui l’elenco di tutte le misure approvate. Nonostante la contrarietà di una parte degli esperti, il governo ha accontentato le Regioni sull’azzeramento della quarantena per i vaccinati con booster (o con due dosi da meno di quattro mesi), per ridurre al minimo il rischio di blocchi produttivi causati dall’autoisolamento. Insomma, dopo un contatto con un positivo i vaccinati potranno uscire di casa, ma dovranno usare una Ffp2 per 10 giorni e fare un tampone dopo 5 giorni. E tutto ciò a partire da quando? Ieri sera si è detto: dal 10 gennaio, oggi però da Montecitorio fanno sapere che le norme sulla quarantena potrebbero entrare in vigore già da domani. Un rompicapo, se non peggio, come abbiamo mostrato nel dettaglio sul Fatto di oggi. Non è andata in porto, invece, l’attesa estensione dell’obbligo di Super Green pass al lavoro: per ragioni diverse Lega e M5s si sono opposti e la decisione è stata rimandata al 5 gennaio, data in cui dovrebbe tenersi il prossimo Consiglio dei ministri. Si sta valutando la possibilità di differenziare l’obbligo secondo la tipologia di lavoro. Il certificato verde rafforzato è stato comunque esteso a treni, aerei, navi e trasporto pubblico, anche locale e regionale (dal 10 gennaio, appunto). Oltre che ad alberghi, piscine, impianti sciistici, e torna negli stadi la capienza al 50% all’aperto e 35% al chiuso. E alcune componenti di governo cominciano a sostenere la necessità di introdurre l’obbligo vaccinale: lo fa per esempio il dem Francesco Boccia. Via libera al calmieramento del prezzo delle mascherine Ffp2, ma ora dovrà essere la struttura commissariale a trovare l’accordo economico. In tutto questo, mancano all’appello le norme sullo smart working (i sindacati chiedono di intensificarlo come si sta facendo nel resto d’Europa, ma Brunetta è ostinato avversario della norma) e il settore dello spettacolo lamenta di essere stato penalizzato dalle misure. Sull’efficacia di questo pout-pourri di norme, sul Fatto di domani sentiremo il parere del microbiologo Andrea Crisanti. E sui problemi dei lavoratori dello spettacolo intervisteremo il rapper Tommaso Zanello, alias Piotta. LA CORSA AL QUIRINALE INDEBOLISCE DRAGHI. L’ultimo Consiglio dei ministri lo dimostra: la maggioranza Draghi non si tiene più molto, e di conseguenza il governo dei Migliori, premier incluso, traballa. Le forze politiche hanno cominciato a giocare seriamente la partita del Quirinale, e l’ex banchiere è diventato parte in causa dopo la sua auto-candidatura, perdendo così la sua aura super partes. Oggi uno dei suoi principali sponsor, il segretario del Pd Enrico Letta, lo afferma in un’intervista: Draghi è un valore del Paese che va protetto inviandolo al Colle, altrimenti il governo cadrà comunque e si andrà a elezioni. Dall’altra parte Salvini, lo abbiamo scritto oggi, è sempre più convinto che a lui e alla sua Lega convenga uscire dall’ammucchiata di maggioranza per riguadagnarsi una verginità da partito di lotta e recuperare la distanza nei sondaggi con Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. In questo contesto, Berlusconi continua a giocare la sua mano, pensando però anche al futuro, come vedremo sul giornale di domani. Dove ascolteremo anche l’analisi dello storico Luciano Canfora, che anche ieri in un’intervista tv ha espresso un parere molto critico sull’azione di governo: “Nessun miracolo Draghi”. Intanto, la petizione contro la candidatura di Berlusconi alla Presidenza della Repubblica è a un passo dalle 200 mila firme. IL COVID AVANZA SEMPRE DI PIÙ: 127 MILA CASI. A guardarli oggi, sembrano molto lontani i giorni in cui Draghi diceva che l’Italia era in vantaggio di due settimane rispetto agli altri Paesi europei sulla variante Omicron. I nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore sono quasi 127 mila e 156 morti. In costante (ma più contenuto) aumento le ospedalizzazioni. La Fondazione Gimbe, elaborando dati ufficiali, ha rilevato che in una settimana i nuovi casi sono aumentati dell’80,7%. Crescono meno gli altri indici: i decessi sono saliti del 16%, i ricoveri ordinari del 20% e la terapia intensiva del 13%. L’81,4% della popolazione ha ricevuto almeno una dose, ma ci sono 2,34 milioni di over 50 non vaccinati, e le immunizzazioni della fascia 5-11 non decollano. Nel frattempo, oggi l’Agenzia italiana del farmaco ha autorizzato due antivirali per il trattamento anti-Covid: il molnupiravir e remdesivir, da usare su pazienti non ospedalizzati con malattia non grave e recente. BOLLETTE, LA STANGATA DI FINE ANNO. La manovra di bilancio è diventata ufficialmente legge oggi, a un passo dalla fine dell’anno e scongiurando il rischio dell’esercizio di bilancio provvisorio. L’insieme delle norme inserite vale 32 miliardi. Il governo ha accolto un ordine del giorno del M5s che chiede di finanziare nuove misure di ristoro per le categorie più colpite dagli effetti dell’epidemia, mentre alla Camera è stato approvato un ordine del giorno del Pd che chiede di prolungare anche al secondo trimestre del 2022 le misure di contenimento del caro-bollette. Il documento impegna l’esecutivo a utilizzare il primo provvedimento utile per la proroga. Il rincaro dei prezzi dell’energia, e in particolare del gas, preoccupa in tutta Europa. Come abbiamo raccontato, il governo è intervenuto con 3,2 miliardi, ma la cifra è insufficiente e frena solo in parte gli aumenti. L’Agenzia per l’energia Arera ha pubblicato oggi pomeriggio le ultime previsioni sui rincari dell’energia per il primo trimestre 2022. A gennaio si attendono aumenti del 55% in fattura per la luce e del 41% per il gas: vedremo nel dettaglio l’analisi di Arera sul Fatto di domani.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE Narrazione Capitale. Dai giornali sono spariti i cinghiali, la monnezza e anche i balneari di Ostia. Eppure, a Roma questi problemi sono ancora tutti lì. Metodo Cia. Intervistiamo Vincent Bevins, ex corrispondente del Washington Post in Asia e Sud America che ha raccontato in un libro le strategie dell’intelligence Usa per sovvertire i governi di mezzo mondo. L’oroscopo dei libri che verranno. Le nostre previsioni letterarie per cominciare bene il 2022. Ci rivediamo l’anno prossimo. Auguri di buon anno a tutte e tutti! Il Fatto di domani torna da lunedì 3 gennaio 2022.
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