sabato 1 febbraio 2020

La lentezza degli appalti, la paralisi per l'Italia Da un lato l’esigenza di liberarli per stimolare il Pil. D’altro lato la paura della corruzione che li infiltra. Risultato: un disastro per il Paese

http://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2020/01/31/news/perche-l-italia-e-paralizzataappalti-1.343341?ref=HEF_RULLO
tratto dall'articolo di Gloria Riva L'espresso Benvenuti nel mondo degli appalti pubblici italiani, i più lenti d’Europa. Così flemmatici da mandare all’aria una delle più elementari teorie dell’economia, cioè il potere anti-ciclico degli investimenti pubblici. Quando c’è una crisi, di norma uno Stato inietta più soldi - costruendo strade, ferrovie, ospedali, centri di ricerca, ma anche investendo in servizi alle persone - per dare stimolo anche agli investimenti privati: quel denaro dovrebbe essere una sorta di scintilla iniziale per riaccende l’economia, così come teorizzava l’economista John Keynes. «I tempi medi di realizzazione di un appalto italiano sono di 4,4 anni, con punte di 16 anni per le opere più grandi.

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Da un lato l’esigenza di liberarli per stimolare il Pil. D’altro lato la paura della corruzione che li infiltra. Risultato: un disastro per il Paese
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