tratto dall'articolo di ambiente e ambienti «La manifestazione di Taranto del 26 febbraio si svolge in un momento unico: Mittal sta lasciando Taranto. Tutti i segnali vanno verso questa prospettiva. Il gigante d’acciaio è in crisi e collassa per le ingenti perdite.
Chi manifesta quindi non ha quindi di fronte una granitica multinazionale che vuole imporre il proprio potere. Non c’è un piano per inquinare per un cinico calcolo di profitto. Nulla di tutto questo. ArcelorMittal ha detto chiaro e tondo che a Taranto non riesce a fare profitti e vuole abbandonare l’acciaieria. I numeri sono drammatici: la multinazionale ha perso qualcosa come due milioni di euro al giorno.
Chi manifesta quindi non ha quindi di fronte una granitica multinazionale che vuole imporre il proprio potere. Non c’è un piano per inquinare per un cinico calcolo di profitto. Nulla di tutto questo. ArcelorMittal ha detto chiaro e tondo che a Taranto non riesce a fare profitti e vuole abbandonare l’acciaieria. I numeri sono drammatici: la multinazionale ha perso qualcosa come due milioni di euro al giorno.
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