tratto dall'articolo di Lucio Musolino e Giuseppe Pipitone per il fatto quotidiano Giuseppe Graviano questa volta si è innervosito. Prima è tornato a parlare del processo sulla morte di suo padre, che “è rimasto per 37 anni in un cassetto della procura di Palermo. Aprite quel cassetto prima, io risponderò dopo. Sono stanco di 40 anni di bugie”. Poi redarguito dalla giudice Ornella Pastore ha detto: “Dottoressa, io per il momento non mi ricordo“.
Dopo gli interrogatori fiume delle ultime settimane, Graviano ha continuato la sua deposizione al processo ‘Ndrangheta stragista. Se nelle scorse udienze, però, si era dimostrato particolarmente loquace, questa volta è sembrato particolarmente irritato dalle domande di Ingroia, ex magistrato e oggi avvocato di parte civile dei familiari dei due carabinieri uccisi nel gennaio 1994: "Non parlo, prima voglio la verità sulla morte di mio padre. Aprite i casetti della procura, c'è qualche magistrato che non ha fatto bene il suo lavoro"
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