sabato 22 febbraio 2020

Polveri sotttili media annuale 2019 tutte le centraline della provincia di Latina superano la soglia di rischio indicata da OMS. Arpa Lazio sintesi preliminare sul monitoraggio della qualità dell’aria per l’anno 2019.

ricordando che per molti giorni del 2019 i dati Arpa, delle centraline in provincia di Latina non sono stati pubblicati in quanto non disponibili, non solo per i PM 10 (per le 5 centraline  in provincia) e PM 2,5 (unica centralina Latina Scalo che le rileva), ma anche per ozono (solo 2 centraline in provincia le rilevano), biossidi di azoto, tutte le centraline hanno superato la media consigliata da OMS: 20 per i Pm 10 ug/m3 Cmed 24 h  e 10 per i PM 2,5 ug/m. Infatti le medie sono PM 10: 24 per Gaeta (11 superamenti nel 2019, per 54 giorni dati non disponibili) e Latina via de Chirico (12 superamenti, per 31 giorni non disponibili i dati), 23 per Aprilia (9 superamenti, per 35 giorni non disponibili i dati), Latina via Tasso (10 superamenti, per 31 giorni non disponibili i dati) e 22 Latina Scalo (4 superamenti, dati non disponibili per 28 giorni). La media dei PM 2,5 a Latina Scalo è 12. Come avrete notato la questione non interessa nessuna agenda politica, la salute ignorata dalla classe dirigente?
tratto dal sito ufficiale dell'Arpa Lazio. 
http://www.arpalazio.net/main/aria/doc/pubblicazioni.php

14.01.2020
Pubblicata nella sezione pubblicazioni la sintesi preliminare sul monitoraggio della qualità dell’aria per l’anno 2019.

le indicazioni dell'organizzazione mondiale della sanità OMS in merito alle polveri sottili e ai danni sulla salute
http://www.earthday.it/Territorio/Oltre-i-limiti-delle-polveri-sottili
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) da anni ha stabilito delle  soglie standard per alcuni inquinanti, al fine di tutelare la salute umana. Nonostante queste linee guida, la maggior parte dei paesi ha livelli di inquinanti che superano di molto le quantità raccomandate. In Italia uno dei principali inquinanti che superano questo standard è il particolato, in entrambe le dimensioni standard PM2.5 e PM10. L'aria italiana supera di gran lunga queste condizioni di rischio dell'OMS di 20 e 10 μg/m3 rispettivamente per PM10 e PM2,5 come media annuale.Il particolato è costituito da particelle microscopiche inalabili che possono depositarsi nella regione toracica dell'apparato respiratorio e causare danni al corpo umano. Queste particelle possono influire sulla salute a breve e lungo termine e sono fonte di preoccupazione per gli scienziati. Alcuni dei problemi di salute più comuni associati a questo sono le patologie respiratorie e cardiovascolari, che si possono presentare come asma o altri problemi respiratori.

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