comunicato stampa
COLLEFERRO:
CITTADINI PROTESTANO CONTRO DISCARICA COMPOUND PIANO RIFIUTI
A
Colleferro la prima protesta del 2020, Sabato 11 gennaio, ore 11, in
via Palianese, all’incrocio della discarica di colle Fagiolara. Un
mini BUS è a disposizione per il trasferimento A/R, in partenza alle
ore 10.45 da p.le A. Moro (davanti l’ospedale).
Una
dimostrazione indetta dai cittadini di Colleferro e della valle del
Sacco. Una protesta civica, apartitica, spontanea e autorganizzata,
con il supporto di comitati e associazioni per denunciare la mancanza
di chiarezza del nuovo piano rifiuti regionale circa il futuro del
territorio.
Mentre
si programmano interventi di bonifica nella valle del Sacco, sotto
il richiamo stimolante dell’economia circolare, si pianificano, con
inaudita insolenza, progetti industriali per il trattamento dei
rifiuti.
Il
nuovo piano rifiuti della Regione Lazio prevede, dopo mesi di
smentite da parte della Giunta Sanna, di sostituire gli inceneritori
con un compound industriale, una scelta impiantistica strategica, su
cui si regge l’intero sistema dei rifiuti regionali,
Un
mega impianto come gesto di “riconciliazione” dopo l’era degli
inceneritori. Una scelta imposta dall’alto e non concordata con gli
abitanti, di cui è stato già deciso il luogo, i tempi e le
volumetrie.
Un
impianto per il trattamento dei rifiuti che imporrà il ricorso ad
una discarica, a disposizione anche degli impianti previsti dal
Consorzio intercomunale Minerva. Forse sarà utilizzata colle
Fagiolara o la Mad e comunque servirà un sito. Per trasportare i
rifiuti da una provincia all’altra si registrerà un incontrollato
incremento del traffico su gomma.
Quali
rifiuti arriveranno nel compound e da dove? L’impianto tratterà
gli “scarti” già lavorati da altri TMB regionali, soprattutto
dagli impianti di AMA spa, e quindi i rifiuti romani. Dagli scarti,
poveri e sporchi, si produrrà comunque una parte di CDR/CSS da
bruciare nei cementifici o in altri impianti e una quota non
recuperabile finirà in discarica (forse Mad di Roccasecca?).
Nel
momento in cui pubblichiamo il comunicato non c’è il provvedimento
di chiusura della discarica. Il 15 gennaio 2020, alla data di
scadenza della ennesima proroga dell’ordinanza Zingaretti, non
sappiamo quale sarà il sito alternativo a colle Fagiolara, dove sarà
individuato e quando sarà disponibile. Colleferro e gli altri Comuni
dove porteranno i loro rifiuti dal 16 gennaio?
E’
una strada piena di incognite quella che porta alla chiusura della
discarica che ad aprile 2017 era indisponibile ed è stata riaperta a
ottobre 2018 per ricevere i conferimenti romani e provinciali!
Negli
ultimi anni i Sindaci ci hanno sempre ripetuto che avrebbe chiuso il
31 dicembre 2019. Se si voleva davvero chiuderla invece di prendere a
pretesto la scadenza a fine anno del “contratto di servizio per la
gestione della discarica” tra il Comune di Colleferro e Lazio
Ambiente spa sarebbe bastato dare seguito alla legge regionale n.
17/2016, che autorizza la Giunta Zingaretti, entro sessanta
giorni, ad approvare un PIANO nell’ambito del quale
definire le procedure per la chiusura della discarica di Colle
Fagiolara fino all’esaurimento della capienza residua, ma
ovviamente in 3 anni non è stato fatto!
La
discarica deve essere chiusa, non c’è dubbio, per urgenti motivi
di sicurezza, sulla base di idonea documentazione da cui risulti che
colle Fagiolara doveva e deve essere messa in sicurezza per dare
stabilità al conferito, salvaguardare le falde acquifere e non
correre ulteriori rischi. Inoltre, doveva e deve essere chiusa con un
provvedimento amministrativo formale e definitivo, approvato in
Conferenza di servizi dalle Istituzioni e dagli Enti pubblici che
hanno poteri decisori.
Infine,
si gioca sulle parole e nelle mozioni comunali, che solo ora vengono
approvate, non c’è la parola “chiusura” ma “data ultima dei
conferimenti”. Quali, quelli da Roma, così colle Fagiolara resta
aperta come discarica di servizio per il compound e il Consorzio
intercomunale Minerva?
Per
cercare un facile consenso ad aprile 2019 il Sindaco Sanna ha
annunciato l’inizio del post mortem e la scelta delle alberature
autoctone, ma in Regione e al Comune di Colleferro non risulta un
piano di chiusura post mortem attualizzato con le fideiussioni, a
garanzia dei costi di gestione trentennale.
In
queste sommarie considerazioni c’è tutta la contraddizione di una
politica che pensa a sé e non ai cittadini. Rivolgiamo quindi un
appello a essere solidali e a partecipare alla dimostrazione di
protesta sabato mattina, 11 gennaio, per mandare un messaggio ai
nostri rappresentanti. Si’ alla chiusura della discarica, no al
compound industriale e agli impianti Minerva. No al piano rifiuti
regionale che favorisce l’apertura di discariche e nuovi impianti
di smaltimento dei rifiuti in territori SIN (sito di interesse
nazionale), che aspettano la bonifica da decenni e subiscono danni
alla salute da oltre 100 anni
NO
COLLEFERRO WASTE TOWN.
Ina
Camilli
Rappresentante
Comitato residenti Colleferro
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