giovedì 23 marzo 2017

I dati più recenti della qualità di 7.494 corpi idrici fluviali e di 1.053 corpi idrici sotterranei

L’Annuario Ispra 2016 presenta i dati più recenti disponibili sui risultati del monitoraggio della qualità delle acque superficiali interne (fiumi e laghi), di quelle sotterranee e di quelle marino-costiere in tutta Italia.
I dati riportati dall’Annuario Ispra 2016 sulla qualità delle acque superficiali interne (fiumi e laghi), che fanno riferimento al primo ciclo esennale di monitoraggio (2010-2015) ai sensi del Dlgs 152/06. I dati sono stati raccolti attraverso la collaborazione delle Agenzie ambientali regionali e provinciali.
Questi sono alcuni dei dati riportati nella nuova edizione dell’Annuario dei dati ambientali 2016 dell’Ispra. E’ possibile consultare il capitolo completo dedicato all’idrosfera.
Lo stato di qualità delle acque superficiali, suddiviso per i fiumi e per i laghi, è rappresentato dagli indici di stato ecologico e stato chimico: il primo considera la qualità della struttura e del funzionamento dell’ecosistema, il secondo valuta se i corpi idrici soddisfano gli standard di qualità ambientale.
Per le acque superficiali nazionali (7.494 corpi idrici fluviali e 347 corpi idrici lacustri) il 43% dei fiumi raggiunge l’obiettivo di qualità per lo stato ecologico e il 75% per lo stato chimico, per il laghi l’obiettivo di qualità è raggiunto dal 21% dei corpi idrici per lo stato ecologico e dal 47% per lo stato chimico.
Per le acque sotterranee nazionali (a oggi in via di completamento l’ultimo aggiornamento nazionale – Reporting WISE 2016) vede identificati 1.053 corpi idrici sotterranei dei quali il 59% ricade in classe “buono” sia per lo stato chimico sia per lo stato quantitativo.
Il recepimento delle direttive 2000/60/CE e 2006/118/CE, rispettivamente dal Dlgs 152/06 e Dlgs 30/2009, ha permesso di definire per le acque superficiali lo stato di qualità dei corpi idrici e per le acque sotterranee i criteri per valutare il buono stato chimico. Il primo periodo per i programmi di monitoraggio è stabilito come 2010-2015.
Per le acque marino-costiere a livello distrettuale si rileva uno stato “sufficiente” in termini ecologici nel Distretto del delta del Po, per il 100% dei corpi idrici, e per i Distretti dell’Appennino settentrionale e della Puglia, per il 50% dei corpi idrici. Al contrario, nel Distretto delle Alpi Orientali oltre il 90% dei corpi idrici marino costieri si trova in stato “buono”, così come in Campania (82%) e nel Distretto dell’Appennino centrale (79%). Lo stato chimico delle acque marino-costiere presenta forti criticità su tutto il territorio nazionale con percentuali dei corpi idrici in stato “non buono” vicini o superiori al 40%, a eccezione dei Distretti della Sardegna (33%) e dell’Appennino centrale (12%).
http://ambienteinforma-snpa.it/?p=10971

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